Auto a benzina e diesel saranno briciole: Toyota predice il boom elettrico

La Casa giapponese annuncia un'inversione di quote e la data di scadenza dei combustibili fossili. L'auto elettrica dominerà il mercato

 
Auto a benzina e diesel saranno briciole: Toyota predice il boom elettrico La Casa giapponese annuncia un'inversione di quote e la data di scadenza dei combustibili fossili. L'auto elettrica dominerà il mercato

La Casa giapponese annuncia un'inversione di quote e la data di scadenza dei combustibili fossili. L'auto elettrica dominerà il mercato

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15 Ottobre 2015 - 09:10

Toyota, il numero uno giapponese nel settore automotive, non desidera più vendere veicoli alimentati solo ed esclusivamente ai carburanti fossili e di sostituire il 90% di essi entro l'anno 2050 con modelli ibridi o a pila combustibile o impiegando un'altra tecnologia ecologica. L'obiettivo del gruppo nipponico? Contribuire a limitare il riscaldamento climatico dovuto all'effetto serra. Obiettivo che sta portando i suoi frutti in Italia, dove nonostante un avvio difficile, i veicoli ibridi e elettrici stanno prendendo piede piano piano.

SFIDA AMBIENTALE 2050 – Secondo il piano a lungo termine battezzato “Sfida ambientale 2050”, presentato nella giornata di mercoledì 14, il gigante giapponese Toyota nutre l'ambizione a medio termine di vendere 1,5 milioni di modelli ibridi (motorizzazione doppia a benzina e con elettricità) all'anno nel mondo entro il 2020 all'incirca. Il colosso pianifica anche un totale annuo di 30.000 vetture a pila a combustile che producono elettricità a partire dall'idrogeno entro il 2020, ovvero dieci volte di più rispetto all'obiettivo di 3.000 all'anno stabiliti nel 2017. Queste vetture non emettono gas a effetto serra, ma solamente vapore acqueo.

PIONIERE NELL'IBRIDO – Famoso nel settore dei veicoli ibridi che ha iniziato a commercializzare a partire dal 1997 e di cui ha venduto oltre 8 milioni di esemplari fino ad ora, Toyota punta molto sulla pila a combustibile. Questo processo è già stato utilizzato sul modello Mirai lanciato a fine 2014 in Giappone e proposto per il momento a piccola scala, ma la cui produzione dovrebbe subire una svolta nei prossimi anni. Il gruppo possiede non meno di 5.680 brevetti in questo settore, know-how e tecnologie il cui utilizzo da terzi è offerto in maniera gratuita nello scopo di accelerare l'adozione delle vetture a pila a combustibile e l'allestimento delle infrastrutture indispensabili per alimentarle in idrogeno.

RIDUZIONE DEL CO2 – Toyota cita anche i modelli full elettrici, senza prediligere tuttavia questa tecnologia, contrariamente al suo compatriota e concorrente Nissan, partner di Renault. Tra l'altro, il gruppo francese intende voler migliorare significativamente i suoi processi di produzione per fare in modo che il volume di emissioni di CO2 per vettura durante la fabbricazione sia ridotto della metà entro il 2020. Il costruttore annuncia che il nuovo stabilimento che aprirà in Messico nel 2019 genererà il 40% di CO2 in meno per veicolo assemblato rispetto ad una fabbrica del 2001. Sempre secondo il brand, sarebbe anche possibile sopprimere totalmente le emissioni di anidride carbonica al momento dell'assemblaggio entro il 2050 grazie all'utilizzo delle energie rinnovabili e dell'idrogeno. Il marchio impiegherà questa risorsa per la produzione della Mirai a titolo sperimentale sin dal 2020.

I DATI IN ITALIA – Dall'inizio del 2015 fino ai giorni nostri, le auto con alimentazione alternativa sono aumentate del 3,9% con 165.000 auto vendute secondo i dati ANFIA, l'associazione nazionale filiera industria automobilistica. Basti pensare che le vendite di auto GPL/metano sono diminuite e le ibride hanno il vento in poppa con 7.000-8.000 unità vendute circa. Questa situazione sarà stata influenzata dall'assenza di incentivi statali per entrambe le alimentazioni, di conseguenza i potenziali clienti valutano meglio pro e contro di veicoli GPL/metano, optando per l'ibrido. In futuro, la scelta di un veicolo con alimentazione tradizionale o alternativa sarà dettata senza ombra di dubbio sia dalle politiche governative degli Stati (ricordiamo che da noi il ministero ha approvato il piano per la rete di ricarica nazionale nel 2014), sia dall'impegno diretto delle Case come ad esempio Tesla e le sue colonnine di ricarica gratis in Europa e agli incentivi Nissan in Giappone.

1 Commento

Stefano
21:07, 18 Ottobre 2015

Seguo il mondo ibrido Toyota da almeno 10 anni, e posseggo una prius da 8 (oltre ad una elettrica pura da 1).Eppure è in assoluto la prima volta che sento che Toyota pateggia per gli elettrici. Anzi ho vari documenti (ufficiali e non) che dimostrano che Toyota NON vuole l'elettrico.E lo dimostra il fatto che ha rimosso dai listini la iQ elettrica (Giappone) e RavEV (USA).Anche la prius plugin è stata bistrattata a lungo e non si sa se ci sarà nella versione '4'.La fonte di questa notizia?(che secondo me è semplicemente una maltraduzione di alcuni documenti stampa in inglese o giapponese dove si parlava invece di fuel cell).

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