
Nuovi standard per strade sostenibili: materiali innovativi e requisiti acustici per maggiore durata e sicurezza delle infrastrutture
Il Decreto Ministeriale 279, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 23 agosto 2024, rappresenta un’importante svolta normativa per la manutenzione e realizzazione delle infrastrutture stradali. Il provvedimento introduce i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’affidamento dei servizi di progettazione, costruzione e manutenzione delle strade, con un focus particolare sulla sostenibilità, la riduzione dell’impatto ambientale e il miglioramento delle prestazioni nel tempo. Tutto questo dovrebbe tradursi in una maggiore durata del fondo stradale, grazie anche all’impiego di materiali recuperati dagli pneumatici fuori uso (PFU.)
OBIETTIVI E AMBITO DI APPLICAZIONE DEL DECRETO 279/2024
Il D.M. 279 si inserisce in un contesto più ampio di politiche ambientali volte a promuovere l’uso di tecnologie e materiali sostenibili nelle opere pubbliche, in linea con gli obiettivi nazionali ed europei di transizione ecologica. Il settore stradale, che in Italia copre oltre 167.000 km tra strade urbane, extraurbane e autostrade, gioca un ruolo cruciale nel quadro economico e infrastrutturale del Paese. Con investimenti previsti dalla Legge di Bilancio 2022-2024 pari a 10,8 miliardi di euro per infrastrutture e mobilità sostenibile, il Decreto 279 dovrebbe garantire una gestione più efficiente e rispettosa dell’ambiente delle infrastrutture stradali.
CRITERI AMBIENTALI MINIMI (CAM) PER L’ASFALTO
Il decreto si applica alla costruzione, manutenzione e adeguamento di diverse tipologie di strade, comprese autostrade, strade extraurbane principali e secondarie, e strade urbane di scorrimento. Un’attenzione particolare è rivolta anche ai tratti di strada interessati dai Piani di Contenimento e Abbattimento del Rumore (PCAR), come previsto dalla Legge Quadro sull’inquinamento acustico (Legge 447/95).
Uno degli aspetti più rilevanti del decreto è la definizione di requisiti stringenti per la durata e le prestazioni delle pavimentazioni stradali. Secondo il D.M. 279:
- le nuove strade e gli interventi di risanamento profondo delle pavimentazioni esistenti devono garantire una vita utile di almeno 20 anni;
- gli interventi di risanamento superficiale devono avere una durata teorica di almeno 5 anni.
I VANTAGGI DELLA GOMMA RICICLATA NELL’ASFALTO STRADALE
La qualità e la durata delle pavimentazioni sono strettamente legate all’utilizzo di materiali innovativi e sostenibili. Il polverino di gomma riciclata, ottenuto dal recupero di pneumatici fuori uso, rappresenta una delle soluzioni più promettenti. L’aggiunta di gomma riciclata al bitume o al conglomerato bituminoso permette infatti di realizzare strade più durevoli, con resistenze all’invecchiamento e prestazioni superiori rispetto agli asfalti tradizionali. Ecopneus sottolinea che l’impiego di gomma riciclata per l’asfalto stradale assicura diversi vantaggi, validati da studi internazionali:
- lunga durata e resistenza all’invecchiamento;
- riduzione della rumorosità generata dagli pneumatici (-3,5 dB);
- più sicurezza, derivante da una maggiore resistenza alla formazione di buche;
“Questa soluzione è ampiamente usata negli Stati Uniti e in diversi Paesi Europei (come Austria, Spagna, Portogallo), ma l’utilizzo in Italia è ancora molto limitato (circa 900 km su tutto il territorio nazionale), pur rappresentando una soluzione economicamente premiante”, scrive Ecopneus.
Un provvedimento che sicuramente sarà ben accolto dagli utenti della strada che lottano quotidianamente con le strade costellate di buche. Speriamo che ci sarà anche maggiore coordinamento e controllo nell’esecuzione di interventi alle reti di servizi (telefonia ed energetici), quando i rattoppi di asfalto servono più a chiudere gli scavi che a ripristinare la sicurezza del fondo stradale e hanno una durata molto breve.