Ford anti-panico: le auto sapranno da dove vengono i mezzi di soccorso

Ford anti-panico: le auto sapranno da dove vengono i mezzi di soccorso Ford aiuta gli automobilisti a dare strada ai mezzi di soccorso: i guidatori sapranno da dove vengono con l'Emergency Vehicle Warning

Ford aiuta gli automobilisti a dare strada ai mezzi di soccorso: i guidatori sapranno da dove vengono con l'Emergency Vehicle Warning

28 Giugno 2017 - 07:06

La scena è tipica: si sente il suono di una sirena alle nostre spalle, si controlla nei retrovisori e, non appena si vedono i lampeggiatori di un mezzo di soccorso, si cerca di accostare in qualche modo per lasciare spazio. Questo sarebbe il comportamento da seguire (non tutti ci pensano) ma a volte non è così facile. Ford ha pensato ad una soluzione che possa aiutare gli automobilisti in questa particolare (e rischiosa) situazione: il suo Emergency Vehicle Warning, un'applicazione V2V (è la comunicazione da veicolo a veicolo mentre V2I è quella fra veicoli e infratrutture) la connessione tra veicoli, informerà i guidatori sulla posizione e sulla distanza dei mezzi di soccorso (leggi che i satelliti del sistema Galileo potranno guidare con precisione anche i mezzi di soccorso).

SIRENE MA NON DI ULISSE La frase “Il canto delle Sirene” è ormai proverbiale ma, al giorno d'oggi, chi guida associa alle sirene un mezzo impiegato in operazioni di soccorso o di emergenza. Proprio la specificità di questi mezzi, se da un lato li rende indispensabili, dall'altro crea delle condizioni di rischio per la velocità e la possibilità di non rispettare le norme del Codice della Strada. In effetti il CdS, all'articolo 177, prevede che “i conducenti dei veicoli adibiti a servizio di polizia, i mezzi di soccorso, le autoambulanze, nell'espletamento di servizi urgenti, non sono tenuti a osservare gli obblighi, i divieti e le limitazioni relativi alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere, qualora usino congiuntamente il dispositivo acustico di allarme (sirena) e quello di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu”. Il sistema Ford prevede che il mezzo di soccorso invii degli “avvisi” agli altri veicoli (leggi che Volvo vuole evitare gli incidenti facendo parlare le auto fra di loro) per dare una mano ai loro conducenti in queste fasi così concitate.

RISCHI AGGIUNTIVI E TEMPO PREZIOSO L'eventualità di una collisione non è così remota: in Italia, nel 2015, si sono verificati 127 incidenti stradali con coinvolgimento diretto di un mezzo di soccorso e nel Regno Unito è andata anche peggio, con 475 eventi. Il sistema Ford trasmetterà la posizione esatta e la distanza del veicolo di soccorso, un bell'aiuto per gli automobilisti.

Ne è convinto Giordano Biserni Presidente di ASAPS: “Il tempo è davvero prezioso per chi si trova alla guida dei mezzi di soccorso, ogni secondo può essere vitale. Lo sviluppo di questa tecnologia potrebbe fare la differenza: diminuirebbe, da un lato, il tempo necessario per raggiungere il luogo dell'incidente e, dall'altro, eviterebbe che gli altri veicoli diventino, anche se del tutto inconsapevolmente, ostacoli per gli operatori del soccorso”.

SVILUPPI FUTURI Conferma e sottoscrive Christian Ress, Supervisor dell'Automated Driving Europe in Ford Research e Advanced Engineering: “Il tempo è prezioso per i servizi di emergenza e questa tecnologia potrebbe aiutare a guadagnare secondi importanti durante i loro percorsi, consentendo agli automobilisti di non essere d'ostacolo”. Questa tecnologia attualmente fornisce al guidatore avvisi acustici e visivi ma è già previsto un suo sviluppo che segnali ai guidatori anche il modo migliore per uscire, velocemente ed in sicurezza, dalla traiettoria dei mezzi di soccorso in azione.

Per ottenere questo dialogo le automobili devono essere connesse (leggi che gli Usa valutano l'obbligo della connettività “di serie”) e infatti l'Emergency Vehicle Warning è inserito nel progetto triennale Autodrive che nel Regno Unito ha lo scopo di sviluppare soluzioni innovative e connesse per la mobilità del domani. Il progetto dispone di più di 20 milioni di euro, erogati da 16 partner per sviluppare e sperimentare le connessioni V2V e V2I (leggi del brevetto di Amazon per far parlare le strade con le auto robot), con l'obiettivo di rendere la guida meno stressante e più sicura, migliorare l'uso del tempo e migliorare l'efficienza nel consumo di carburante.

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