
L’Italia è l’unico Paese ad allargare l’obbligo del DAB dal 2020 agli autocarri e l’emendamento in arrivo sulla radio digitale scatena i Costruttori già tartassati dall’ecotassa
Dal 2020 tutte le auto nuove avranno di serie la radio digitale DAB, lo prevede una direttiva europea che l’Italia ha voluto recepire in modo meno blando di come ci ha abituati. Non solo le auto, ma anche i veicoli commerciali nuovi potrebbero avere di serie la radio digitale DAB. Un obbligo che unanimemente vede in disaccordo le associazioni dei Concessionari italiani e dei Costruttori italiani ed esteri. Vediamo perché.
L’EMENDAMENTO SUGLI AUTOCARRI CON IL DAB+
L’Italia nel recepire la Direttiva EU 2018/1972 che regolamenta la transizione al DAB a livello europeo rischia di mettere a rischio ancora una volta il settore auto – secondo le Associazioni di categoria. Con il decreto Sblocca cantieri in discussione infatti si starebbe lavorando a una bozza che estenderebbe l’obbligo della radio digitale DAB non solo alle auto ma anche a tutti i veicoli N. Il condizionale è dovuto a un’indiscrezione che ANFIA – UNRAE – FEDERAUTO denunciano auspicando che non vada in porto. La direttiva EU infatti prevede che solo le auto nuove vendute a partire dal 2020 siano in grado di ricevere frequenze in Digital Audio Broadcasting.
L’ITALIA PIU’ ZELANTE CHE MAI
Mentre ANFIA, UNRAE e Federauto si oppongono all’interpretazione italiana di coinvolgere con un emendamento anche i veicoli omologati come N, praticamente gli autocarri. Il motivo è dovuto già alla mancanza di una deroga per le auto in fine serie, quelle che sono già uscite dalle fabbriche o sono in attesa di essere vendute. Per queste infatti dovrà essere previsto un adeguamento. “L’eventuale approvazione dell’emendamento e la mancata approvazione della deroga per le vetture di fine serie rischiano di dare un ennesimo colpo a questo settore che è stanco di essere definito strategico, e rimanere sempre inascoltato e tartassato da nuove imposte, obblighi e vincoli regolamentari.”
OCCHIO AI VENDITORI FURBI
Bisogna infatti ricordare che, come spiegato qui, il DAB+ non impedirà la ricezione delle frequenze FM sui vecchi sistemi. Agli automobilisti sarà concesso di aggiornare l’autoradio con un piccolo decoder o cambiare totalmente l’apparato con uno DAB+. Mentre i rivenditori e le concessionarie dovranno in qualche modo aggiornare le auto che non anticipavano il DAB+ come hanno fatto altri Costruttori. Questo, al di là dei costi di adeguamento, si prevede porterà a una svalutazione, sebbene marginale delle auto in stock o aprirà a un margine di trattativa cliente-venditore. Sempre che qualche venditore furbo non proverà ad alzare i prezzi di vendita per scaricare il costo del DAB+ sui consumatori.