
Un emendamento last minute alla legge di bilancio introduce una tassa da 150? a 3.000? per le auto più inquinanti. Vediamo come funzionerà
Mentre il Governo è al lavoro sulla manovra economica spunanto indiscrezioni sui contenuti aggiornati del testo che verrà sottoposto al vaglio delle Camere. Nel dettaglio pare che l'Esecutivo stia lavorando alla possibilità di una tassa per colpire i veicoli che producono maggiore anidride carbonica. La misura si pone in stretta continuità con quando stabilito dall'Unione europea che ha da poco varato un corposo taglio alle emissioni di CO2 prodotte dai mezzi pesanti. Entro il 2030 ci si aspetta una riduzione della CO2 del 35% ma la flotta attuale pare difficile raggiungere questo risultato. Ecco che in Italia spunta la possibilità di una sovrattassa fino a 3.000 euro, ma non tutti sono favorevoli. L'Unrae tuona contro il Governo sottolineando che la tassa può arrivare al 10% del valore nel caso di un'auto di lusso.
MANOVRA FINANZIARIA E AUTOMOTIVE Che il settore automotive non sia alle prese con un momento particolarmente felice è cosa nota. La disaffezione dei clienti al diesel e le crescenti incertezze sui dazi commerciali incorciati fanno soffiare venti di burrasca. In questo clima si colloca il lavoro del Governo in tema di legge finanziari. A leggere la bozza di approvata ieri dalla Commissione bilancio della Camera spunta l'ipotesi di una nuova imposta che andrebbe a colpire le auto in proporzione alle emissioni di anidride carbonica prodotte. Saranno interessati coloro che tra il 1 gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021 acquisteranno, o prenderanno in leasing, auto nuove o usate con emissioni di anidride carbonica a partire da 110 g/km. L'imposta di natura progressiva partirà dai 150 euro per 110-120 g/km di CO2 fino a toccare i 3.000 € nel caso di emissioni superiori ai 250 g/km (Leggi l'UE vara la stretta sul CO2 per i mezzi pesanti). Ancora non si hanno certezze se l'emendamento presentato la scorsa notte al disegno di legge bilancio in discussione alla Camera entrerà a far parte del testo finale.
VISIONI DISCORDANTI Va detto che se dovesse diventare legge la metà delle immatricolazioni 2018, sarebbe soggetta alla nuova imposta. Ad ogni modo alla proposta di modifica pare sia accompagnata una serie di incentivi all'acquisto di auto a basse emissioni di CO2 per le quali sono stanziati 300 milioni di euro l'anno per tre anni. In questo caso sono previste tre fasce di emissioni: da 0 a 20, da 20 a 70, da 70 a 90 g/km di CO2. A ciascuna fascia si accompagna un bonus progressivamente minore. Nel primo caso il contributo sarà di 6 mila euro, per la seconda fascia si dimezzerà a 3.000 euro mentre per l'ultima scenderà a 1.500 euro (Leggi in Italia mercato auto a picco a novembre). In merito alle proposte messe in campo dal Governo interviene l'Unrae “Spiace che il Governo non abbia deciso di aprire una sia pur breve interlocuzione premissiva con gli operatori del settore perché si sarebbero potuti approfondire molti dettagli legati al mercato e al comportamento dei consumatori e, quindi, affinare al meglio la proposta approvata: allo stato attuale, per esempio, da un punto di vista applicativo, non è chiaro con quale tipo di procedure omologative vengano calcolati i valori di CO2, considerate le diverse norme esistenti in materia (NEDC, NEDC correlato, WLTP) e gli sviluppi che avranno nel 2019”.
OPZIONI GREEN Nell'ipotesi che l'incentivo da 300 milioni proposto dal Governo si concretizzi questo sarà disponibile solo per le autovetture fino a 3,5 tonnellate aventi al massimo otto posti oltre al conducente, quindi restano fuori gli autocarri) fino a esaurimento dei 300 milioni stanziati (Leggi ad ottobre aumentano le CO2). Guardiamo un attimo alle 10 auto più vendute in Italia. Per quanto riguarda la Fiat Panda, l'auto più immatricolata in Italia, solo quella con motore 0.9 TwinAir sarebbe sotto soglia, cioè esente. In casa Lancia si salva la Ypsilon 1.3 MJT con 95g/Km, passando alla Renault Clio, terza auto più venduta in Italia, la più green è quella benzina 75TCe con 113-118g/Km. Quanto alla Toyota Yaris il 1.5 Hybrid strappa 84g/Km, se volgiamo lo sguardo alla Jeep Renegade il primato spetta al 1.0 benzina con 134g/Km lo stesso che troviamo su 500X. Per quanto riguarda Dacia Sandero il dato minimo è quello del motore Sce 75 con 117g/Km. Jeep Compass, ottava vettura più venduta in Italia, offre il 1.4 Multiair da 140CV che emette 155g/Km di CO2. In casa Volkswagen la Golf più green è quella che monta 1.0 TSI da 85CV che emette 109g/Km di CO2. Quanto alla Citroen C3, ultima nella top ten delle vendite, la più green è la 1.6 diesel BlueHDi che emette 97g/Km.