Auto connessa o autonoma? 1 automobilista su 2 non conosce la differenza
Un sondaggio rivela che in Europa c'è ancora molta confusione sulle novità della mobilità e le differenze tra auto connessa e autonoma

Un sondaggio rivela che in Europa c'è ancora molta confusione sulle novità della mobilità e le differenze tra auto connessa e autonoma
La mobilità si muove a grandi passi verso il suo futuro. L'auto sarà sempre più connessa e capace di arrivare da sola a destinazione grazie alla guida autonoma. Tra gli automobilisti europei c'è, però, ancora molta confusione. Come accade anche per ibrido ed elettrico i consumatori faticano a prendere confidenza con le innovazioni e le relative terminologie. Interessante notare come gli italiani, pur manifestando un'elevata consapevolezza sulle auto connesse, abbiano registrato la più bassa comprensione del significato di veicolo autonomo (solo il 46% risponde correttamente). Conoscere le tecnologie di domani significa anche poter approcciare nel modo giusto i cambiamenti epocali che la mobilità sta per vivere.
AUTO CONNESSA E AUTONOMA La ricerca condotta da Avis Budget Group ha preso in esame un campione di 14.000 persone in 14 Paesi europei. I risultati hanno evidenziando un gap di consapevolezza da parte dei consumatori circa il futuro della mobilità, con notevoli differenze di consapevolezza e comprensione tra Paesi e fasce d'età. L'obiettivo era accertare la conoscenza da parte del campione delle auto connesse ed autonome. In tema di auto connessa, ossia quella che sfrutta la rete internet per comunicare con altri dispositivi; la metà degli intervistati (54%) ha individuato il significato corretto, mentre il 17% era incerto o non ha saputo dare una risposta. Uno su dieci (13%) ha erroneamente pensato che si trattasse di un'auto collegata ad un alimentatore per la ricarica della batteria, mentre il 7% ha creduto, addirittura, che fosse un'auto fisicamente collegata ad un'altra. La ricerca ha riscontrato lacune anche nella conoscena dell'auto a guida autonoma. Le vetture del futuro capaci di muoversi indipendentemente dal conducente sono note a più della metà degli intervistati (56%). Preoccupa che quasi uno su cinque (17%) ha pensato si trattasse di un veicolo guidato da un robot mentre il 7% ha creduto che fosse un'auto da parcheggiare nel proprio posto auto o lontano dal traffico.
DIFFRENZE GEOGRAFICHE La ricerca offre interessanti elementi di riflessione sotto altri punti di vista. Emerge una netta distinzione di consapevolezza in Europa nell'ambito del campione degli intervistati provenienti da 14 Paesi. In tema di auto connessa le maggiori risposte corrette sono state date dagli intervistati in Francia (72%), seguiti dagli italiani (71%) e dai portoghesi (68%). Al contrario, la Norvegia ha registrato la più bassa comprensione (35%), leggermente dietro la Danimarca (37%) e il Regno Unito (37%). In tema di veicoli autonomi, la Germania ha registrato il maggior numero di risposte corrette (69%), seguita dall'Austria (68%) e dalla Svizzera (68%). È interessante notare come gli italiani, pur avendo manifestato un'elevata consapevolezza circa le auto connesse, abbiano registrato la più bassa comprensione del significato di veicolo autonomo (46%) (Leggi in Italia partono i test dell'auto autonoma). Si tratta di una percentuale leggermente inferiore a quella dei Paesi Bassi (48%) e di poco superiore a quella della Norvegia (44%).
L'IMPORTANZA DELLA CONSAPEVOLEZZA La ricerca evidenzia come gli italiani siano tra i più interessati agli sviluppi dell'auto connessa (Leggi 1 italiano su 3 vuole i servizi extra per la mobilità). Purtroppo, come si è detto, la stessa consapevolezza non è emersa in tema di auto a guida autonoma. Più che l'aspetto geografico deve però preoccupare il dato generazionale. Pochi i giovani di età compresa tra i 18 e i 23 anni, che conoscono l'auto a guida autonoma (47%). La consapevolezza sale tra i 24 e i 36 anni (51%), fino a toccare il 67% nel campione di età superiore ai 66 anni. Eppure la più alta propensione a preferire un veicolo autonomo è stata individuata proprio tra persone di età compresa tra i 24 e i 36 anni (49%) mentre scende tra i 18 e i 23 anni (47%), fino ad attestarsi al 26% tre le persone di età superiore ai 66 anni. Questi numeri ci dicono che rimane ancora molto da fare per rendere gli automobilisti coscienti degli sviluppi che sta conoscendo la mobilità; essere consapevoli del cambiamento è il primo passo per poter prenderne parte.