Multe e bolli non pagati: sarà più facile mettersi in regola

Multe e bolli non pagati: sarà più facile mettersi in regola

Novità su eventuali multe e bolli non pagati: con il nuovo sistema di riscossione previsto nel 2025 sarà più facile mettersi in regola

13 Marzo 2024 - 12:15

Il Governo ha approvato in esame preliminare un decreto legislativo che modifica il sistema di riscossione delle cartelle esattoriali a partire dal 2025, agevolando tutti coloro che hanno debiti con il fisco, anche per multe e bolli non pagati o per altre pendenze legate al possesso o all’uso di un veicolo.  Le novità principali riguardano la possibilità di arrivare a rateizzare le cartelle esattoriali in 120 rate, quindi 10 anni, e il discarico automatico delle cartelle che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) non è riuscita a riscuotere entro 5 anni con riaffido agli enti creditori.

RIFORMA FISCALE: NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI RIORDINO DEL SISTEMA NAZIONALE DI RISCOSSIONE

La premier Giorgia Meloni ha presentato la riforma fiscale parlando di “fisco amico” che “non deve disturbare le aziende” e i cittadini. E in effetti il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri dell’11 marzo scorso va proprio in questa direzione, dando una bella mano ai contribuenti che non sono in regola con il pagamento delle imposte. È anche vero che fino a oggi l’apparato statale ha dimostrato grande inefficienza nel recuperare i crediti, considerato che il magazzino dell’Agenzia delle Entrate è arrivato a contenere 1.206 miliardi di euro in crediti non riscossi suddivisi in 163 milioni di cartelle e avvisi che fanno capo a oltre 22 milioni di contribuenti, tra cui 19 milioni di persone fisiche. Di questa somma mostruosa, secondo il direttore dell’AdER Ernesto Ruffini, solo l’8% (circa 101 miliardi) ha qualche chance di essere recuperato. Percentuale che con le nuove disposizioni in materia di riscossione sembra però destinata a rimanere tale, se non a diminuire.

DISCARICO AUTOMATICO DELLE CARTELLE ESATTORIALI DOPO 5 ANNI E RIAFFIDO AGLI ENTI CREDITORI

Come anticipato, la prima novità riguarda il ‘discarico automatico‘ delle cartelle esattoriali non riscosse entro 5 anni dall’iscrizione a ruolo e il riaffido della pratica agli enti creditori, che nel caso delle multe stradali sono di solito i Comuni (più di rado le Province e le Regioni) e nel caso del bollo auto le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.

In pratica trascorsi 5 anni da quando l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha tentato di recuperare un credito senza riuscirci (per le cartelle notificate dall’1/1/2025), l’iscrizione a ruolo decade a meno che non siano già in corso procedure esecutive, come le cosiddette ganasce fiscali, o accordi per la rateizzazione. Tuttavia la rinuncia dell’AdER non comporta automaticamente l’estinzione del debito: quest’ultimo, infatti, torna nella disponibilità dell’ente creditore che può provvedere autonomamente al recupero, ad esempio affidandosi a società private di recupero crediti, o riaffidarlo nuovamente all’Agenzia ma solo in presenza di nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali del debitore.

Sull’azione di recupero dei crediti affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione e su quella di discarico automatico è previsto sia il controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze che quello dell’ente creditore, il quale può contestare all’agenzia l’intervenuta decadenza o la prescrizione del diritto di credito, chiedendo i relativi danni. A questo proposito l’AdER avrà l’obbligo di notificare le cartelle al debitore entro 9 mesi dall’affidamento del carico.

Multe e bolli non pagati

RATEIZZAZIONE DELLE CARTELLE ESATTORIALI FINO A 10 ANNI

L’altra novità del Ddl in materia di riordino del sistema nazionale delle riscossioni riguarda la possibilità, sempre dal 2025, di rateizzare la cartella esattoriale su 10 anni (120 rate) contro gli attuali 6 anni (72 rate).

Per le somme inferiori a 120 mila euro l’estensione dei termini di rateizzazione sarà però graduale. Significa che chi presenterà richiesta dichiarando di versare in temporanea situazione di difficoltà potrà arrivare nel 2025 fino a un massimo di 84 rate, nel 2027 a 96 rate, nel 2029 a 108 rate e infine nel 2031 a 120 rate, previo via libera del MEF che in questo lasso di tempo monitorerà gli effetti delle nuove norme sui conti pubblici.

Invece se le somme dovute superano i 120 mila euro si potrà scaglionare il pagamento fino a 120 rate mensili indipendentemente dalla data di presentazione della richiesta, quindi già dal 2025, allegando alla richiesta una documentazione che comprovi il peggioramento della propria situazione economica.

ATTENZIONE: vale la pena di ricordare che questo decreto legislativo, essendo stato approvato dal Governo solo in esame preliminare, non contiene misure definitive. Pertanto le novità riportate sono ancora soggette a modifica e teoricamente lo stesso d.lgs. potrebbe non vedere mai la luce.

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