
CITA: “prova freni PTI più efficace se le Case sbloccano i dati OBD”
Garantire l’accesso ai dati tecnici OBD migliorerebbe l’esecuzione dei test freni, rendendo le ispezioni PTI più accurate ed efficienti. Lo dice CITA
Garantire l’accesso ai dati tecnici OBD migliorerebbe l’esecuzione dei test freni, rendendo le ispezioni PTI più accurate ed efficienti. Lo dice CITA
L’efficienza frenante resta uno degli elementi più critici per la sicurezza dei veicoli su strada, soprattutto per i mezzi pesanti, secondo CITA (Comitato Internazionale per la Supervisione delle Ispezioni Tecniche dei Veicoli). Il recente White Paper pubblicato da CITA mette in evidenza quanto sia centrale la corretta valutazione dell’efficienza di frenata durante l’ispezione tecnica periodica (PTI), sottolineando come oggi ci siano ancora troppi limiti nel metodo di prova utilizzato in molti paesi europei – in questo approfondimento abbiamo analizzato le differenze nelle procedure di revisione auto. Le indagini condotte in Belgio, Spagna e Slovacchia mostrano che i difetti al sistema frenante rappresentano una percentuale rilevante — in alcuni casi la maggioranza — delle cause di non superamento della revisione per i veicoli pesanti. Il messaggio di CITA è chiaro: è tempo di rendere i test attuali più affidabili, ma serve il coinvolgimento dei costruttori sull’accesso ai dati tecnici tramite la porta diagnostica OBD.
I LIMITI DEI TEST TRADIZIONALI DI VALUTAZIONE DELLA FRENATA SECONDO CITA
CITA sottolinea che, attualmente, i test di frenata si basano su una combinazione di controlli visivi e prove meccanizzate, come l’uso del banco prova freni a rulli. Tuttavia, l’accuratezza di queste prove può essere influenzata da variabili esterne: carico del veicolo, attrito con il rullo, stato della superficie di contatto, e perfino le condizioni atmosferiche.
I test dinamici su pista, pur offrendo una simulazione più realistica delle condizioni su strada, sono logisticamente e operativamente insostenibili per i centri di revisione. I test statici, d’altra parte, possono dare risultati fuorvianti, soprattutto se il veicolo non è caricato o non sono disponibili sistemi di simulazione del carico. Nel video qui sotto è mostrato il funzionamento del nuovo servizio di pre-revisione DEKRA che aiuta ad arrivare alla revisione con la certezza di superarla).
IL METODO DEI VALORI DI RIFERIMENTO: LA SOLUZIONE PIÙ EFFICACE
Nel suo White Paper “How to Inspect Brakes of Road Vehicles, CITA individua come approccio più affidabile il metodo dei valori di riferimento: una procedura che permette di valutare l’efficienza frenante asse per asse confrontando le forze frenanti misurate con quelle teoricamente attese, indipendentemente dal carico del veicolo. Questo metodo descritto nelle norme UNECE R13, ISO 21069 e ISO 21995 è applicabile sia ai sistemi pneumatici che a quelli idraulici, elettrici e futuri sistemi frenanti. I punti di forza secondo CITA sono:
- Non è necessario il carico
- È indipendente dal tipo di energia utilizzata (aria, fluido, elettricità).
- Elimina le variabili legate a pneumatici, attriti e condizioni esterne.
- Consente una valutazione precisa della distribuzione della forza frenante tra gli assi.
L’OSTACOLO CHIAVE: L’ACCESSO AI DATI VIA OBD
Tuttavia, per poter applicare il metodo dei Valori di Riferimento in modo universale, è indispensabile accedere in tempo reale ai dati tecnici del veicolo — in particolare alla pressione dei freni o a parametri equivalenti — attraverso l’interfaccia diagnostica elettronica (porta OBD). CITA spiega che ad oggi, tali dati non sono sempre accessibili alle officine e agli ispettori PTI, poiché non vengono messi a disposizione dai costruttori o non sono standardizzati. Il comitato CITA auspica una legislazione europea mirata a risolvere questa lacuna: “L’accesso alle suddette informazioni deve essere garantito attraverso la legislazione sull’omologazione dei veicoli. L’accesso illimitato a questi dati è fondamentale per consentire agli ispettori di valutare con precisione le condizioni di un veicolo.”