Multa all'auto rubata: cosa fare per tutelarsi. La guida aggiornata al 2018
Le info utili e i passaggi da seguire per annullare una multa presa dai ladri che guidavano l'auto dopo averla rubata

Le info utili e i passaggi da seguire per annullare una multa presa dai ladri che guidavano l'auto dopo averla rubata
Se abbiamo denunciato il furto della nostra auto e i ladri in questione hanno commesso una qualsiasi infrazione al Codice della Strada, immancabilmente riceveremo comunque la notifica del verbale e conseguente contravvenzione. Si tratta di una situazione decisamente spiacevole e annullare una multa presa dai ladri con la nostra auto rubata ci farà senz'altro perdere tempo. Smaltita però la rabbia per l'aver subito la beffa oltre al danno ecco quali sono i passaggi fondamentali per avere giustizia.
CONTATTARE CHI HA ELEVATO LA MULTA Subito dopo aver ricevuto quindi la notifica della multa elevata alla nostra auto rubata (leggi qui quali sono quelle preferite dai ladri nel 2018), il primo passo è quello di mettersi in contatto con il comando delle forze dell'ordine che hanno redatto il verbale. A loro è possibile richiedere il cosiddetto annullamento in “autotutela”, richiedendo questo tipo di ricorso accompagnato da tutta la documentazione del caso: in primis copia della denuncia di furto della nostra automobile insieme al certificato di perdita del possesso rilasciato dal Registro Automobilistico.
COS'E' L'AUTOTUTELA? Con questa terminologia s'intende il potere da parte di un ente locale di invalidare un proprio atto già emanato. Formalmente l'annullamento avviene quando l'amministrazione pubblica prende atto, dopo aver verificato, della presenza di vizi tali dal non rendere più valido quanto deliberato. L'autotutela diventa quindi un modo per lo Stato di evitare un ricorso da parte del cittadino, in questo caso “cittadino automobilista”, sul quale risulterebbe con tutta probabilità sconfitto. E un buon motivo risiede proprio in un verbale di contravvenzione con data successiva a quella di denuncia di furto dell'auto stessa. Attenzione però. L'annullamento in autotutela è a totale discrezione dell'ente che ha elevato la contravvenzione e non è assolutamente detto che la richiesta dell'automobilista venga accettata. Cosa fare in questo caso?
RICORSO AL PREFETTO Una via efficace per richiedere l'annullamento di una multa ingiusta, così com'è quella ricevuta nei confronti di un'auto rubata, è senz'altro quella di appellarsi al Prefetto. Il ricorso va presentato entro 60 giorni dalla notifica della multa e – ovviamente – va indirizzato al Prefetto della provincia nella quale è stato violato il Codice della Strada. La documentazione può essere sia inviata tramite raccomandata A/R che attraverso l'ufficio che ha elevato la contravvenzione. Ricevuto il ricorso il Prefetto si prenderà fino a 120 giorni per decidere sul caso. Chiaro che per questo tipo di vicenda l'automobilista andrà quasi certamente incontro ad un esito positivo. In tal caso sarà lo stesso Prefetto a comunicare la propria decisione al comando responsabile del verbale, il quale apropria volta informerà l'automobilista che ha fatto ricorso. E se il Prefetto dovesse rigettare il ricorso? Si tratta di un'ipotesi tendenzialmente da scartare, ma in questo caso sarà sempre il Prefetto a scrivere le motivazioni di tale decisione. All'automobilista sarà inoltre addebitato il costo delle spese e il pagamento raddoppiato di ogni singola sanzione per la quale sia stata commessa un'infrazione.
VIA DAL GIUDICE DI PACE Volendo è possibile rivolgersi al Giudice di Pace sia per ricorrere contro la multa che – in seconda istanza – contro la decisione negativa del Prefetto, anticipando però una tassa di 43 euro per il ricorso. Per entrambe le situazioni avremo però solo 30 giorni per muoverci. In questo caso però avremo a che fare con una vera e propria causa, alla quale – contrariamente a quanto avviene per il ricorso al Prefetto – l'automobilista dovrà partecipare attivamente recandosi all'udienza messa in calendario. Concludendo sarà quindi il Giudice di Pace a decidere se accogliere il ricorso legato al verbale in oggetto o cancellare, nel secondo caso, la precedente decisione negativa del Prefetto.