Furti auto: il governo USA teme gli hacker e marca i Costruttori

Quanto sono realmente sicure le auto connesse? Il Governo Obama pretende garanzie dalle Case su un rischio sempre più vicino

 
Furti auto: il governo USA teme gli hacker e marca i Costruttori Quanto sono realmente sicure le auto connesse? Il Governo Obama pretende garanzie dalle Case su un rischio sempre più vicino

Quanto sono realmente sicure le auto connesse? Il Governo Obama pretende garanzie dalle Case su un rischio sempre più vicino

di 
1 Giugno 2015 - 09:06

In questi giorni si parla moltissimo di politica interessata al mondo automotive. Gli Usa si stanno ponendo delle domande relative la sicurezza digitale delle auto connesse;così, visto il rapporto diffuso dal senatore Ed Markey sul “rischio hacker” per le vetture in grado di collegarsi a Internet, la Camera dei rappresentanti ha deciso di interpellare la Nhtsa e i vertici di 17 Case automobilistiche sulle contromisure da adottare nel caso in cui una o una moltitudine di vetture venissero attaccate da veri e propri hacker.

UN MONDO QUASI INESPLORATO -Veniamo al dunque: la politica americana si aspetta risposte ricche di documentazioni dai Costruttori interpellati, tra i quali ci sono FCA, Tesla, Audi, Toyota, Mercedes-Benz, Nissan, Ford, GM, Honda, Hyundai, Mazda, Mitsubishi, Kia, Subaru, Volvo, Volkswagen e Porsche. C'è un “però” in questa vicenda: il rischio di un attacco hacker a un'automobile connessa rappresenta sicuramente un ipotetico e probabile problema, ma ad oggi è ancora estremamente remoto e del tutto teorico. Quindi, alcuni esperti di informatica (come Chris Valasek e Charlie Miller), si sono cimentati nello studio della situazione, ammettendo che il rischio potrebbe esserci, ma non in questo presente, cioè non prima di due o tre anni. Dopo tutto, esistono ancora delle enormi barriere tecnico-economiche (servono pratica e dotazioni dispendiose) che mettono il bastone tra le gambe ai potenziali pirati informatici.

LA VERA PAURA – Parlavamo dunque di due o tre anni di tempo prima che il problema dell'hackeraggiopossa assumere dimensioni preoccupanti. Tuttavia, ad oggi, la preoccupazione è mirata ai furti, in quanto le automobili saranno contenitori di gustosa e complessa tecnologia. Poi, quando le automobili diventeranno sempre più simili a un computer, si interfacceranno con le infrastrutture (con tecnologie V2I), altre automobili (V2V), e saranno dotate di sistemi di assistenza evoluti (fino alla guida autonoma), la “paura hacker” diventerà reale. Crediamo sia per questo che la politica americana sta mettendo le mani avanti…non ama farsi trovare con le spalle al muro!?!

RISCHIARE PER UN FUTURO MIGLIORE -I membri della commissione (tra cui il presidente Fred Upton) stanno dunque cercando”informazioni su come l'industria automobilistica intende affrontare le sfide della cybersecurity” e “sviluppare strategie per mitigare i rischi” delle potenziali vulnerabilità. Secondo i legislatori “le nuove tecnologie offrono una grandissima opportunità per l'innovazione economica, il miglioramento delle prestazioni, della comodità e della sicurezza”, ma le stesse rappresentano potenziali rischi, pertanto la considerazione finale della politica Usa è la seguente:”stiamo entrando in una nuova era in cui l'esplosione di servizi e dispositivi connessi sta esasperando le sfide della cybersecurity, introducendo un'altra potenziale conseguenza, la minaccia di danni fisici: tutto questo rappresenterà una sfida significativa per l'industria automobilistica”. Le Case automobilistiche hanno tempo fino all'11 di giugno per presentare un dossier convincente; in fin dei conti conviene a tutti farsi trovare preparati…il giocattolo è prezioso per l'industria e per l'umanità.

Commenta con la tua opinione

X