
Dacia Bigster: perché ha preso solo 3 stelle nel test Euro NCAP?
Nei più recenti test Euro NCAP su 16 nuovi modelli, la Dacia Bigster si ferma a tre stelle, mostra compromessi tra costo e protezione
Nei più recenti test Euro NCAP su 16 nuovi modelli, la Dacia Bigster si ferma a tre stelle, mostra compromessi tra costo e protezione
Euro NCAP ha pubblicato i risultati dei crash test condotti su 16 nuovi modelli. Le valutazioni, che tengono conto di protezione degli occupanti, sicurezza post-incidente e sistemi di assistenza alla guida, hanno assegnato 5 stelle a diversi modelli, tra cui Audi A5 Plug-in, Volkswagen Tayron, Tesla Model 3 e il nuovo SUV elettrico cinese Voyah COURAGE. Anche la Kia EV3 ottiene le cinque stelle, ma solo con il pacchetto sicurezza opzionale. Altri modelli hanno invece ottenuto 4 stelle; si tratta della Renault 4 elettrica, ai modelli Peugeot 3008 e 5008, al Ford Tourneo Custom, al Volkswagen Transporter e all’Opel/Vauxhall Grandland. L’unica vettura del gruppo ad aver ottenuto solo 3 stelle è la Dacia Bigster, SUV gemello della Duster, da cui eredita piattaforma e filosofia “no frills”.
PERCHÉ LA DACIA BIGSTER HA OTTENUTO SOLO TRE STELLE NEL CRASH TEST?
A prima vista, la Dacia Bigster non delude: la struttura dell’abitacolo si mantiene stabile nel test di impatto frontale e le protezioni offerte a testa, gambe e torace sono in molti casi buone o adeguate. La vettura ha anche ottenuto il massimo dei punti nei test d’impatto laterale e nella protezione dei bambini.
Tuttavia, sono emerse diverse carenze che hanno pesato sul punteggio finale. Tra queste, la protezione del torace del conducente è stata giudicata debole nel test frontale a barriera rigida. Ma il vero tallone d’Achille del Bigster è rappresentato dalla protezione in caso di impatto laterale da parte opposta (far-side impact): l’auto non ha alcun sistema per evitare contatti testa-testa tra i passeggeri anteriori e non è in grado di contenere efficacemente l’escursione del corpo verso il lato opposto del veicolo.
PROTEZIONE DEI PEDONI E SICUREZZA ATTIVA: LUCI E OMBRE
La Dacia Bigster mostra una protezione testa adeguata per pedoni e ciclisti, ma evidenzia criticità gravi nella protezione del bacino, dove non ha totalizzato alcun punto. Anche gli elementi strutturali come i montanti del parabrezza si sono rivelati troppo rigidi, penalizzando il punteggio complessivo.
Sul fronte della sicurezza attiva, il sistema AEB (Autonomous Emergency Braking) si comporta in modo adeguato con veicoli e pedoni, e bene con i ciclisti, ma manca una protezione contro l’apertura accidentale delle portiere, rischio noto per i ciclisti urbani. Non è presente neanche un sistema di rilevamento bambini sui sedili posteriori, requisito oggi fondamentale per massimizzare il punteggio Euro NCAP.
UN SUV CHE PUNTA AL RISPARMIO, MA LA SICUREZZA RESTA UN COMPROMESSO
La Dacia Bigster conferma l’impostazione del marchio: un veicolo economico che offre l’essenziale, ma che deve ancora migliorare per competere in pieno con i concorrenti più avanzati sul fronte della sicurezza. È importante sottolineare che, in termini di protezione per i propri occupanti, la Bigster non è una vettura insicura. Tuttavia, il pacchetto sicurezza generale – in particolare in relazione alla protezione degli utenti vulnerabili della strada e alla compatibilità con altri veicoli – è meno completo rispetto agli standard attuali.
IL PESO CRESCENTE DEI SUV: UN FATTORE CRITICO
I test Euro NCAP mettono anche in luce un trend sempre più marcato: l’aumento del peso dei veicoli, dovuto in larga parte alla diffusione dei SUV e all’elettrificazione. Questo “car bloat” può influenzare negativamente la sicurezza complessiva, sia per l’aggressività dell’auto in caso di impatto, evidenziata anche dall’IIHS, sia per le implicazioni ambientali. In questo contesto, se da un lato la Bigster si mostra compatibile e poco aggressiva nei confronti di altri veicoli, dall’altro paga lo scotto della semplicità progettuale e della mancanza di tecnologie avanzate di protezione.