Le auto a GPL e Metano sono sicure? Il crash test di ADAC
Grazie ai passati eco-incentivi, nel 2009, si è assistito ad un vero e proprio boom di vendite di auto con alimentazione GPL e Metano. Si è infatti passati dalle 74.231 immatricolazioni di auto GPL del 2008 alle 339.295 dell’anno scorso, per un aumento del 357% ed una quota di mercato cresciuta dal 3,43% al 15,72%. Aumento […]
Grazie ai passati eco-incentivi, nel 2009, si è assistito ad un vero e proprio boom di vendite di auto con alimentazione GPL e Metano. Si è infatti passati dalle 74.231 immatricolazioni di auto GPL del 2008 alle 339.295 dell’anno scorso, per un aumento del 357% ed una quota di mercato cresciuta dal 3,43% al 15,72%. Aumento a doppia cifra anche per le vetture a metano (+61,5% e 127.836 unità), per una quota di mercato salita al 5.92%.
Insomma la doppia alimentazione è ormai entrata nelle nostre case (ne va la pena? Leggi qui), ma la sicurezza? Dopo l’incidente di Viareggio, che tutti ricorderete, la sicurezza del GPL fu messa sotto processo e cominciò la psicosi da “auto-bomba”. In rete ci fu un grosso tam-tam di persone preoccupate della sicurezza delle loro vetture e anche noi ne parlammo sul forum.
Per fare ulteriore chiarezza abbiamo tradotto il crash test di ADAC che promuove la pieno titolo la sicurezza delle auto a GPL (AGGIORNAMENTO: grazie alla segnalazione di un lettore abbiamo chiarito che Autogas in Germania si riferisce solo al GPL, sulla sicurezza delle auto a metano trovi altre info sotto). Per arrivare a questa conclusione ADAC ha condotto una prova di tamponamento a 60 km/h e una d’incendio.
Prima di passare al video vi ricordiamo che tutti gli impianti a gas (Gpl e metano) montati sulle automobili dal 2001 sono dotati di tre valvole di sicurezza:
- la prima si chiude quando il motore si spegne, escludendo l’invio di gas all’impianto quando non è necessario
- la seconda si apre in caso di sovrapressione nel serbatoio per consentire l’uscita controllata del gas in eccesso
- la terza fonde ad alta temperatura, in modo che il Gpl o il metano evacui nel caso l’incendio interessi il serbatoio. E’ questa la valvola più importante in caso di incendio. La vedremo all’opera nel filmato.
Inoltre vi ricordiamo che le auto a Gpl non sono più bandite dalle rimesse sotterranee e possono essere parcheggiate sino al 1° piano interrato (anche se comunicante con altri piani sotterranei). Il tutto purché l’impianto a gas sia omologato secondo il regolamento ECE/ONU R67-01 (obbligatorio per le installazioni successive al 1/1/2001: sulla carta di circolazione è indicato se l’impianto lo rispetta).
AGGIORNAMENTO – Per quanto riguarda la sicurezza delle auto a Metano questa è stata testata in Austria con questo incendio simulato (vedi video) e anche da un crash test di ADAC di cui trovate il video in bassa qualità qui. In entrambi i casi non ci sono stati particolari problemi e i sistemi di sicurezza hanno funzionato a dovere.
Qui di seguito il video austriaco (senza sottotitoli) fatto con un’auto con una bombola a metano incendiata per verificarne la tenuta della bombola stessa e verificarne l’evacuazione del gas nell’ambito del progetto “Parcamento auto a metano” della “Österreichischen Vereinigung für das Gas- und Wasserfach” (Associazione austriaca del settore gas e acqua). Le conclusioni finali: non vi è deflagrazione della bombola del metano, dopo 11 minuti il metano fuoriesce e s’incendia subito, non vi è propagazione laterale delle fiamme del metano che brucia.
Qui il video austriaco sulle auto a Metano
Ecco il video ADAC sul GPL: ricordatevi di attivare i sottotitoli.
Trascrizione integrale dei testi
Le auto alimentate a gas si vantano della crescente popolarità. Tuttavia molti automobilisti sono ancora disorientati sul come si comporta il serbatoio del gas in pressione in un grave incidente o con un’automobile in fiamme.
Per questo l’ADAC ha intrapreso diversi test per verificare la sicurezza degli impianti a gas delle auto. Da aprile 2006 possono essere inseriti soltanto impianti testati.
Per prima cosa viene effettuato uno scontro sulla parte posteriore a 60 km/h. Un overlap del 70% tipico per questo incidente.
Lì dove di solito si trova la ruota di scorta viene avvitato il serbatoio del gas. Le linee gialle mostreranno in seguito la comparsa di eventuali deformazioni. Per precauzione, il serbatoio del gas è svuotato e la tanica di benzina viene riempita con acqua.
Il crash test a rallentatore mostra le enormi energie che agiscono sul serbatoio. Una telecamera interna controlla il comportamento del serbatoio del gas durante l’impatto. Il controllo successivo dimostra che il sostegno, lo stesso serbatoio e tutti i tubi di collegamento sono rimasti intatti. Sì, la tanica è un po’ danneggiata, ma i punti di saldatura sono intatti.
Adesso segue un test per verificare se l’impianto non ha perdite.
Andreas Ratzek: “Dopo l’impatto abbiamo riempito il serbatoio con del gas. Attraverso uno strumento di misurazione abbiamo verificato se ne usciva, stabilendo quindi che non ci sono perdite di gas. Il serbatoio è quasi intatto, ma la sua presenza ha irrigidito l’auto nella zona posteriore e ciò ha causato una maggiore deformazione nell’auto che l’ha tamponata. Questa vettura ha oltre al serbatoio del gas anche quello della benzina. Nella tanica della benzina c’è dell’acqua, che non è fuoriuscita. Ciò significa che la tanica di benzina dopo l’incidente è rimasta intatta, tanto quanto la tanica del gas”.
Una valvola di sicurezza fa in modo che il gas entri in circolo solo se è acceso il motore. Ma anche dopo l’accensione del motore non è stata riscontrata nessuna perdita.
Ma cosa succede quando un auto prende fuoco in un incidente?
Questo viene chiarito nel test successivo. Questa valvola regola in maniera sicura l’equilibrio della pressione all’interno del serbatoio. Recipienti di metallo riempiti di benzina sotto l’auto simulano la perdita di carburante, come avviene nella realtà.
E adesso si fa sul serio: ecco l’incendio dell’auto.
Una telecamera ad infrarossi mostra la distribuzione del calore dell’auto. Qui esplode la prima ruota. Non appena si è raggiunta nel serbatoio una determinata pressione, la valvola di sicurezza rilascia a piccole dosi il gas, che brucia così in modo controllato. La parte colorata di magenta segnala la zona più calda: questo è il gas che brucia dal serbatoio. Un’esplosione viene quindi sicuramente impedita.
Andreas Ratzek: “La valvola di sicurezza ha funzionato, il gas è uscito in modo controllato, non si è giunti ad un’esplosione. Quindi si può dedurre che quest’auto durante il funzionamento è altrettanto sicura di una stessa vettura a benzina. In una vettura a benzina in generale la tanica è di plastica e a causa del calore si scioglierebbe. La benzina quindi fuoriesce e si distribuisce per la strada, bruciando anche lì. Gli esperimenti penso che abbiano dimostrato che le auto a gas sono eguagliabili dal punto di vista sicurezza a quelle a benzina”.
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