
Il Regno Unito è il primo mercato europeo per auto elettriche nel 2024, grazie a una politica attiva. In Italia, le EV hanno arrancato
Nel 2024, il settore automobilistico britannico ha registrato un numero record di vendite di veicoli completamente elettrici, raggiungendo le 382.000 unità. Questo risultato ha permesso alle EV di raggiungere una quota di mercato del 19,6%, la più alta mai registrata finora. Nonostante questo successo, il settore non è riuscito a raggiungere l’obiettivo di quota di mercato del 22% fissato dal governo. L’associazione di settore Smmt aveva già previsto in ottobre che l’obiettivo governativo sarebbe stato difficile da raggiungere, stimando una quota di mercato del 18,5%. E in Italia? Non c’è una linea politica coesa e senza gli incentivi il settore delle auto alla spina non è affatto decollato: 65.989 esemplari in totale e il 4,2% di quota.
LA STRATEGIA UK PER FAR CRESCERE IL COMPARTO DELLE AUTO ELETTRICHE
Il raggiungimento degli obiettivi futuri per i veicoli elettrici nel Regno Unito si prospetta ancora più impegnativo. Nel 2025, la quota obbligatoria di veicoli completamente elettrici salirà al 28%. Inoltre, il governo laburista, eletto a luglio, ha promesso di anticipare al 2030 il divieto di vendita di auto a benzina e diesel, inizialmente previsto per il 2035 dal precedente governo conservatore. Per raggiungere questo obiettivo, il governo ha avviato una consultazione per determinare quali auto ibride potranno essere vendute insieme ai modelli a emissioni zero tra il 2030 e il 2035, con l’obiettivo di salvaguardare il settore automobilistico.
AUTO ELETTRICHE, IL REGNO UNITO BATTE LA GERMANIA
Il Regno Unito ha superato la Germania diventando il più importante mercato europeo per le auto elettriche. Il numero di veicoli elettrici immatricolati nel 2024 in Gran Bretagna è stato di 381.970, con un aumento del 21% rispetto all’anno precedente, superando le 380.609 immatricolazioni in Germania. Questo risultato è stato possibile grazie ai rigidi obiettivi di vendita imposti dal governo nell’ambito del piano di transizione verde per l’eliminazione graduale dei veicoli nuovi a benzina e diesel entro il 2030.
Le case automobilistiche, tra cui Ford, hanno criticato questi obiettivi, che prevedono multe fino a 15.000 sterline per ogni veicolo non conforme. Tuttavia, le aziende possono evitare le sanzioni ricorrendo a un sistema di scambio di crediti. Al contrario, le vendite di veicoli elettrici sono diminuite in Germania, dove la fine degli incentivi all’acquisto ha ridotto la domanda. Anche le vendite in altri mercati come Svezia, Francia e Irlanda sono state inferiori alle aspettative a causa dei tagli agli incentivi e della mancanza di modelli a prezzi accessibili.
GERMANIA E ITALIA, UN DESTINO COMUNE
Nel 2024, la Germania ha registrato un calo del 27,4% negli acquisti di auto elettriche rispetto al 2023, con sole 380.609 immatricolazioni. Contemporaneamente, le immatricolazioni di auto a benzina sono aumentate a 991.948, mentre quelle di veicoli diesel sono leggermente diminuite a 483.261. Anche le immatricolazioni di veicoli ibridi sono cresciute, raggiungendo le 191.905 unità. Di conseguenza, la media delle emissioni di CO2 per le nuove immatricolazioni è aumentata del 4,2% rispetto al 2023. Un discorso analogo si può fare per l’Italia, che ha visto ridurre le vendite di auto elettriche rispetto al 2023 (furono 66.594 unità, in linea tutto sommato con l’anno appena chiuso) e aumentare quella a benzina: 457.829 nel 2024 448.614 nel 2023, con una quota che ha raggiunto il 29%.
In Germania, la fine degli incentivi per gli acquisti, interrotta alla fine del 2023 a seguito di una decisione del Tribunale costituzionale federale, è una delle principali cause di questa situazione. Il tribunale ha dichiarato incostituzionale la legge di bilancio, obbligando il governo a una nuova stretta sui conti. Questi dati alimentano il dibattito politico in vista delle elezioni, con diverse forze politiche che chiedono nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche. La coalizione semaforo aveva fissato l’obiettivo di 15 milioni di auto elettriche entro il 2030, ma lo scorso anno il numero era di soli 1,4 milioni e i dati del 2024 non indicano un progresso verso tale obiettivo. Lo stesso si potrebbe dire per l’Italia, che senza gli incentivi all’acquisto e una politica attenta allo sviluppo dell’infrastrutture idonee a supportare la transizione ecologica, difficilmente vedrà in breve tempo cambiare le sorti delle EV.