Dazi UE contro gli USA: a rischio anche i Suv americani

Dazi UE contro gli USA: a rischio anche i Suv americani

Bruxelles si prepara a una risposta tariffaria agli USA: i controdazi potrebbero colpire anche Suv e pick-up americani

 

Bruxelles si prepara a una risposta tariffaria agli USA: i controdazi potrebbero colpire anche Suv e pick-up americani

9 Maggio 2025 - 15:15

La tensione commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti si intensifica, con Bruxelles pronta a rispondere ai dazi imposti dall’amministrazione Trump attraverso una serie di contromisure mirate. Tra i prodotti americani che potrebbero essere colpiti dai controdazi europei spiccano Suv e pick-up, simboli dell’industria automobilistica statunitense, insieme a una vasta gamma di altri beni a stelle e strisce. La Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha stilato una nuova maxi-lista di controdazi, pronta a entrare in vigore in assenza di un accordo con Washington, mettendo in evidenza la determinazione dell’UE a proteggere i propri interessi economici.

LA RISPOSTA DELL’UE AI DAZI DI TRUMP

L’escalation commerciale è iniziata con la politica tariffaria aggressiva di Donald Trump, che il 2 aprile 2025 ha firmato un ordine esecutivo imponendo una tariffa minima del 10% su tutte le importazioni negli Stati Uniti, con tariffe aggiuntive fino al 20% per l’UE e al 34% per altri Paesi come la Cina. A queste si aggiungono dazi del 25% su acciaio, alluminio e auto importate, misure che colpiscono duramente l’industria europea, in particolare il settore automobilistico. Secondo Trump, tali tariffe (in seguito sospese o ridimensionate) mirano a ridurre il deficit commerciale statunitense, che con l’UE ammonta a circa 230 miliardi di dollari. Tuttavia economisti e analisti hanno criticato la metodologia di calcolo delle tariffe ‘reciproche’ di Trump, definendola semplicistica e non basata sui dazi effettivamente applicati dai partner commerciali. L’UE, infatti, impone una tariffa media reale di circa il 4,8% sui prodotti americani, ben lontana dal 39% denunciato da Trump.

In risposta, la Commissione Europea ha elaborato una strategia graduale, privilegiando il dialogo ma preparandosi a contromisure proporzionate. Il 9 aprile scorso gli Stati membri dell’UE hanno approvato una prima tranche di controdazi su 21 miliardi di euro di beni americani, con tariffe del 10% e 25% che sono entrate in vigore a partire dal 15 aprile, seguite da ulteriori tranche il 16 maggio e il 1° dicembre. E negli ultimissimi giorni l’UE ha stilato una nuova lista di controdazi per un valore di 95 miliardi di euro, in consultazione pubblica fino al 10 giugno, che include prodotti come carni bovine e suine, merluzzo dell’Alaska, bourbon, smartphone, aerei Boeing e, soprattutto, i Suv americani.

I SUV AMERICANI NEL MIRINO

I Suv, insieme ai pick-up, rappresentano una fetta significativa del mercato automobilistico statunitense, con circa un terzo delle vendite totali negli USA. L’inclusione di questi veicoli nella lista dei controdazi europei è una mossa strategica per colpire un settore chiave dell’economia americana, esercitando pressione sull’amministrazione Trump per aprire a negoziati. L’UE aveva già adottato misure simili durante il primo mandato di Trump, nel 2018, quando furono colpiti prodotti iconici come le motociclette Harley-Davidson, i jeans Levi’s e il burro d’arachidi.

L’impatto sui Suv americani potrebbe essere significativo. I dazi europei, con aliquote fino al 25%, renderebbero questi veicoli meno competitivi sul mercato europeo, aumentando i prezzi per i consumatori e riducendo le esportazioni. Questo colpirebbe in particolare le case automobilistiche come Ford, General Motors e Stellantis, che producono negli USA modelli di Suv molto popolari. Inoltre, l’UE sta valutando restrizioni su altre esportazioni americane, come rottami di acciaio e prodotti chimici, per un ulteriore valore di 4,4 miliardi di euro, amplificando l’effetto delle contromisure.

Ford Bronco

DAZI UE CONTRO GLI USA: UNA STRATEGIA DI PRESSIONE E DIALOGO

La Commissione Europea ha accompagnato le contromisure con un ricorso all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), denunciando i dazi americani come una ‘violazione palese’ delle regole internazionali. Ursula von der Leyen ha ribadito la volontà di trovare un’intesa con gli Stati Uniti, proponendo un regime di dazi zero su settori chiave come auto, acciaio, alluminio, farmaceutici e semiconduttori. L’UE ha anche dimostrato compattezza tra gli Stati membri, nonostante l’opposizione isolata dell’Ungheria. Paesi come Italia e Francia hanno tuttavia influenzato la lista dei controdazi, ottenendo l’esclusione di prodotti sensibili come il whisky per proteggere vini e champagne europei da rappresaglie minacciate da Trump, che aveva paventato dazi del 200% su questi prodotti.

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