L'indagine di Sicurauto sulle pubblicità ingannevoli di auto

In Italia le pubblicità delle auto sono ingannevoli, influenzano cioè la domanda del consumatore perché omettono o rendono poco evidente una o più informazioni essenziali ad orientare le scelte...
In Italia le pubblicità delle auto sono ingannevoli, influenzano cioè la domanda del consumatore perché omettono o rendono poco evidente una o più informazioni essenziali ad orientare le scelte di mercato in maniera consapevole?
SicurAUTO.it ha avviato una sua ricognizione di circa una settimana su giornali e riviste per verificare se il Dpr 84/2003 “Regolamento di attuazione della direttiva 1999/94/CE concernente la disponibilità di informazioni sul risparmio di carburante e sulle emissioni CO2 da fornire ai consumatori per quanto riguarda la commercializzazione di autovetture nuove” viene rispettato dalle case automobilistiche.
Ricordiamo che il Dpr 84/2003 prevede all'allegato IV che i dati di consumi ed emissioni “devono essere di facile lettura e con la stessa evidenza rispetto alle informazioni principali fornite nel materiale promozionale e devono essere facilmente comprensibili anche ad una lettura superficiale” e che una recente indagine condotta dall'associazione ambientalista Terra! ha rilevato che il 91% delle pubblicità su carta stampata, riviste e cartellonistica non è conforme alla legislazione vigente.
La prima conclusione che noi abbiamo tratto è che gli unici dati che saltano all'occhio di un osservatore disattento o ignorante in materia sono
- il design e il nome della macchina;
- il prezzo con eventuali incentivi;
- la potenza soprattutto per le macchine più grandi e la caratteristica “eco” citata ma non motivata in maniera lampante e chiara.
Avendo cognizione che il dato che a noi interessava era quello relativo alle emissioni e ai consumi siamo andati a cercarlo, in alcuni casi “proprio con il lanternino”.
[Pag2-Le migliori e le peggiori, i nostri giudizi-risultati]
Il nostro premio alla chiarezza va alla Citroen, che dà massima evidenza alle basse emissioni di CO2 e ai consumi inserendo i dati in neretto e con scritte piuttosto grandi subito dopo il testo della pubblicità, separandolo con una linea rossa che cattura l'attenzione (Nuova C5 3.0 V6 Hdi 243 cv C.A., DS3 e pubblicità collettiva C1, C3 Picasso, Nemo e Berlingo). Per la Nuova C3, il Visiodrive, i dati sono posti subito sotto l'immagine dell'auto, in evidenza prima del testo pubblicitario.
Un'altra soluzione che ci è sembrata efficace è quella dell'Alfa Romeo (MiTo 1.4. Multiair e MiTo GPL Turbo 120 cv): mettere in alto con scritte piuttosto grandi e su sfondo bianco (in una sorta di striscia meglio evidenziata, quindi) i dati delle emissioni/consumi, mentre il resto della pagina è a sfondo nero. Stessa scelta fatta dalla Ford (Focus Ikon e Kuga), però con scritte sono troppo piccole, e dalla Opel per la Nuova Astra, che inserisce la striscia con i dati a fondo pagina dove è meno evidente.
Ben leggibili ci sono sembrati i dati riportati subito dopo il testo della pubblicità per la Kia Venga, la Fiat Panda e la Honda Nuova Jazz.
Mentre la Suzuki (Gran Vitara e Alto 1.0 GPL GLX) usa caratteri molto più piccoli rispetto al testo della pubblicità, che quindi scompaiono o sono meglio leggibili sulla pagina grande di un quotidiano.
I dati su emissioni/consumi vengono indicati nel corpo del testo della pubblicità, e ben leggibili, per la Nuova Opel Insigna Ecoflex (che li riporta anche a fondo pagina scritti piuttosto grandi ), per SLS AMG Mercedes-Benz, Porsche Cayenne S Hybrid, Audi A1 e Daihatsu Nuova Terios To Be.
Le scritte sono troppo piccole per la Nuova Skoda Superb Wagon, Lancia Delta GPL 1.4 Turbo Jet 120 cv, Peugeot 206 Plus.
