Multe Milano: non hai i soldi? In arrivo il baratto socialmente utile

Multe Milano: non hai i soldi? In arrivo il baratto socialmente utile Chi non ha i soldi per pagare multe

Chi non ha i soldi per pagare multe, tributi o canoni potrà barattare il servizio offrendosi di pulire, tinteggiare o mantenere beni pubblici

3 Marzo 2016 - 08:03

Abiti a Milano, prendi una multa e non riesci a pagarla? Tranquillo. Da qualche ora, una nuova legge ti dà una possibilità particolare: i lavori socialmente utili (vedi qui) per cancellare il debito.  Ossia pulizie, tinteggiature e opere di manutenzione sui beni comunali per chi non è riuscito a pagare multe, tributi o canoni. All'ombra della Madonnina, si possono estinguere i propri debiti con l'amministrazione prestando un'attività lavorativa temporanea che abbia come caratteristica quella del prendersi cura dei beni cittadini. 

PER DECRETO – La norma è stata decisa dal Comune di Milano. Lo spunto arriva dal baratto amministrativo, la pratica collaborativa prevista dal decreto Sblocca Italia (vedi qui). Il Comune di Milano ha pubblicato l'avviso pubblico per la presentazione delle domande da parte di cittadini che si trovano in condizioni di morosità incolpevole. Gli interessati hanno 60 giorni di tempo per presentare domanda.

PRIMA METROPOLI – Come ha spiegato la vicesindaco e assessore al Bilancio, Francesca Balzani, “Milano è la prima grande città italiana che avvia questa modalità di collaborazione con i cittadini capace di coniugare solidarietà con equità. Il rispetto delle regole nel pagamento di sanzioni o tributi è fondamentale, dal momento che tali risorse sostengono la capacità del Comune di erogare i servizi ai cittadini. E il baratto rappresenta un'opportunità importante per chi è in difficoltà economica”.

QUALI NUMERI – l baratto è possibile per estinguere debiti maturati fino al 2013 e per un valore minimo di 1.500 euro, riferiti a tributi comunali quali Ici, Imu, Tarsu, Tares e Tari, violazioni al Codice della Strada o a entrate patrimoniali quali canoni e proventi per l'uso dei beni comunali, corrispettivi e tariffe per la fornitura di beni e la prestazione di servizi. Per accedere al baratto, è necessario dimostrare che l'impossibilità di pagare è legata alla perdita o alla riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare a causa di licenziamento, riduzione di reddito consistente (oltre il 30%) per cassa integrazione o riduzione di orario di lavoro, mancato rinnovo del contratto, cessazione di attività libero professionale, problemi di salute o variazioni nella composizione del nucleo familiare che provocano la riduzione del reddito. I requisiti di base richiesti sono la residenza nel Comune di Milano o la titolarità di una ditta individuale con sede a Milano, la cittadinanza europea o, per i cittadini stranieri, il possesso di permesso di soggiorno valido, avere almeno 18 anni. In più, non essere destinatario di sentenza passata in giudicato, decreto penale di condanna per alcuni reati o delitti, avere un Isee non superiore a 21.000 euro ed essere in condizioni psico-fisiche adeguate per svolgere l'attività del baratto.

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