FCA produrrà il “mille” Firefly in Polonia: un piano da 250 milioni di euro

FCA produrrà il “mille” Firefly in Polonia: un piano da 250 milioni di euro Il leggero motore FCA Firefly sarà prodotto anche in Europa ma riordinare lo stabilimento polacco costerà 250 milioni di euro

Il leggero motore FCA Firefly sarà prodotto anche in Europa ma riordinare lo stabilimento polacco costerà 250 milioni di euro

28 Novembre 2016 - 01:11

Sfide sempre nuove attendono le Case: la competizione fra Marchi e mercati e il rispetto dei regolamenti ambientali sono solo un paio di esempi delle urgenze che pressano i Costruttori. In questo quadro i motori giocano un ruolo fondamentale ma gli investimenti richiesti per produrne di nuovi sono ingenti e quindi l'annuncio di unità “fresche” desta sempre una certa sensazione. Non è sfuggito a questo tipo di rilievo il nuovo motore Firefly di FCA, un propulsore che raccoglie le tendenze più moderne e ha destato parecchia attenzione. Come annunciato recentemente, il 3 cilindri da 1.000 cc arriva in Europa, sull'onda di un investimento pari a 250 milioni di euro.

MILLE E PIÙ DI MILLE I motori da un litro sono un vero cavallo di battaglia per le auto più compatte: installati in una carrozzeria compatta e leggera riescono a districarsi nel traffico e permettono anche qualche escursione fuori porta senza troppe rinunce. Non stupisce quindi che FCA ne abbia più di qualcuno: da 900 cc del Twinair ai Fire in varie declinazioni, fino ai 1.400 cc. Una gamma completa ma forse un po' frammentata: 2 linee di prodotto diverse non permettono infatti di sfruttare a fondo le economie di scala. Il nuovo Firefly, che ha la distribuzione a fasatura variabile ed è un “corsa lunga”, coprirà tutte queste cilindrate (con l'aiuto della versione a 4 cilindri da 1,3 litri: la cilindrata unitaria è la stessa e basta aggiungere un cilindro per arrivare a questa cubatura) e appare logico che FCA sia disposta a spendere centinaia di milioni per assemblarlo in Polonia: a comunicare questa volontà è stato il vice primo ministro Mateusz Morawiecki, dichiarando all'agenzia di stampa PAP che FCA potrebbe investire fino a 250 milioni di euro per produrlo a Bielsko-Biala, creando centinaia di nuovi posti di lavoro.

SPECIALIZZATO IN “PICCOLI” FCA ha rifiutato di commentare questo annuncio nella parte riguardante i livelli occupazionali e non ha comunicato le cifre dell'investimento ma la produzione del 3 cilindri da 1 litro e del 4 cilindri da 1,3 litri dovrebbe iniziare entro il 2018. l'Azienda ha comunque dichiarato che “queste piccole ma potenti unità hanno la coppia più alta nei rispettivi segmenti e bassi consumi di carburante ed emissioni di CO2. Essi sono conforme agli standard esistenti e anche futuri stabiliti dalla UE sulle emissioni”. L'impianto di Bielsko-Biala attualmente produce il turbodiesel 1.3 Multijet ed il TwinAir a benzina a 2 cilindri, le cui originali caratteristiche tecniche sono state analizzate dall'Esperto. Nello stesso impianto sono prodotte anche la Fiat 500 e la Lancia Ypsilon ma, ad onta del suo esser stato dichiarato essere quello con le migliori “prestazioni” di FCA in Europa, è sottoutilizzato da anni, forse per privilegiare gli stabilimenti in Italia (la Panda è stata riportata nel Bel Paese nel 2011) anche per favorire una certa pax sindacale. I politici e i sindacati polacchi hanno accolto con favore la notizia ma rimane un interrogativo: FCA assemblerà nuovi modelli a Bielsko-Biala per aumentare la produzione, rimasta da anni ben lontana dal picco, di più di 500 mila auto, raggiunto nel 2009?

MODERNO E CONTROCORRENTE Il Firefly è sicuramente un motore interessante e che propone una sua “idea” originale, rinnegando in qualche maniera il recente passato. Prendiamo il downsizing, corrente di pensiero alla quale lo si potrebbe avvicinare (leggi come i costruttori stanno riconsiderando i motori piccoli): i suoi 999 cc sono infatti abbastanza di meno rispetto ai 1.242 del Fire che sostituirà eppure la sua potenza è annunciata essere superiore: 77 CV (se alimentato ad etanolo, altrimenti la potenza è di 72 CV) contro 69. Questo miglioramento non solo arriva “nonostante” la presenza di sole 2 valvole ma non ha richiesto l'adozione del turbocompressore grazie anche ad un elevato rapporto di compressione pari a 13,6 che fa subodorare un funzionamento, almeno in qualche fascia dei regimi di rotazione, a Ciclo Atkinson (anche i Mazda Skyactiv non sono sovralimentati): la coppia massima non è altissima e arriva abbastanza in alto, contando su 107 Nm a 3.250 giri. Sembrano valori molto inferiori a quelli del Twinair turbo (85 CV e 145 Nm a 1.900 giri) ma l'erogazione, siamo pronti a scommetterci, sarà più lineare, meno “macchinosa” e con un buon allungo, dato che il “piccolo” ha la potenza massima a 6.000 giri e probabilmente la “zona rossa” qualche centinaio di giri più su. In effetti la stampa brasiliana riporta che l'accelerazione da 0 a 100 km/h della compatta Mobi scende a 13,8 secondi dai 16,6 ottenuti dal motore precedente. Anche i consumi dovrebbero essere molto più bassi, grazie a camere di scoppio efficienti, alternatori a recupero d'energia e attriti interni ridotti, mentre le sollecitazioni termiche e meccaniche contenute dovrebbero non soltanto farlo durare almeno 240 mila km ma ridurre anche gli NOx, sempre in agguato con i carichi del turbo.

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