In generale ci è sembrata meno efficace la scelta di porre i dati a fondo pagina con scritte di medie dimensioni. Scelta fatta da Toyota (pubblicità collettiva di iQ, Aygo, Yaris, Auris e Urban Cruiser che però punta molto sullo slogan “Rispettare l'ambiente ha i suoi vantaggi” e sul riferimento alla tecnologia Toyota Optimal Drive “per difendere l'ambiente, migliorare le prestazioni e ridurre i consumi”), da Volkswagen (Nuova Polo 1.2 TSI, Touran 1.4 TSI 150 cv Ecofuel a metano, Golf R 2.0 TSI 4Motion e Scirocco R 2.0 TSI da 265 cavalli) e da Chevrolet Spark. A fondo pagina, ma separati da una linea dal testo pubblicitario, i dati forniti dalla Hyundai, che usa un carattere grafico diverso per la i20, la i30 e la ix35. Tra i tre la meno leggibile è la i30, anche se non è quella con consumi/emissioni più alte.
Solo lo slogan, l'immagine della macchina, il marchio, il numero verde, il nome della benzina consigliata e i dati su emissioni/consumi è la scelta della Peugeot per la RCZ, Nuova Sport Coupè. Scelta che sarebbe stata più efficace se il carattere della scritta relativa ai dati fosse stato più grande.
[Pag3-Le case bocciate e le nostre conclusioni-conclusioni]
Da parte nostra una sonora bocciatura per la Fiat, che per Nuovo Doblò Fiat Family Space, Nuovo Fiat Sedici il cui slogan è Ecocentrico riporta i dati con scritte piccolissime a piede di pagina e all'estrema sinistra, per la Bmw (Serie 5 Gran Turismo e Serie 7 xDrive) e la New Nissan Qashqai che hanno scritte praticamente invisibili a fondo alla pagina. Anche la Jeep Wrangler fa una scelta da bocciare: i dati su emissioni/consumi sono posti lateralmente all'estrema destra (quindi scritti in verticale) e con caratteri piccolissimi, quasi fosse una informazione assolutamente secondaria.
Non riporta nessun dato, ma solo una bella foto e il grande marchio in evidenza, la pubblicità della Roy Roger's RR60 Denim Car: pubblicità da noi bocciata ma soprattutto contro legge.
La conclusione a cui noi arriviamo si discosta un po' da quella dell'associazione Terra!, secondo cui i dati di consumi/emissioni sono resi più evidenti nei modelli in cui in effetti essi sono bassi e quindi danno valore aggiunto all'auto.
Questo perché pensiamo alla SLS AMG Mercedes-Benz che non nasconde le emissioni pari a 308 g/km e i consumi di 13,2 l/100km, dati alti o simili rispetto a quelli di due modelli che invece hanno scelto scritte molto piccole e poco evidenti come la Jeep Wrangler, che ha consumi tra 8,1 e 12,4 l/100km ed emissioni tra 214 e 288 g/km, e la Bmw Serie 7, che ha consumi di circa 17,1 l/100km ed emissioni di circa 278 g/km.
Ci sembra piuttosto che tutte le case cercano di seguire la normativa sulla pubblicità, ma poiché il dato su consumi/emissioni è piuttosto tecnico o per addetti ai lavori e invece la pubblicità mira a un target più ampio, si preferisce dare evidenza ad altro. Cioè al design, alla potenza, alla spaziosità, al comfort, alla maneggevolezza per le utilitarie; certamente anche ai bassi consumi e alle basse emissioni per accontentare un pubblico sempre più sensibile alle tematiche “eco” ma senza soffermarsi troppo sul tecnico proprio perché si tratta di un pubblico “generalista” e non di tecnici attenti al dato.
Infine una piccola annotazione: quando la pubblicità dell'auto è associata a quella di un particolare concessionario, i primi a sparire sono proprio i dati su emissioni/consumi, probabilmente perché il nome del concessionario è posto a fondo pagina proprio dove di solito si trovano quei dati. In questo caso sì che c'è violazione della normativa!
Simona Loconsole
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