Riciclo batterie al litio: come funziona in Germania Il riciclo delle batterie al litio è frenato da norme europee inadatte: ecco come funziona in Germania e cosa deve cambiare per abbattere i costi

Riciclo batterie al litio: come funziona in Germania

Il riciclo delle batterie al litio è frenato da norme europee inadatte: ecco come funziona in Germania e cosa deve cambiare per abbattere i costi

13 Dicembre 2019 - 10:12

Il riciclo delle batterie al litio è un processo molto costoso che avviene inviando le batterie esauste in Germania e in pochi altri impianti in Europa. Una procedura che – com’è regolamentata a livello europeo – non permette ancora il recupero di tutti i materiali più costosi usati nelle batterie al litio. A fare il punto della situazione sul riciclo delle batterie al litio in Germania è l’ADAC che ci aiuta a capire anche quali materiali e in quali quantità si possono riciclare da una batteria al litio esausta.

RICICLO BATTERIE AL LITIO, COSA SI POTREBBE RECUPERARE

Prima di vedere i passaggi del riciclo batterie al litio è interessante capire quali materiali contengono le varie parti e in che percentuale. Ipotizzando di aprire una batteria al litio che pesa 400 kg e ha una capacità di 50 kWh, dividiamo la batteria in 3 parti principali: l’involucro esterno, l’involucro dei moduli e le celle. In una batteria al litio per auto elettriche con queste caratteristiche, quindi, troveremo in media:

– 6 kg di litio
– 10 kg di manganese
– 11 kg di cobalto
– 32 kg di nichel
– 100 kg di grafite

RICICLO BATTERIE AL LITIO, COSA SI RECUPERA

Queste materie prime sono presenti assieme ad acciaio e alluminio in proporzioni diverse nelle varie parti. In base ai dati dell’Istituto per l’Energia e la Ricerca Ambientale nell’involucro esterno si trova la maggiore quantità di materia prima recuperabile: alluminio (18%), acciaio (5,7%), plastica (5,7%), cavi ed elettronica. Ma è nelle celle dove si concentrano le materie prime più costose: rame (9,2%), grafite (8,2%), manganese (2,8%), cobalto (3,1%), nichel (3,1%), litio (1%), alluminio (5,5%). Di tutte queste materie prime però non tutto viene riciclato, un po’ per le difficoltà tecniche che la ricerca sta cercando di colmare, un po’ per le normative sul riciclo delle batterie al litio. Bisogna ricordare infatti che mentre le batterie al piombo sono considerate una risorsa, le batterie al litio esauste vengono trattate come un rifiuto pericoloso.

LA NORMATIVA SUL RICICLO BATTERIE AL LITIO

La normativa europea su cui si basa il German Battery Act nel 2009, prevede il riutilizzo di almeno il 50% in peso delle materie prime dal riciclo delle batterie al litio. Ma come sostengono gli esperti, basta riciclare già l’acciaio, l’alluminio e la plastica per essere in regola. “Un processo di riciclo è efficace se gli elementi principali come la grafite, il litio o il cobalto sono recuperati per almeno il 90%” ha affermato il Prof. Bernd Friedrich dell’Università RWTH. In media una batteria al litio potrebbe resistere anche 20 anni, con uno stress mediamente sostenibile, prima di essere destinata al riciclo e recupero delle materie prime-seconde. E’ stato infatti dimostrato che una batteria mantiene il 70-80% della carica anche dopo circa 2500 cicli di carica. Ma prima di finire al riciclo, viene destinata a una seconda vita, come in gran parte dei progetti pilota che sfruttano le batterie delle auto elettriche come accumulatori.

LE FASI DEL RICICLO BATTERIE AL LITIO

Quando la capacità delle batterie scende sotto il 30% allora vengono inviate agli impianti per il riciclo. In questi impianti, il riciclo delle batterie si svolge in più fasi:
– smontaggio manuale;
– stoccaggio;
– triturazione;
– fusione.

Gran parte delle fasi del riciclo di una batteria al litio però ancora troppo dispendiosa in termini di energia e costi. Il che dovrebbe spingere i legislatori ad aggiornare le norme sul riciclo delle batterie. L’ADAC afferma che l’automazione e la progettazione di batterie più facili da riciclare siano condizioni indispensabili per un processo che si avvicini al 90% dell’efficienza.

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