Dita chiuse nella portiera dell’auto: chi paga i danni? Nell'ipotesi molto dolorosa di dita chiuse nella portiera dell'auto a causa di un gesto involontario

Dita chiuse nella portiera dell’auto: chi paga i danni?

Nell'ipotesi molto dolorosa di dita chiuse nella portiera dell'auto a causa di un gesto involontario, chi paga i danni al soggetto infortunato?

5 Giugno 2020 - 02:06

Ahi che dolore le dita chiuse nella portiera dell’auto, fa male solo a pensarci. Eppure è accaduto e temiamo accadrà molte altre volte, colpa della distrazione e della fretta. In quest’ambito vogliamo però porre un quesito che non riguarda tanto il gesto in sé ma le conseguenze del danno fisico causato al dito rimasto chiuso nello sportello: si può chiedere un risarcimento e a chi spetta pagare?

DITA CHIUSE NELLA PORTIERA DELL’AUTO: PAGA L’ASSICURAZIONE?

Ovviamente, trattandosi di un infortunio accaduto a bordo di un’auto, seppur in sosta (è assai improbabile che un incidente del genere possa accadere con l’auto in corsa), il primo soggetto a cui pensare di rivolgersi per ottenere un indennizzo è la compagnia assicurativa del proprietario delle vettura. Che, com’è noto, copre i danni involontariamente causati a terzi, passeggeri compresi, derivanti dalla circolazione del veicolo. A questo proposito giova ricordare che in base all’indirizzo della giurisprudenza, confermato da numerosissime sentenze della Cassazione, il concetto di ‘circolazione stradale’ include anche la posizione di arresto dell’auto. E che per applicarsi le disposizioni dell’art. 2054 c.c., secondo cui il conducente è obbligato a risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del veicolo, è sufficiente che tale veicolo sia utilizzato in modo conforme allo scopo per cui esso è stato costruito.

PERCHÉ L’ASSICURAZIONE DEVE RISARCIRE IL DANNO

Ma non solo. Con due specifiche sentenze di qualche anno fa la Suprema Corte ha precisato che dev’essere compresa nella circolazione anche la movimentazione degli sportelli a veicolo fermo. Per cui, sulla scorta di questi principi, è facile concludere che attiene alla circolazione stradale la chiusura dello sportello da parte del conducente o di un terzo trasportato, pur avvenuta dopo la sosta e determinata, per esempio, dall’intento di non fare uscire un passeggero dall’auto (magari per bloccare un bambino che altrimenti potrebbe correre pericolosamente in strada). E quindi sì, tornando alla nostra domanda iniziale la risposta non ammette dubbi: in caso di dito o dita chiuse nella portiera di un’auto, l’assicurazione del veicolo è tenuta a risarcire il soggetto infortunato in qualità di passeggero ‘terzo trasportato’, a prescindere che il danno sia stato provocato (non intenzionalmente) dal conducente o da altri terzi.

Dita chiuse nella portiera dell'auto danni

DITA CHIUSE NELLO SPORTELLO E RISARCIMENTO DEL DANNO: UN CASO RECENTE

La Corte di Cassazione, che abbiamo già citato più volte, si è occupata recentemente di una vicenda ad hoc (sentenza 10024/2020). Un uomo, dopo aver parcheggiato l’auto non di sua proprietà, mentre era impegnato in una conversazione con un’altra persona ha chiuso in tutta fretta lo sportello dell’auto per non far uscire dall’abitacolo il figlio, non accorgendosi tuttavia che costui aveva la mano sullo sportello. L’impatto violento ha causato la frattura del dito al bambino. Successivamente, i genitori si sono rivolti alla compagnia assicurativa del titolare della vettura per ottenere un risarcimento, ricevendo però un diniego. La vicenda si è trascinata fino in Cassazione, che basandosi sul concetto di circolazione stradale illustrato in precedenza, ha accordato il giusto indennizzo. A maggior ragione, nel caso specifico, visto che il bambino aveva subito la lesione trovandosi ancora all’interno della vettura, ferma su strada pubblica.

RISARCIMENTO IN CASO DI AUTO NON ASSICURATA

Attenzione: se per un qualunque motivo l’assicurazione non dovesse coprire il danno, il responsabile, a cui tocca pagare il risarcimento, secondo ciò che dispone l’art. 2043 c.c. (“Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”), è l’autore del gesto, ossia colui che ha imprudentemente chiuso la portiera sulla mano del malcapitato. A meno che non si dimostri la responsabilità totale o parziale dello stesso danneggiato per aver compiuto un movimento improvviso e imprevedibile.

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