Strisce blu: il Comune deve provare che ci sono aree gratis

Strisce blu: il Comune deve provare che ci sono aree gratis Il Comune ha l'onere di dimostrare che esistono aree di sosta libera

Il Comune ha l'onere di dimostrare che esistono aree di sosta libera

5 Settembre 2014 - 07:09

Si riapre l'annosa questione delle strisce blu. La sesta sezione civile della Cassazione conferma infatti che il Comune deve provare l'esistenza di aree di sosta gratuita nei pressi di quelle a pagamento, e non il cittadino: sentenza 18575, depositata il 20 maggio, e resa nota il 3 settembre 2014. Tutto è nato da una multa presa da un automobilista a Napoli nel 2007: sosta senza aver esposto il “grattino”. Dopo una battaglia legale col Comune, si è arrivati in Cassazione, che ha dato ragione al sanzionato: multa da annullare. Della faccenda si dibatte da anni, senza addivenire ad una soluzione definitiva, ad un'interpretazione univoca, giacché è proprio l'articolo 7 del Codice della strada a lasciare una certa libertà di lettura, della quale tutti i Comuni approfittano.

DIPENDE DA COME LO SI LEGGE – I Comuni possono infatti, con ordinanza del sindaco, riservare limitati spazi alla sosta dei veicoli degli organi di polizia stradale, dei vigili del fuoco, dei servizi di soccorso, nonché di quelli adibiti al servizio di persone con limitata o impedita capacità motoria, munite del contrassegno speciale, ovvero a servizi di linea per lo stazionamento ai capilinea. E fin qui, è tutto chiaro. Ma i Comuni possono anche stabilire, previa deliberazione della giunta, aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta, anche senza custodia del veicolo, fissando le relative condizioni e tariffe in conformità alle direttive del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ecco che la materia diventa complessa, viste le direttive ministeriali, anch'esse un po' da interpretare. Però il vero guaio è il comma 8: qualora il comune assuma l'esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l'installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta, su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta. Che cosa si intende per immediate vicinanze? E che cos'è per la precisione una adeguata area destinata a parcheggio senza custodia?

SECONDO INTOPPO – Perdipiù, tale obbligo non sussiste per le zone definite “area pedonale” e “zona a traffico limitato”, nonché per quelle definite “A” dall'art. 2 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968, e in altre zone di particolare rilevanza urbanistica, opportunamente individuate e delimitate dalla giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico. Quindi, niente zone libere in determinate aree. Cavillo grazie al quale i Comuni disegnano aree blu in quantità industriale anche in periferia: l'esempio più clamoroso è Milano, che penalizza i pendolari con strisce blu ai parcheggi di interscambio, anziché favorire la mobilità pulita con zone di sosta gratuita. Il tutto grazie al classico escamotage: la zone di rilevanza urbanistica. Anche questa, ovviamente, soggetta come e più delle altre regole a interpretazioni: come definire infatti una zona di rilevanza urbanistica? E chi lo stabilisce, una commissione magari dietro richiesta del Comune stesso? In definitiva, se è vero che la Cassazione conferma una regola a favore del cittadino (spetta al Comune l'onere di dimostrare l'esistenza di zone di sosta gratuite), è anche vero la materia resta magmatica, e il ricorso contro la multa una specie di scommessa. Anche nel caso in cui il Comune non dovesse provare l'esistenza di aree gratuite. E questo è un altro problema del diritto in Italia, di cui SicurAUTO.it vi ha già parlato qui.

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1 Commento

Daniele
09:35, 10 Novembre 2014

E, sig. De Vita, cosa ne dice riguardo l' “imparare” ad essere meno sarcastici? si dice “Il denaro fa ricco l'uomo… l'educazione lo fa signore!”: ci mediti un po' su

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