
L'Unione Europea è la macroregione con il minor numero di vittime della strada. ACEA ha snocciolato i numeri di questo successo e le sfide future
L’Unione Europea è la macroregione mondiale più sicura in termini di sicurezza stradale, potendo vantare un numero di vittime della strada nettamente inferiore alle altre. Lo conferma l’Automobile Industry Pocket Guide 2024/2025 di ACEA, l’associazione che rappresenta le case automobilistiche europee, evidenziando i progressi fatti soprattutto nell’ultimo decennio. Tuttavia non è ancora il momento di cullarsi sugli allori, visto che dopo la pandemia si sta registrando una pericolosa inversione di tendenza, con un aumento delle vittime. Non a caso il Road Safety Performance Index dell’European Transport Safety Council (ETSC), uscito lo scorso giugno, mette seriamente a rischio la riuscita dell’obiettivo UE di dimezzare i morti sulle strade entro il 2030 rispetto al 2019.
VITTIME DELLA STRADA: CONFRONTO TRA UE E ALTRE REGIONI DEL MONDO
Detto questo, l’Unione Europea resta di gran lunga la macroregione con meno vittime della strada. In base ai dati riportati nel report di ACEA, nell’UE ci sono 46 morti per milione di abitanti contro gli 84 dei Paesi europei extra-UE e i 151 delle Americhe. La media mondiale è di 147 vittime della strada ogni milione di abitanti, ecco la graduatoria completa, riassunta anche nella mappa in basso:
- Unione Europea: 46 vittime per milione di abitanti;
- Resto d’Europa: 84 vittime per milione di abitanti;
- Americhe: 151 vittime per milione di abitanti;
- Pacifico occidentale: 152 vittime per milione di abitanti;
- Sud-est asiatico: 161 vittime per milione di abitanti;
- Mediterraneo orientale: 164 vittime per milione di abitanti;
- Africa: 194 vittime per milione di abitanti.
VITTIME DELLA STRADA IN UE: TREND BUONO MA NON ABBASSARE LA GUARDIA
Come dicevamo, però, occhio a non abbassare troppo la guardia. Se è vero infatti che le vittime della strada in UE sono diminuite in modo significativo dal 2011, nonostante l’aumento del numero di automobili sulle strade, negli ultimi tre anni i morti sono tornati a crescere. Nel 2011 circolavano sulle strade dei Paesi dell’Unione Europea 245,7 milioni di veicoli e si contavano 28.700 vittime. Nel 2022 i veicoli sono diventati 289,6 milioni (+17,9%) e le vittime sono scese a 20.653 (-28%). Sicuramente un buon dato, ma resta il fatto che i decessi sulle strade, che erano crollati a 18.800 del 2020 (anche per gli effetti della pandemia), sono poi risaliti a 19.900 nel 2021 e a 20.700 del 2022. Il grafico spiega ancora meglio la situazione:
Nel 2023 l’ETSC ha contato 20.418 vittime della strada nell’Unione Europea: un leggerissimo calo di poco più dell’1% rispetto all’anno prima, lontanissimo dal -6,1% annuo necessario per raggiungere l’obiettivo 2030.
I DATI PER SINGOLO PAESE: MOLTE DIFFERENZE, ITALIA MEDIOCRE
Consideriamo adesso il dato disaggregato relativo a ciascuno dei 27 Paesi UE. Abbiamo visto che la media delle vittime nell’Unione è di 46 per milione di abitanti nel 2022 (era 60 nel 2012), ma solo 13 Paesi su 27 hanno fatto meglio: Svezia, Danimarca, Irlanda, Germania, Finlandia, Estonia, Spagna, Paesi Bassi, Slovenia, Austria, Cipro, Lituania e Belgio. L’Italia conta purtroppo più di 50 morti per milioni di abitanti, quindi è sopra la media, ma gli Stati messi peggio sono Bulgaria e Romania. Paesi Bassi e Malta sono gli unici due Paesi che sono peggiorati dal 2012 al 2022, mentre risultano assai significativi i miglioramenti di Lituania, Polonia, Estonia e Lettonia.
Infine nel confronto tra il 2019 (ultimo anno pre Covid) e il 2022, i morti sulle strade UE sono scesi in media del -9,2%, ma il dato è piuttosto disomogeneo. In questa forbice di tempo, infatti, Francia, Svezia, Irlanda, Paesi Bassi, Malta e Lussemburgo hanno visto aumentare le vittime della strada. Italia praticamente ferma con appena lo 0,4% di vittime in meno dal 2019 al 2022, troppo poco.