Attenzione allo sciopero taxi del 10 ottobre 2023: auto ferme per 24 ore e c'è il rischio di ulteriori agitazioni nelle settimane successive
Chi usa spesso il taxi si segni con particolare attenzione la data di martedì 10 ottobre 2023 perché rischia di non trovarne nemmeno uno. Per quel giorno, infatti, è stato indetto uno sciopero taxi di 24 ore in segno di protesta contro le problematiche che attualmente affliggono il settore. E viste le recenti modifiche al decreto Asset, che rischiano di scontentare i tassisti (nonostante i miglioramenti apportati su alcuni punti), lo sciopero del 10 ottobre potrebbe essere solamente il primo di una lunga serie.
SCIOPERO TAXI 10 OTTOBRE 2023: MOTIVAZIONI
A proclamare lo sciopero dei taxi del 10 ottobre 2023 sono state le organizzazioni sindacali USB-taxi, Or.S.A.-taxi e Fast/Confsal-taxi con le seguenti motivazioni:
- “i governi di qualsiasi tipo (centrodestra, centrosinistra o tecnico), come hanno sempre fatto, subiscono una campagna stampa disgustosa. L’avvicinarsi delle Elezioni Europee invogliano il Governo Meloni a darci in pasto all’opinione pubblica. L’articolo 3 del decreto Asset ne è un chiaro esempio”;
- “le multinazionali, attraverso campagne di disinformazione, chiedono a gran voce altri tassisti da spremere, grazie anche ai collaborazionisti interni”;
- “lo scaricabarile tra governo ed enti locali per nascondere le carenze del trasporto pubblico di linea e i conseguenti tagli vengono scaricati addosso al servizio pubblico taxi”;
- “i dissesti provocati da tariffe indecenti e mancanza di pianificazione vengono occultati per colpevolizzare i taxi, indicandoli come i responsabili di tutti i mali del mondo”;
- “i decreti attuativi della legge n.12/2019 non ancora predisposti, nonostante siano trascorsi oltre 4 anni e mezzo”.
ORARI DELLO SCIOPERO TAXI 10 OTTOBRE 2023
Al momento le sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero taxi 10 ottobre 2023 non hanno ancora comunicato i dettagli della protesta, con gli orari di inizio e fine, le modalità territoriali e gli eventuali picchetti davanti alle sedi istituzionali. Non appena avremo notizie più precise aggiorneremo la pagina.
SCIOPERO TAXI 10 OTTOBRE 2023: LA QUESTIONE DELLE NUOVE LICENZE
Come abbiamo precedentemente scritto, tra i motivi di insoddisfazione dei tassisti ci sono alcuni contenuti del decreto Asset, emanato qualche settimana fa dal Governo allo scopo di regolamentare il servizio pubblico taxi prevedendo anche il rilascio di nuove licenze, in presenza di determinate condizioni. Adesso il decreto sta proseguendo l’iter parlamentare per la conversione in legge ed è stato di recente approvato dal Senato con alcune modifiche importanti, alcune delle quali favorevoli alle richieste dei tassisti e altre meno. Adesso il testo passerà alla Camera.
In particolare due emendamenti identici, primi firmatari Gasparri (Forza Italia) e De Priamo (FdI), hanno accolto una delle principali richieste avanzate dai sindacati dei taxi, cioè limitare a una sola per singolo operatore la licenza aggiuntiva che i Comuni possono concedere in via sperimentale, a carattere temporaneo o stagionale. I tassisti considerano infatti il cumulo senza limiti delle licenze temporanee una sorta di ‘cavallo di Troia’ per introdurre anche in Italia “modelli dove i lavoratori vengono sfruttati dalle multinazionali”. Lo stesso testo specifica che le licenze straordinarie possono essere rilasciate a fronte di “eccezionali flussi di presenze turistiche”, mentre la versione originaria faceva riferimento a flussi “superiori alla media stagionale”.
Un’ulteriore correzione contenuta nella versione riformulata dell’emendamento è invece meno favorevole ai tassisti (ed è questa che ha scatenato le proteste del comparto facendo scattare lo sciopero del 10 ottobre), perché amplia a tutti i Comuni sede di aeroporti, e non solo di scali internazionali, la possibilità di indire concorsi straordinari con modalità facilitate per aumentare fino al 20% il numero di licenze definitive.
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