FCA: gli interni auto più resistenti con le fibre di canapa

Pannelli delle porte e mobiletti fatti con una plastica composita più resistente ed ecologica. E' la ricerca FCA sull'impiego di fibre vegetali

 
FCA: gli interni auto più resistenti con le fibre di canapa Pannelli delle porte e mobiletti fatti con una plastica composita più resistente ed ecologica. E' la ricerca FCA sull'impiego di fibre vegetali

Pannelli delle porte e mobiletti fatti con una plastica composita più resistente ed ecologica. E' la ricerca FCA sull'impiego di fibre vegetali

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21 Ottobre 2015 - 10:10

Lo abbiamo sempre detto, il mondo dell'automobile abbraccia ambiti a volte impensabili, mostra interessi così particolari ma successivamente creativi e innovativi da apparire costantemente inesplorato. Un esempio di quanto abbiamo appena scritto è portato da alcune rivelazioni fatte dal CRF, il Centro Ricerche Fiat-Chrysler, che ha svelato una particolare composizione di alcuni componenti dei modelli Alfa Romeo.

TUTTO NATURALE – Questa interessante novità è stata appresa dalle dichiarazioni di Silvia Avanteo, Enviromental Senior Specialist del CRF, in occasione del convegno “Gli scarti alimentari come materia prima del futuro: un viaggio dalla ristorazione all'automotive”, (foto sopra) organizzato a Expo 2015 da Fca e tenutosi poche ore fa. Chi più, chi meno, abbiamo tutti in mente gli interni delle Alfa Romeo in listino, e bene, si sa che alcuni componenti, come ad esempio la traversa della plancia e i pannelli porta, sono realizzati con fibre di canapa tessile. Le fibre della cannabis tessile possono infatti essere impiegate per rinforzare i materiali plastici e renderli più resistenti. Non solo: allo studio di FCA (che sul mercato europeo sta andando molto bene) ci sono delle tecniche per utilizzare gli scarti della lavorazione della carta per realizzare fibra di carbonio, così da rendere anche più accessibile economicamente l'utilizzo di questo materiale nella produzione di massa.

E NEL FUTURO? – Durante l'incontro sono emersi dettagli interessanti per un futuro non così lontano. E' stato spiegato infatti come alcune fibre di origine vegetale che sono destinate all'inceneritore potrebbero essere impiegate per la realizzazione di componenti per le vetture del Gruppo FCA di domani e in generale tornare utili al settore automobilistico. Il prossimo step di ricerca sarà quello di utilizzare scarti alimentari, come vinacce, gusci di mandorle e bucce d'arancia, destinati al nulla. Così Silvia Avanteo, in un'intervista rilasciata all'Ansa, ha continuato a spiegare che “sui veicoli di attuale produzione non vi sono ancora applicazioni dagli scarti alimentari, il nostro obiettivo è realizzarne su quelli di domani. I progetti in corso prevedono la valorizzazione degli scarti che vengono lavorati, essiccati e macinati per dare origine a fibre “medio brevi” da additivare a biopolimeri di vario genere da applicare alle componenti dell'auto. In parole semplici il polimero è come un panettone, le cariche da additivare sono come l'uvetta e i canditi: noi stiamo cercando cariche di origine bio per arricchire i materiali e renderli più performanti. Per esempio il tutolo del mais, le rimanenze delle spremiture delle olive o del vino, le bucce degli agrumi, potrebbero diventare la base per i componenti polimerici che avremo sulle auto di domani e che potremo vedere su elementi di finizione interna, nella plancia, nei pannelli porta”.

ALTRI STUDI – Fca con il suo Centro di Ricerca non è la sola a sperimentare, a ricercare nuove soluzioni. Ogni volta che si apre un “varco sul futuro”, Costruttori e Aziende interessate si “tuffano” nel lavoro per dare origine a nuove possibilità. Possiamo portarvi degli esempi: la Johnson Controls, multinazionale specializzata nella produzione di sistemi elettronici e interni per automobili, ha presentato un paio di anni fa una nuova tecnologia di stampaggio per produrre interni ecocompatibili più leggeri e robusti. La tecnologia di stampaggio ibrido CHyM (Compression Hybrid Molding) per la realizzazione di pannelli porta integra i vantaggi derivanti dall'uso di componenti in fibre naturali e dallo stampaggio termoplastico a iniezione. I benefici di entrambe le tecnologie consentono una riduzione di peso del 40% e un aumento della rigidità del 30%, rispetto a prodotti realizzati con le attuali tecnologie nella stessa fascia di prezzo. La Ford invece, per incrementare l'utilizzo di materiali sostenibili a bordo dei veicoli, sta studiando il modo per ricavare bioplastiche dalle fibre del pomodoro. Nello specifico, le bucce dei pomodori essiccate potrebbero diventare staffe di supporto dei cavi dell'impianto elettrico o piccoli vani portaoggetti.

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