Germania, pedaggi solo per gli stranieri: l'Ue dà cenni di risveglio
Solo gli stranieri pagheranno il pedaggio in Germania: ora l'Unione europea indaga

Solo gli stranieri pagheranno il pedaggio in Germania: ora l'Unione europea indaga
Ce la farà la Merkel a imporre la propria linea sui pedaggi? Con un escamotage, dal 2016 la Germania farà pagare i pedaggi autostradali solo agli stranieri (oggi sono gratis per tutti), ma adesso l'Unione europea dà cenni di risveglio: procedura di infrazione europea contro la Germania, colpevole di aver varato una legge discriminatoria. Il provvedimento è stato deciso a seguito dell'approvazione della legge tedewsca pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Adesso vedremo se la presa di posizione di Bruxelles farà saltare i programmi del governo. Che rimborserà gli automobilisti tedeschi costretti a pagare il pedaggio, scontando il bollo, ossia la tassa di proprietà dell'auto: un trucco bell'e buono, una mezza presa in giro nei confronti dell'Ue e degli altri Paesi, nonché degli automobilisti stranieri.
NO ALLE DISCRIMINAZIONI – Per Bruxelles, la norma (voluta dal ministro dei Trasporti Alexander Dobrindt, che ha una specie di “cambiale” con gli elettori), vìola l'articolo 18 del Trattato Ue. Questo vieta discriminazioni tra cittadini dell'Unione. A essere finito nel mirino della Commissione è in particolare il meccanismo in base al quale il pedaggio, teoricamente applicato a tutti gli automobilisti, in realtà sarebbe stato pagato solo dagli stranieri: i tedeschi avrebbero usufruito di una deduzione compensativa sulla tassa di circolazione, che di fatto avrebbe azzerato l'esborso. Non è tutto: la Commissione evidenzia criticità rispetto al prezzo annuo del pedaggio, soprattutto per quanto riguarda la formula in cui è legato a un periodo di tempo molto limitato e che sarebbe stata quella utilizzata soprattutto dagli stranieri in transito.
VIOLETA CONTRO ANGELA – “Un sistema di pedaggio può essere in linea con le norme Ue solo se rispetta il principio fondamentale di non discriminazione”, ha sottolineato la commissaria ai Trasporti Violeta Bulc, in netta contrapposizione ai voleri di Angela Merkel. La Bulc ha forti dubbi sul fatto che questo sia il caso della legge tedesca. Per questo, ha aggiunto, “abbiamo quindi deciso di agire rapidamente nell'interesse dei cittadini europei, per chiarire tutti i dubbi sollevati applicando la procedura d'infrazione”. Per fortuna, esiste ancora qualche politico dotato di personalità sufficiente per non inchinarsi ai voleri della Germania, che già ha fatto il bello e il cattivo tempo in materia di emissioni delle auto.
MINISTRO SU TUTTE LE FURIE – La Germania ha ora due mesi per rispondere alla lettera di messa in mora, che le è stata inviata dalla Commissione come primo passo della procedura d'infrazione. Il ministro Dobrindt si dice arrabbiato: “In un dibattito articolato e intenso abbiamo trovato di comune accordo soluzioni adeguate a una lunga serie di questioni che si ponevano”. Insomma, la Germania ha tutte le intenzioni di continuare la sua sceneggiata europea: il progetto, che dovrebbe servire a finanziare l'ammodernamento delle autostrade tedesche è stato congelato. Ballano 500 milioni di euro l'anno: il singolo tributo è di 130 euro all'anno, non dissimile alla vignetta autostradale attualmente in vigore in Svizzera o in Austria. Pedaggi di breve termine (dai 10 giorni ai due mesi) avrebbero un costo fino a 30 euro. In mancanza di risposte convincenti da Berlino entro due mesi, la Commissione può infatti adire il tribunale europeo. Pur di fare un favore ai propri concittadini, la Germania è disposta a calpestare il buon senso, prim'ancora delle leggi dell'Unione europea. La quale, di fronte a queste prese di posizione, sembra sciogliersi come neve al Sole.