Incidenti auto in Europa: in 10 anni risparmiate 40.000 vite

Incidenti auto in Europa: in 10 anni risparmiate 40.000 vite

I dati ETSC sugli incidenti auto in Europa: in 10 anni c'è stato un netto miglioramento e sono state risparmiate 40.000 vite. Ma non basta per raggiungere l'obiettivo 2030

21 Giugno 2023 - 16:45

La sicurezza stradale in Europa ha fatto passi in avanti se pensiamo che negli ultimi 10 anni le vittime per incidenti sono diminuite del -22%, con un risparmio di 39.553 vite e circa 104 miliardi di euro in costi sociali. È questo il risultato più importante rilevato dal 17° Road Safety Performance Index Report stilato da ETSC (European Transport Safety Council), l’organizzazione no-profit indipendente, con sede a Bruxelles, impegnata da anni nella ricerca di soluzioni che consentano una riduzione di morti e feriti sulle strade europee. Buono anche il dato del 2022 confrontato con il 2019, ultimo anno pre-pandemia.

INCIDENTI STRADALI IN EUROPA: IL CALO DELLE VITTIME NELL’ULTIMA DECADE

Se il dato generale è buono, occorre però sottolineare che l’ottima media europea del -22% di morti per incidente stradale nell’ultima decade è influenzata dagli eccellenti risultati conseguiti da una manciata di Paesi virtuosi. E che in realtà ci sono ben 18 Stati europei (tra cui l’Italia) sui 32 dell’indagine che hanno ottenuto un risultato inferiore alla media UE. Andando più nello specifico, le migliori performance le hanno ottenute la Lituania e la Polonia, rispettivamente con -60% e -47% di decessi in 10 anni. Le peggiori Malta, Israele, Paesi Bassi e Lussemburgo, che nello stesso decennio hanno fatto addirittura registrare un aumento dei morti.

L’Italia, come anticipavamo, si pone a metà del guado con -16% di morti per incidente, un risultato appena discreto e comunque inferiore alla media. Molto meglio, considerando i Paesi a noi affini, hanno fatto Belgio (-37%), Slovenia (-35%), Austria (-30%) e Svizzera (-29%). Il seguente grafico riporta i risultati di tutti i Paesi.

Incidenti auto in Europa

INCIDENTI STRADALI IN EUROPA 2022: -9% DI MORTI RISPETTO AL 2019

Per quanto riguarda invece il numero di vittime del 2022 rapportato al 2019 (2020 e in parte 2021 sono poco significativi a causa delle pesanti restrizioni anti-Covid che hanno limitato gli spostamenti), l’anno scorso nei 27 Paesi dell’Unione Europea e in Israele, Norvegia, Regno Unito, Serbia e Svizzera si sono registrate circa 20.678 vittime della strada, in calo del -9% sul 2019. Sebbene si tratti di un’evoluzione indubbiamente positiva, non sarà, purtroppo, sufficiente a raggiungere l’obiettivo UE 2030 (-50% morti sulle strade), per centrare il quale, negli ultimi tre anni, si sarebbe dovuta registrare una riduzione complessiva del -17,2%.

Ottimo ancora una volta il risultato di Lituania e Polonia che in appena tre anni hanno ridotto i morti del -35%, e molto bene anche Cipro (-29%), Danimarca (-23%), Belgio (-19%) e Slovenia (-17%). Il calo di vittime dell’Italia è stato pressoché nullo ma peggio hanno fatto 8 nazioni che nel 2022 hanno avuto più decessi per incidenti stradali rispetto al 2019. Numeri preoccupanti soprattutto per Malta (+63%) e Lussemburgo (+64%).

Prima di approfondire questi risultati nel grafico in basso va comunque considerato che i dati relativi ad alcuni Paesi sono provvisori. Ad esempio le risultanze definitive sull’incidentalità stradale 2022 in Italia saranno diffuse da ACI e Istat solamente a luglio.

Incidenti auto

INCIDENTI STRADALI IN EUROPA: NUOVE MISURE PER AUMENTARE LA SICUREZZA

Nell’ottica di diminuire ulteriormente il numero delle vittime di incidenti, il 1° marzo 2023 la Commissione europea ha pubblicato tre proposte di legge sulla sicurezza stradale che riguardano l’ammodernamento delle norme sulle patenti di guida, l’armonizzazione delle regole stradali tra tutti i Paesi membri dell’Unione e l’introduzione di un nuovo sistema che consentirà l’applicazione dell’interdizione alla guida nell’intera UE. Queste proposte sono giunte in forte ritardo rispetto alle intenzioni originarie, ma si spera di approvarle prima della fine del mandato dell’attuale Parlamento europeo (2019-2024), così che il potenziale ‘effetto salvavita’ possa contribuire fin da subito a raggiungere l’ambizioso e difficilissimo obiettivo del 2030 di dimezzare le vittime della strada.

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