
La Corte di Cassazione fa chiarezza sul furto auto nel parcheggio a pagamento e sottolinea l’importanza del comportamento dei gestori
La sezione Seconda Civile della Corte di Cassazione ha fissato nuovi limiti relativi al furto auto nel parcheggio a pagamento. A detta dei giudici, il gestore del parcheggio è tenuto a risarcire il cliente nel caso di furto dell’auto, a meno che non abbia informato il cliente dell’esonero di responsabilità prima della conclusione del contratto. In pratica, prima dell’ingresso attraverso la sbarra metallica. L’avviso riguardante l’esonero di responsabilità deve essere chiaramente visibile e comunicato al cliente in modo adeguato. La sua esposizione solo all’interno del parcheggio, dopo la stipula del contratto, o sul retro del biglietto emesso dalla macchinetta posta accanto alla sbarra, non è considerata sufficiente per escludere il diritto al risarcimento. I gestori di parcheggi sono chiamati ad adottare misure di sicurezza adeguate e a informare chiaramente i clienti delle eventuali limitazioni della loro responsabilità. Ma come si è arrivati a questa decisione? E quali sono le conseguenze concrete?
QUANDO VA RISARCITO IL FURTO AUTO NEL PARCHEGGIO A PAGAMENTO
La responsabilità del gestore in caso di furto dell’auto nel parcheggio a pagamento è stata oggetto di una sentenza della Cassazione. Per i giudici il contratto di parcheggio si perfeziona con l’ingresso dell’auto nell’area delimitata da recinti e sbarre. Un’azione di questo tipo implica automaticamente l’obbligo di custodia e di conseguenza la responsabilità del gestore per eventuali furti. Questa responsabilità può essere derogata solo attraverso un accordo contrario, che deve essere reso noto al cliente prima della conclusione del contratto. Di conseguenza, se l’automobilista non viene informato prima dell’accesso al parcheggio, il gestore è tenuto a risarcire eventuali furti. Questa responsabilità automatica deriva dal perfezionamento del contratto e si applica anche ai parcheggi a pagamento situati presso gli aeroporti, caratterizzati dalla presenza di cancelli e di una sbarra elettrica. La presenza di questi dispositivi può indurre il guidatore a ritenere che l’area sia custodita, rafforzando tale convinzione attraverso il pagamento di un ticket che formalizza l’accordo tra le parti.
COSA È L’OBBLIGO DI CUSTODIA CONTRO IL FURTO AUTO NEL PARCHEGGIO A PAGAMENTO
La Suprema Corte ha stabilito che l’obbligo di custodia del veicolo è implicito nel contratto di parcheggio a pagamento, a meno che non vi sia un accordo contrario. Non è sufficiente che il gestore del parcheggio apponga cartelli o clausole unilaterali sul biglietto ritirato all’ingresso o sul regolamento affisso all’interno dell’area di parcheggio. La deroga al principio generale del parcheggio custodito richiede una negoziazione e un consenso esplicito tra le parti. L’offerta contrattuale presentata attraverso l’istituzione di un’area recintata di parcheggio meccanizzato a pagamento fa capire nell’automobilista l’affidamento che la custodia del veicolo sia compresa. Di conseguenza, si può considerare che l’obbligo di custodia del veicolo sia inclusa nell’oggetto del contratto di parcheggio a pagamento. Si tratta di un passaggio che garantisce una maggiore chiarezza e tutela per i proprietari di auto che utilizzano i parcheggi a pagamento.
FURTO AUTO NEL PARCHEGGIO A PAGAMENTO: COME DEVONO COMPORTARSI I GESTORI
La decisione della Corte di Cassazione sul furto auto nel parcheggio a pagamento ha implicazioni per i gestori delle aree. Non è sufficiente che venga apposto un cartello all’interno dell’area di parcheggio o che l’esonero di responsabilità sia indicato sul retro del biglietto ritirato alla sbarra. I gestori devono comunicare l’esonero in modo chiaro e inequivocabile prima della conclusione del contratto, permettendo al cliente di prendere una decisione consapevole sulla sua accettazione. Nel caso in cui non avvenga, il gestore del parcheggio deve risarcire il furto dell’auto, poiché l’obbligo di custodia è implicitamente incluso nel contratto di parcheggio. Questa sentenza pone l’accento sulla necessità per i gestori di essere più trasparenti e chiari nell’informare i clienti sulle condizioni di custodia del parcheggio. I gestori devono assicurarsi di fornire tutte le informazioni necessarie in modo adeguato e tempestivo, garantendo che i clienti abbiano la possibilità di comprendere le condizioni del contratto di parcheggio. Comprese le limitazioni di responsabilità del gestore in caso di furto dell’auto.