
Un servizio di Luca Abete porta l’attenzione sulle Microcar che arrivano anche a 100 km/h: elaborazioni facili, pochi controlli e sicurezza a rischio
Le minicar o microcar, pensate per essere un mezzo più sicuro e alternativo agli scooter per i minorenni, si trasformano in bolidi pericolosi a causa di facili modifiche illegali, che possono renderli anche mortali in caso di incidente. La sicurezza dei quadricicli leggeri di cui abbiamo già parlato svariate volte su SICURAUTO.it riportando i dati sconcertanti dei crash test indipendenti è al centro di un servizio dell’inviato di Striscia la Notizia, Luca Abete, che ha documentato un fenomeno sempre più allarmante: quello delle microcar “truccate” per superare i limiti di omologazione. Oltre ad essere illegali, queste modifiche tralasciano totalmente ogni ragionevole considerazione sui limiti di sicurezza a cui si espongono (incontrollati) adolescenti inebriati dal piacere del rischio.
LA DOPPIA FACCIA DELLE MICROCAR
Se da un lato bisogna dire che le vendite di quadricicli leggeri elettrici nuovi sono sempre più numerose in Italia, dall’altro il mercato del nuovo e dell’usato conta ancor tanti modelli ICE, a prezzi più bassi e quindi più accessibili. Sono diversi i Brand che offrono la stessa microcar con due allestimenti:
- per la guida a 14 anni (limitata a 45 km/h) – i quadricicli leggeri;
- per la guida a 16 anni (limitata a 80 km/h) – i quadricicli pesanti;
Questa distinzione di gamma, come accade anche in ambito motociclistico con le moto depotenziate A2 che vengono “sbloccate” e portate a piena potenza lasciandole “limitate” solo sulla carta di circolazione, è un trucco ampiamente noto e diffuso anche con i quadricicli. La facilità di manomettere il motore di una microcar non dipenden però dalla doppia omologazione ed è chiaro che, in base al modello, si interviene in modo specifico, ad esempio tramite rimappatura della centralina elettronica del motore o sostituendo anche i componenti di aspirazione e alimentazione carburante che permettono di ottenere il plus di potenza.
MICROCAR ILLEGALI SPINTE OLTRE I LIMITI COSTRUTTIVI
Vi chiederete, “il problema dov’è?”. Di sicuro non stiamo neanche a parlare dell’omologazione non più valida e delle possibili ripercussioni legali in caso di contenziosi con l’assicurazione. Ma di istinto di sopravvivenza, che in questi casi cede il passo al bisogno di eccedere i limiti, in senso stretto, quelli legali, e in senso più ampio, di ragionevolezza. Non tanto i ragazzi, ma chi illegalmente si adopera alla manomissione delle caratteristiche originali delle microcar – presumibilmente le stesse officine di riparazione – dovrebbe ben sapere a cosa va incontro chi si mette alla guida di un quadriciclo costruito per funzionare entro i limiti imposti dalla progettazione di elementi strutturali, organi di sterzo, sospensioni, freni, cinture di sicurezza, etc. dimensionati in base ai criteri minimi e necessari per l’omologazione. La testimonianza di un ragazzo, raccolta da Abete, vale più di mille parole: “non sono riuscito a frenare”.
CONTROLLI STRADALI INESISTENTI O INEFFICACI
Per accertare se una microcar ha subito modifiche, esiste il banco di prova mobile della motorizzazione, già usato anche per scovare le bici elettriche modificate a Bari. Tuttavia, come denuncia il servizio di Striscia che si può rivedere qui, questo strumento sembra inutilizzato, perché non ci sono fondi, come dichiara un impiegato della Motorizzazione di Napoli agli inviati del programma.
L’assenza di controlli efficaci permette a questo fenomeno di prosperare, mettendo a rischio l’incolumità dei giovani conducenti e degli altri utenti della strada. A smuovere le acque come sempre è il clamore delle telecamere: a quanto pare, la notizia ha fatto subito il giro degli uffici preposti ai controlli e in men che non si dica sono iniziati controlli mirati alle microcar nei pressi delle scuole pubbliche. Durante questi controlli, il 30% dei quadricicli è risultato fuorilegge, perché superava la velocità massima prevista dall’omologazione. Una scoperta ovvia, già nota a molti, ma chi dovrebbe controllare spesso è sotto organico, o semplicemente disinteressato a scoperchiare vasi finché non rischiano di diventare cocci.