
Sicurezza stradale: quali sono i migliori Paesi UE del 2025?
La Norvegia guida l’Europa verso strade più sicure assieme ad altri Paesi che investono in infrastrutture stradali migliori, cultura e prevenzione
La Norvegia guida l’Europa verso strade più sicure assieme ad altri Paesi che investono in infrastrutture stradali migliori, cultura e prevenzione
La sicurezza stradale in Europa registra progressi troppo lenti e disomogenei, ma alcuni Paesi si distinguono per il loro impegno continuo ed efficace nel ridurre le vittime della strada. La Norvegia, in particolare, si conferma un faro di eccellenza. Con soli 16 morti per milione di abitanti nel 2024, è il Paese più sicuro per chi viaggia su strada. Un primato riconosciuto ufficialmente dal Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (ETSC), che ha conferito alla Norvegia il prestigioso Road Safety Performance Index (PIN) Award 2025. Il merito deriva da una strategia coerente e lungimirante, che fa della Vision Zero – nessun morto sulle strade – un obiettivo concreto, perseguito con fermezza a ogni livello istituzionale.
IL MODELLO NORVEGESE: SISTEMA SICURO, RIFORME E INNOVAZIONE
Il piano d’azione norvegese per la sicurezza stradale 2022–2025 include 179 misure concrete, distribuite su 15 aree prioritarie. Tra queste, sono incluse le riforme legislative che impongono:
- indagini approfondite su ogni incidente mortale;
- l’introduzione di autopsie obbligatorie per migliorare l’analisi delle cause;
- interventi mirati sui giovani conducenti, come la formazione più rigorosa, applicazione più severa di penalità e campagne educative.
Ma è anche sul piano locale che la Norvegia innova con programmi come Heart Zones, che creano aree scolastiche libere dal traffico automobilistico, e il sistema di certificazione Traffic Safe Municipalities, stimolano le amministrazioni comunali a diventare protagoniste attive della sicurezza stradale.
Come ha dichiarato Antonio Avenoso, Direttore Esecutivo dell’ETSC: “I risultati della Norvegia non sono frutto del caso, ma di una strategia chiara, un’attuazione rigorosa e un’ambizione nazionale condivisa”.
I PROGRESSI DEGLI ALTRI PAESI VIRTUOSI PIÙ SICURI D’EUROPA
Accanto al modello norvegese, vi sono altri Paesi europei che stanno compiendo passi significativi. La Lituania si distingue per una riduzione del 35% delle vittime stradali rispetto al 2019, l’unico Stato ad aver dimezzato il numero di morti negli ultimi dieci anni.
Anche Belgio, Polonia e Slovenia mostrano risultati incoraggianti, con cali superiori al 25% nello stesso periodo. In particolare, la Polonia ha investito in infrastrutture urbane più sicure, migliorando la protezione degli utenti vulnerabili come pedoni e ciclisti, mentre la Slovenia ha rafforzato i controlli di velocità e il monitoraggio del comportamento alla guida.
Questi Paesi dimostrano che politiche mirate, finanziamenti adeguati e una cultura della prevenzione – secondo l’ETSC – possono ridurre drasticamente i rischi sulle strade, in particolare per le categorie più esposte: bambini, anziani, ciclisti e utenti di micromobilità.
QUADRO EUROPEO, ETSC: TROPPO POCO, TROPPO LENTAMENTE
Nel complesso, però, il panorama europeo resta critico secondo il 19° PIN Annual Report dell’ETSC, nel 2024 si è registrata una riduzione delle vittime stradali del solo 2% rispetto al 2023, ben al di sotto del ritmo necessario per dimezzare morti e feriti gravi entro il 2030, come stabilito dagli obiettivi europei.
Dal 2019, la diminuzione complessiva è appena del 12%, lontanissima dal traguardo intermedio del 27% previsto per oggi. Otto Paesi, tra cui Svizzera ed Estonia, hanno addirittura visto un aumento delle vittime.
Complessivamente, 20.017 persone hanno perso la vita sulle strade dell’UE nel 2024. Le stime dell’ETSC indicano che dal 2014 circa 49.600 vite avrebbero potuto essere salvate se il tasso di riduzione annuo fosse stato quello auspicato (6,7%), con un beneficio sociale stimato in 124 miliardi di euro. “Sappiamo cosa funziona. La vera sfida è la volontà politica. La sicurezza stradale non può più attendere”, ha concluso Avenoso.