Nel 1930 la radio in auto era più pericolosa dello smartphone di oggi
La radio negli USA causava troppi incidenti ed era costosa, poi è stata modificata ma le cose non sono tanto cambiate a distanza di decenni

La radio negli USA causava troppi incidenti ed era costosa, poi è stata modificata ma le cose non sono tanto cambiate a distanza di decenni
Chi l'avrebbe mai detto che al suo esordio l'autoradio ha stentato a decollare al punto da essere ritenuta la causa di oltre 1 incidente su 2. Se è vero che oggi lo smartphone è divenuto la prima causa di distrazione al volante a causa della smania di essere connessi al mondo, nel lontano 1930 anche la radio non godeva di ottima stima, secondo i dati degli incidenti stradali provocati dalla sintonizzazione della stazione radio. E proprio come oggi l'uso dello smartphone è vietato dalla legge, forse non tutti sanno che agli albori della motorizzazione di massa anche negli USA si pensava a un divieto simile a causa della pericolosità della radio.
IL DIVIETO DI ASCOLTARE LA RADIO Una delle prime autoradio è stata lanciata sul mercato nel 1922 da Chevrolet come optional e costava circa 200 dollari, ma come si può immaginare era ben lontana dall'idea di infotainment dei sistemi più sofisticati e compatti di oggi. L'antenna copriva l'intero tetto dell'auto, le batterie per farla funzionare erano montate sotto al sedile anteriore e due altoparlanti che non avevano nulla di discreto erano attaccati dietro al sedile. La preoccupazione più importante però era la sintonizzazione delle emittenti, che non erano tante come oggi ma la configurazione non era per niente ergonomica. Così subito ne fu decretata la pericolosità. Un sondaggio dell'Auto Club of New York concordava sul fatto che il 56 per cento degli intervistati considerava l'autoradio una distrazione pericolosa. Di parere totalmente opposto fu invece l'Associazione dei produttori di radio, che invece sottolineava l'utilità dell'informazione che poteva fornire la radio ai conducenti sulle condizioni meteo tenendoli svegli anche svegli al volante. Negli USA però lo strappo era dietro l'angolo, quando nel 1930 nello Stato del Massachusetts e a St. Louis furono avanzate delle proposte di legge per vietare l'uso dell'autoradio al volante.
LA SVOLTA E IL BOOM Nei primi anni del 1930, intanto Motorola iniziava a rendere le autoradio meno ingombranti, nell'immagine sopra, e questo divenne uno standard per tutti. Anche le preselezioni hanno aiutato gli automobilisti a sintonizzare le stazioni senza togliere gli occhi dalla strada per troppo tempo, come invece avveniva prima. Nel periodo post bellico con la ripresa dell'industria il boom era praticamente iniziato. Si stima che dal 1946 al 1963, con l'introduzione dei transistor e l'abbassamento dei prezzi si passò da 9 milioni a 50 milioni di autovetture in cui qualcuno ascoltava la radio solo negli USA. Nell'arco dei successivi 50 anni la sicurezza di guida ha fatto passi da gigante, le abitudini di chi sta dietro al volante forse un po' meno: nel 2002, l'NHTSA – l'ente nazionale per la sicurezza dei trasporti USA – ha collegato il 66% dei 43 mila incidenti mortali alla distrazione causata dalla sintonizzazione della radio o del CD. Oggi possiamo sicuramente affermare che con i comandi al volante e migliori interfacce grafiche il rischio di distrarsi a causa della radio è molto basso, il vero problema è lo smartphone, di cui ormai anche i bambini non possono fare a meno per stare tranquilli a bordo. Leggi qui tante altre curiosità sul mondo delle auto.