GM patteggia la multa per il maxi richiamo costato molte vite
General Motors avrebbe accettato di pagare 900 milioni di dollari per aver nascosto un difetto costato la vita a 124 persone negli USA
General Motors avrebbe accettato di pagare 900 milioni di dollari per aver nascosto un difetto costato la vita a 124 persone negli USA
General Motors avrebbe accettato di pagare 900 milioni di dollari per aver nascosto un difetto costato la vita a 124 persone negli USA
Dopo aver confermato le affermazioni dell'amministrazione della sicurezza stradale americana secondo le quali il difetto al sistema di accensione di alcuni suoi modelli avrebbe causato la morte di centinania di persone, General Motors si sarebbe vista costretta a reagire versando quasi un miliardo di dollari. Ecco la sentenza.
TANTI SOLDI E PERDITE UMANE – General Motors avrebbe accettato di versare 900 milioni di dollari e avrebbe concluso un accordo per porre fine alle inchieste portate avanti da parte delle autorità pubbliche americane in merito alla vicenda sui sistemi di accensione difettosi in seguito a 124 decessi sospetti – quasi il doppio rispetto a quanto stimato inizialmente – che sarebbero da attribuire proprio a questo difetto. In virtù di questo accordo, secondo i nostri colleghi di Automotive News il costruttore automobilistico verrebbe perseguito penalmente per aver cercato di nascondere questo malfunzionamento alle autorità di tutela, ma la procedura giudiziaria rimarrà in sospeso fino all'applicazione dei termini di questo accordo con le autorità americane. Nessuna persona fisica verrà perseguita.
CASO NON ISOLATO – Questo compromesso potrebbe essere annunciato in questo fine settimana dal dipartimento della Giustizia (DoJ), secondo il Wall Street Journal, che cita fonti anonime vicine al colosso statunitense. Al momento, General Motors non avrebbe voluto esprimersi sul caso. Tuttavia una vicenda simile si era già verificata anche dall'altra parte del Pacifico, più precisamente in Giappone. Il costruttore Toyota aveva dovuto versare ben 1,2 miliardi di dollari. Questa differenza di trattamento sarebbe dovuta al fatto che GM abbia collaborato in tempi brevi con gli inquirenti, aggiunge il quotidiano affaristico americano.
LE ACCUSE – General Motors è accusata di aver commercializzato vetture con sistemi di accensione così sensibili da causare l'arresto del motore di una vettura lanciata a piena velocità, bloccando di conseguenza il servosterzo e impedendo l'apertura degli airbag. Questa vicenda ha comportato il richiamo di 2,6 milioni di veicoli nel 2014, ben dieci anni dopo il rilevamento del difetto. Il costruttore prevede di risarcire 1 milione di dollari per ogni decesso, ai quali si aggiungono 300.000 dollari per il coniuge in vita e 300.000 dollari per ciascun avente diritto eventuale. Per le 275 vittime che hanno subito un danno corporeo, la somma varia tra i 20.000 a i 500.000 dollari. Il terzo gruppo automobilistico al mondo (appena dietro il giapponese Toyota spiazzato dal tedesco Volkswagen) ha già stanziato centinaia di milioni di dollari per questo fine. Avrebbe già trovato degli accordi amichevoli con alcune delle sue vittime e avrebbe ricevuto una multa di 35 milioni di dollari, il massimo che si possa applicare, inflitta da parte dell'agenzia americana della sicurezza stradale (NHTSA).