BMW spacca la produzione auto e fa ordine per tagliare i costi
Con l'ampliamento della gamma a trazione anteriore BMW razionalizza la produzione auto. Ecco come cambieranno gli stabilimenti in giro per il mondo

Con l'ampliamento della gamma a trazione anteriore BMW razionalizza la produzione auto. Ecco come cambieranno gli stabilimenti in giro per il mondo
BMW partirà a breve con la riorganizzazione delle proprie fabbriche, un'operazione che porterà un abbassamento dei costi produttivi. Gli stabilimenti sparsi in tutto il mondo, diventeranno specializzati nella produzione di singoli modelli con l'eccezione della Cina che manterrà un'impostazione produttiva ibrida per le auto a trazione integrale.
LO SGUARDO LUNGO DI HENRY FORD – In ogni economia di scala che si rispetti c'è bisogno di puntare l'occhio ad affinare qualsiasi tipologia di processo produttivo,così da limare al minimo quelle che sono le spese vive. Tutto cominciò con la catena di montaggio immaginata da Henry Ford, oggi ampiamente utilizzata in qualsiasi fabbrica di qualsiasi settore, ma con il passare degli anni il concetto è stato ampiamente estremizzato e si è evoluto di pari passo con la tecnologia a disposizione. La differenziazione della produzione ha interessato un brand come BMW, che negli anni ha acquisito Mini ed ha cominciato la produzione di auto a trazione anteriore, in controtendenza alla trazione posteriore inizialmente esclusiva di tutti i propri veicoli. La condivisione di pianali ha poi fatto arrivare la trazione anteriore anche sotto l'ala di Monaco, la Serie 2 Active Tourer ne è l'esempio e puoi leggere tutti i dati qui, con il risultato di avere fabbriche poco efficienti poiché costrette e produrre auto meccanicamente troppo diverse tra loro. Si prospetta comunque una corsa ai ripari, e l'idea è ben chiara.
MANUFACTURING 4.0 – Nonostante le linee di montaggio siano state rese negli anni comunque più efficienti per sopperire a questa altalena produttiva di trazioni anteriori e posteriori, è arrivato il momento della svolta: BMW dedicherà alcune delle sua fabbriche sparse per il mondo alla sola produzione di auto a trazione posteriore ed altre alla sola produzione di auto a trazione anteriore. Questo provvedimento si inserisce in quella che la casa di Monaco chiama “Produzione 4.0” – o meglio “Manufacturing 4.0”, ma a noi piace tradurlo in italiano -e, dopo un certo periodo di assestamento, è una manovra che dovrebbe cominciare a garantire un risparmio complessivo del 5% sui costi di assemblaggio. Plauso a chi ha pensato di organizzare la produttività in questo modo, poiché il perfezionamento di un apparato dovrebbe renderlo capace di seguire la strada di “specializzazione = eccellenza”, argomento fondamentale per un brand premium.
STABILIMENTI A TRAZIONE ANTERIORE O POSTERIORE – La suddivisione degli stabilimenti su territorio globale vedrà beneficiare le auto che “spingono” – a trazione posteriore quindi -di basi a Monaco (Germania), Rosslyn (Sud Africa), Spartanburg (USA) e Dadong (Cina), mentre le auto che “tirano” – stavolta parliamo di trazioni anteriori – saranno prodotte a Oxford (Inghilterra), Born (Paesi Bassi), Regensburg (Germania) e Leipzig (Germania). Unica eccezione nel network resterà la fabbrica di Tiexi, in Cina, che manterrà una produzione ibrida tra FWD e RWD. Ai più attenti e smaliziati salterà subito all'occhio l'assenza di collocazione delle auto a trazione integrale, ma non temete: secondo i piani ogni fabbrica sarà in grado di produrre le versioni a trazione integrale dei modelli normalmente assemblati, poiché sia i pianali Mini che BMW hanno la possibilità di uno switch da trazione posteriore ad integrale o da anteriore ad integrale.