Costi di accertamento multe esagerati. Antitrust: è un abuso dei Comuni

I Comuni gonfiano le spese di accertamento fino al 400% in totale discrezionalità. L’Antitrust chiede al Parlamento di intervenire
L’Antitrust denuncia i costi eccessivi di accertamento delle multe e in audizione al Parlamento spiega che i Comuni agiscono in totale arbitrarietà perpetrando un abuso a tutti gli effetti. Una giungla, permessa anche dall’attuale quadro normativo, in cui i cittadini si ritrovano anche a pagare un importo totale per i costi di notifica e accertamento anche superiore alla sanzione stessa, secondo l’Autorità Garante della Concorrenza AGCM.
PAGAMENTO MULTE CON SCONTO: LA LEGGE DÀ, I COMUNI TOLGONO
Come è noto, la legislazione attuale permette al cittadino di pagare una multa con lo sconto del 30% entro 5 giorni dalla notifica del verbale. “Tuttavia capita di pagare ai Comuni più per le spese di accertamento – quelle di notifica sono stabilite dalla legge – che per la sanzione vera e propria”, ha dichiarato Roberto Rustichelli, presidente AGCM, in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti. Dal punto di vista dei Comuni sarebbe pure tutto “legalizzato” visto che è la legge a stabilire che le spese extra, cioè quelle al di fuori dell’importo della sanzione, vanno addebitate al destinatario della multa. Lo stabilisce l’articolo 201, al comma 4, del Codice della strada, che recita “le spese di accertamento e di notificazione sono poste a carico di chi è tenuto al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria”. Tutto regolare quindi? Non proprio.
QUALI SONO I COSTI DI NOTIFICA DELLE MULTE
Il presidente Rustichelli infatti sottolinea che mancano criteri oggettivi di quantificazione delle spese di accertamento delle multe fissati dal legislatore e quindi “ogni ente agisce secondo la sua piena discrezionalità, spesso perpetrando evidenti abusi”, spiega il presidente AGCM. Sulla base delibera n. 469/19/Cons AGCM, la tariffa per le spese di notifica degli atti giudiziari è invece fissata in modo forfettario a 9,50 euro e comprende i costi delle comunicazioni connesse (CAN e CAD). “Mentre alcuni Comuni ritengono sufficiente quantificare le spese di accertamento in 2,50 euro, vi sono vari Comuni che richiedono addirittura 10 euro, il 400%. La discrezionale definizione di tali spese, a livelli talvolta elevati, si traduce in uno sfruttamento della posizione di debolezza del consumatore/cittadino, che è costretto a pagarle per espressa previsione di legge, senza poterne contestare il quantum in alcuna sede”.
QUALI SONO I COSTI DI ACCERTAMENTO DELLE MULTE
L’AGCM ha analizzato alcune delibere di giunta di vari Comuni dalle quali risultano le più svariate voci di costo nella determinazione dell’importo totale delle spese di accertamento delle multe, ad esempio:
– costi di stampa;
– postalizzazione del verbale di notifica;
– costi di acquisto e manutenzione dei palmari per la rilevazione delle infrazioni;
– manutenzione delle apparecchiature e del software di gestione del servizio;
– moduli autoimbustanti;
– redazione delle distinte delle raccomandate;
– visure alle banche dati della Motorizzazione Civile;
– ecc;
L’AGCM chiede al Parlamento anche una modifica delle norme contro le clausole vessatorie (in particolare l’art. 37-bis del Codice del Consumo) che definiscono l’ambito di giurisdizione e controllo dell’Autorità, per intervenire nei casi di palese abuso da parte dei Comuni. “Un sistema così concepito ha rivelato nel corso del tempo tutti i limiti di un controllo amministrativo privo di mezzi attivabili direttamente o indirettamente dall’Autorità” – dichiara Rustichelli. “Al fine di rendere più efficace il potere di diffida, la predetta modifica normativa dovrebbe prevedere anche la possibilità per l’Autorità di irrogare sanzioni sia nel caso in cui venga dichiarata la vessatorietà di una clausola ai sensi dell’articolo 36, commi 2 e 5, del Codice del consumo, sia in quello in cui un professionista continui a utilizzare clausole contrattuali dichiarate vessatorie con decisione definitiva”.