GM: le autorità USA vietano la vendita di dati da auto connesse Sistema di connettività OnStar di General Motors

GM: le autorità USA vietano la vendita di dati da auto connesse

La Federal Trade Commission interviene contro General Motors: nuove regole sulla gestione dei dati delle auto connesse

21 Gennaio 2025 - 13:06

La Federal Trade Commission (FTC) ha annunciato un provvedimento senza precedenti nei confronti di General Motors (GM) e della sua divisione OnStar, accusate di aver raccolto, utilizzato e venduto dati di geolocalizzazione e informazioni sul comportamento di guida degli utenti senza ottenere il consenso esplicito degli stessi. Un provvedimento che segna una svolta storica nella regolamentazione della privacy dei veicoli connessi negli Stati Uniti e detta delle condizioni chiare sul consenso esplicito per la condivisione dei dati generati dai veicoli connessi.

L’INDAGINE SUI DATI CONNESSI RACCOLTI DA GENERAL MOTORS NEGLI USA

Secondo la denuncia della FTC, GM e OnStar avrebbero adottato pratiche fuorvianti per incentivare i consumatori a iscriversi ai loro servizi connessi, tra cui OnStar e la funzionalità Smart Driver. Attraverso questi servizi le aziende coinvolte avrebbero raccolto dati ritenuti estremamente sensibili, come la posizione esatta dei veicoli, aggiornata ogni tre secondi, e dettagli sul comportamento di guida, tra cui frenate brusche, velocità e guida notturna. Queste informazioni sarebbero state successivamente condivise con terze parti, come agenzie di informazione sui consumatori, senza un’adeguata informativa o consenso.

La presidente della FTC, Lina M. Khan, ha dichiarato: “GM ha monitorato e venduto dati precisi sulla geolocalizzazione e sul comportamento di guida delle persone, a volte ogni tre secondi. Con questa azione, la FTC salvaguarda la privacy degli americani, proteggendoli da una sorveglianza incontrollata.”

LE ACCUSE A GENERAL MOTORS SUI DATI DALLE AUTO CONNESSE

Secondo la FTC, i consumatori, spesso ignari delle pratiche adottate, venivano incoraggiati a registrarsi a servizi come OnStar, che promettevano assistenza in caso di emergenza e funzionalità di navigazione in tempo reale. Tuttavia, GM non avrebbe informato chiaramente gli utenti sull’utilizzo dei dati raccolti, in particolare sul fatto che queste informazioni sarebbero state utilizzate da compagnie assicurative per determinare tariffe o addirittura negare coperture. Numerose lamentele da parte dei clienti avrebbero indicato la poca trasparenza di queste pratiche, con molti che hanno affermato di aver dovuto pagare premi assicurativi più alti a causa delle loro abitudini di guida monitorate.

IL PROVVEDIMENTO DELLA FTC: ESEMPIO PER TUTTE LE CASE AUTO

Per risolvere le accuse, GM e OnStar saranno soggette a un ordine restrittivo che impone misure stringenti per garantire maggiore trasparenza e controllo ai consumatori:

  1. Divieto di divulgazione dei dati per i prossimi cinque anni; GM e OnStar non potranno condividere dati di geolocalizzazione o sul comportamento di guida con agenzie di informazione sui consumatori.
  2. Sarà obbligatorio ottenere il consenso esplicito e affermativo dei consumatori prima di raccogliere dati relativi ai veicoli connessi, fatta eccezione per le situazioni di emergenza.
  3. GM e OnStar dovranno implementare strumenti che permettano ai consumatori di accedere ai propri dati, richiederne la cancellazione e limitare la raccolta delle informazioni dai veicoli connessi, inclusi i dati di geolocalizzazione.
  4. I consumatori potranno disattivare la raccolta di dati sensibili, se supportata dalla tecnologia del veicolo, e avere la possibilità di negare l’accesso ai dati comportamentali e di posizione, salvo alcune eccezioni limitate.

Ogni violazione dell’ordine potrà comportare sanzioni civili fino a 51.744 $ per infrazione.

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