Polemica accisa diesel: il Ministero dell'Economia assicura che non ci sarà alcun aumento tout court ma una rimodulazione
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze prova a gettare acqua sul fuoco in merito alla polemica sul presunto aumento dell’accisa del diesel, che potrebbe essere portata allo stesso livello dell’accisa della benzina pesando, secondo le stime di alcune associazioni dei consumatori, per oltre 3 miliardi di euro sulle spalle degli automobilisti e soprattutto degli autotrasportatori. Il MEF ha spiegato che parlare di aumento è del tutto fuorviante e che al massimo si può parlare di ‘rimodulazione‘, comunque necessaria.
ACCISA DIESEL: PERCHÉ IL GOVERNO VUOLE ALLINEARLA ALLA BENZINA
Facciamo un passo indietro. Il Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 (già Documento programmatico per la finanza pubblica), presentato nei giorni scorsi dal Governo, punta a razionalizzare le spese fiscali intervenendo in determinati ambiti di tassazione, tra cui l’allineamento delle aliquote delle accise per gasolio e benzina. Lo scopo è quello di conseguire simultaneamente sia gli obiettivi di incremento dell’efficienza del sistema fiscale italiano, e sia sostenere il pieno raggiungimento della strategia di transazione energetica e ambientale a livello europeo e nazionale.
IL PERICOLO DELL’AUMENTO
La questione è che il Piano non specifica se l’allineamento tra diesel e benzina sarà verso il basso o verso l’alto. Ricordiamo infatti che attualmente l’accisa sulla benzina è più alta rispetto a quella sul diesel. Più precisamente, l’accisa sulla benzina è pari a 0,728 euro/litro, quella sul gasolio a 0,617 euro/litro. Se quindi l’allineamento sarà verso l’alto, l’accisa sul diesel potrebbe salire fino a 0,728 €/l; mentre se sarà verso il basso, sarà l’accisa sulla benzina a scendere potenzialmente fino a 0,617 €/l. Nel primo caso si avrebbe un inevitabile aumento del costo del diesel alla pompa, nel secondo un calo del prezzo della benzina.
GOVERNO: NESSUN AUMENTO ACCISA DIESEL, SEMPLICE RIMODULAZIONE
Per il MEF, invece, non è così. Una nota del ministero ha ricordato infatti che il Governo, sulla base degli impegni PNRR, delle Raccomandazioni specifiche della Commissione europea e del Piano per la transizione ecologica approvato nel marzo 2022, è tenuto ad adottare misure volte a ridurre i sussidi ambientalmente dannosi e, in questo contesto, rientrano anche le minori accise che gravano sul gasolio rispetto a quelle sulla benzina. Pertanto è allo studio un meccanismo di allineamento tra i livelli delle rispettive accise. “In ogni caso“, prosegue la nota, “l’intervento non si tradurrà nella scelta semplicistica dell’innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due“. Il Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025 – 2029 ha previsto che questo allineamento sarà definito nell’ambito delle misure attuative della delega fiscale. Vuol dire che ne sapremo probabilmente di più nelle prossime settimane.