Jaguar Sixth Sense, il progetto di sicurezza che capisce se sei stanco

Jaguar Sixth Sense, il progetto di sicurezza che capisce se sei stanco Si chiamano Wellness Seat e Mind Sense gli avveniristici progetti Jaguar Land Rover per la sicurezza: vediamo come funzionano

Si chiamano Wellness Seat e Mind Sense gli avveniristici progetti Jaguar Land Rover per la sicurezza: vediamo come funzionano

18 Giugno 2015 - 02:06

Il costante monitoraggio della salute degli astronauti (ricordate Apollo 13?) è necessario perché le missioni sono rischiose e la permanenza nello spazio può creare difficoltà anche ai preparatissimi astronauti. L'idea di Jaguar Land Rover è di mettere a disposizione, anche a noi comuni mortali, alcune di quelle tecnologie.

COME TI MISURO LA MENTE – Durante la Corsa allo Spazio degli anni 60'-70' gli Stati non hanno lesinato in investimenti e quindi la tecnica astronautica era allo stato dell'arte ma mezzo secolo non passa invano e infatti oggi un costruttore automobilistico, anche se premium, può parlare addirittura di captazione delle onde cerebrali in auto. Il progetto Mind Sense di Jaguar Land Rover vuole infatti verificare la fattibilità della lettura affidabile delle onde cerebrali del conducente di un'automobile. Intendiamoci: non siamo in uno scenario orwelliano (il termine Grande Fratello non nasce da una trasmissione televisiva) di lettura del pensiero ma di un monitoraggio dello stato di attenzione del guidatore (la stanchezza provoca molti incidenti). Il cervello emette costantemente diversi tipi di onde cerebrali, studiando le quali un computer di bordo potrebbe stabilire velocemente se il pilota è concentrato, distratto, assonnato o addirittura preda di un colpo di sonno.

IL SEDILE DEL BENESSERE – Queste misure sono correntemente eseguite durante un elettroencefalogramma ma non è pensabile viaggiare con una fascia piena di sensori sulla testa ed è per questo che Jaguar Land Rover sta pensando di rilevare le onde celebrali dalle mani (tecnica già usata dalla NASA) tramite sensori sul volante, cosa che costringe ad una sofisticata azione di amplificazione e “ripulitura” dai disturbi vista la notevole distanza dalla testa. In effetti un guidatore potrebbe avere gli occhi sulla strada (questo rilevatore di stanchezza misura proprio i movimenti di occhi e testa) ma essere, allo stesso tempo, non concentrato sulla guida. Qualora il Mind Sense non rilevasse cambiamenti dell'attività cerebrale dopo un avviso ottico o sonoro, potrebbe ripetere il segnale stesso o cambiare metodo di comunicazione con il pilota. Un altro filone di ricerca del Gruppo è il Wellness Seat, già installato su una Jaguar XJ sperimentale: si tratta di un sedile in grado di analizzare il battito cardiaco e la frequenza respiratoria del guidatore per controllarne le condizioni fisiche ed il livello di stress. Queste tecnologie fanno parte del progetto Sixth Sense, teso a capire se il guidatore ha livelli troppo elevati di stress, affaticamento e perdita di concentrazione. È interessante notare come la “percezione” dell'attenzione sia propedeutica anche ai veicoli autonomi: se uno di essi dovesse restituire il controllo al pilota sarebbe infatti opportuno sapere se esso è attento e pronto a subentrare.

IL PEDALE APTICO E LA PREMONIZIONE – La ricerca Jaguar Land Rover studia anche interfacce che minimizzino lo spostamento dello sguardo del pilota dalla strada, ad esempio con nuovi touchscreen che “predicono” quale icona verrà azionata senza che sia necessario il contatto delle dita. Apposite telecamere seguiranno i movimenti delle mani e algoritmi d'interpretazione delle immagini prediranno quale pulsante verrà azionato senza la necessità di completare il movimento e impiegando perciò un tempo minore – ossia una distrazione più breve – rispetto all'effettivo “tocco” dello schermo. Si sta inoltre studiando un “tocco a mezz'aria”, grazie agli ultrasuoni, che dia una sensazione (feedback aptico) tattile che confermi l'azionamento di un'icona. Anche il pedale dell'acceleratore potrebbe diventare aptico grazie ad un attuatore in grado di trasmettere impulsi o vibrazioni al piede del pilota. Oltre alle vibrazioni il pedale potrebbe “comunicare” tramite un motore elettrico la cui coppia introdurrebbe una resistenza in grado di allertare il guidatore senza sovraccaricarlo con ulteriori stimoli sonori e visivi. Queste funzioni implicano molta intelligenza a bordo dell'automobile ma questo, grazie a processori potenti, non è più un problema.

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