“L'usato auto di domani” tra crisi e opportunità

Nel primo trimestre 2015 il mercato dell'auto usata guadagna il 7%. Un business che le concessionarie del nuovo stentano a riacquisire

 
“L'usato auto di domani” tra crisi e opportunità Nel primo trimestre 2015 il mercato dell'auto usata guadagna il 7%. Un business che le concessionarie del nuovo stentano a riacquisire

Nel primo trimestre 2015 il mercato dell'auto usata guadagna il 7%. Un business che le concessionarie del nuovo stentano a riacquisire

14 Aprile 2015 - 10:04

Si è svolto a Roma il periodico Convegno dedicato al mercato dell'usato, organizzato dal Centro Studi Fleet & Mobility che ha delineato un quadro incoraggiante sebbene privo della componente un tempo affidata alle Concessionarie. Nel primo trimestre il mercato dell'usato (comprese le minivolture riguardanti le permute) ha segnato un incremento in volume del 7,08% con 1.155.948 passaggi, contro i 1.079.568 dello stesso periodo dell'anno precedente, pari a 76.380 passaggi in più. A fronte di questi dati, l'Osservatorio Car Next stima che il mercato reale dell'usato, vale a dire le auto effettivamente acquistate da privati e imprese al netto delle minivolture, è stato di circa 692.066 passaggi pari a +7,11% rispetto al primo trimestre 2014. Questo è il risultato significativo riportato da Franco Oltolini Direttore Operations di Lease Plan Italia e responsabile di Car Next (brand di Lease Plan dedicato alla vendita di vetture usate provenienti dal noleggio a lungo termine). Secondo Oltolini “L'incremento degli acquisti di usato è perfettamente in linea con la crescita di acquisti del nuovo da parte dei privati, a conferma che per le famiglie italiane è arrivato il tempo di rientrare nel circuito dei consumi importanti,che hanno bisogno non solo di sostegno finanziario ma soprattutto di fiducia in un futuro prossimo più operoso e meno asfittico del recente passato”.

NUOVO E USATO A CONFRONTO – Cumulando insieme gli acquisti di auto nuove e usate, nel 1° trimestre 2015 la domanda degli italiani risulta superiore del 9% rispetto al 2014:

  • Tot 1° trim- 2015: 1.120.530
  • Tot.1° trim- 2014 : 1.023.750
  • Variazione: + 9,45 %

Tuttavia, questi dati, seppur positivi e confortanti per il medio periodo, non devono indurre a ritenere che ormai tutti i problemi siano alle spalle. Come afferma il Dott. Pier Luigi del Viscovo, moderatore del convegno, in un suo studio pubblicato da InterautoNews: “Gli ultimi due anni sono stati davvero duri per il mercato dell'auto. Nel 2013 le vendite del nuovo hanno sfiorato il fondo a 1,3 milioni di unità. Nel 2014 hanno recuperato appena 60 mila unità. Negli stessi anni i passaggi di proprietà restavano sopra i 2,5 milioni, un livello comunque insoddisfacente a soddisfare la domanda.”

VENDITE CROLLATE DEL 63% – In 7 anni – sottolinea del Viscovo – le vendite di usato della media delle concessionarie sono crollate del 63%, quasi due terzi. Periodo in cui il mercato globale dell'usato è calato del 21%. Ricordiamo infatti che oltre il 50% del mercato dell'usato sfugge al controllo delle concessionarie poiché gestito direttamente dai privati. Gli insoddisfacenti risultati hanno fatto emergere, secondo del Viscovo, i limiti di un modello di business “nuovo centrico” in cui l'usato è quasi un problema da gestire. Tuttavia, è impensabile che i dealer non siano consapevoli dell'importanza dell'usato. Cesare De Lorenzi, vice presidente di Federauto, nel suo intervento ha posto l'accento sull'importanza dell'usato che deve tornare al centro del business delle concessionarie. D'altra parte, come rileva del Viscovo, se cala la vendita del nuovo, manca l'usato. Stefano Leonori, concessionario Citroen, sottolineando l'importanza dell'usato per compensare le diminuite vendite del nuovo, ha rilevato che negli ultimi anni la richiesta del cliente dell'usato è cambiata poiché cerca essenzialmente auto fresche, affidabili e coperte da garanzia.

LA PROPOSTA: GLI SGRAVI FISCALI – L'ultima parte del convegno ha visto l'intervento dell'On. Daniele Capezzone presidente della VI Commissione Finanza, promotore della nota proposta di legge tendente a detassare il settore auto al fine di incentivarne la ripresa. Ad oggi la proposta di Capezzone, uno dei pochi esponenti politici che si interessa fattivamente dei problemi del comparto automotive, non è passata ma verrà ripresentata. L'On. Capezzone ha inoltre sottolineato il difficile rapporto tra il mondo dell'auto e le istituzioni e la necessità di un “salto culturale” del Governo a favore del cittadino e dei settori primari per l'economia come l'auto e la casa. Pier Luigi Bonora, giornalista dell'auto impegnato in prima linea per la difesa del comparto, ha infine espresso la propria delusione per la scarsa coesione della filiera automotive che appare disunita di fronte alla problematica da portare avanti.

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