
Il Tribunale di Colonia appoggia l'accesso ai dati RMI per l’Independent Aftermarket e conferma la posizione della Corte europea
Nella battaglia per l’accesso ai dati tecnici di riparazione (RMI – Repair and Maintenance Information) nel mercato automobilistico post-vendita, una sentenza chiave è stata emessa dal Tribunale Regionale di Colonia, confermando i principi stabiliti dalla Corte di Giustizia Europea nel 2023. Questa decisione crea un precedente con un impatto significativo sull’accesso equo per l’Independent Aftermarket (IAM) e sulla possibilità per i fornitori di servizi indipendenti di operare senza ostacoli degli OE (Original Equipment).
ACCESSO AI DATI DI RIPARAZIONE: NUOVA SENTENZA A FAVORE DELL’IAM
Il caso in questione riguarda la disputa tra Carglass (Belron) – ATU contro FCA (Fiat Chrysler Automobiles) sull’accesso ai dati tecnici necessari per effettuare riparazioni e manutenzione sui veicoli dotati di ADAS. Questi dati, come abbiamo più volte spiegato anche nei Report Aftermarket di SICURAUTO.it sono cruciali per svariati servizi aftermarket.
Nel caso specifico che ha riguardato ATU – Carglass in Germania, la calibrazione dei sistemi ADAS dopo la sostituzione del parabrezza o la risoluzione di problemi segnalati dai sensori del veicolo. La sentenza del Tribunale Regionale di Colonia, come riporta anche Bernard Lycke, direttore generale di CECRA in un post Linkedin, sottolinea l’importanza di garantire condizioni di parità nel mercato post-vendita automobilistico.
CONCORRENZA EQUA TRA OFFICINE INDIPENDENTI E UFFICIALI
Anche per il tribunale tedesco i fornitori di servizi indipendenti devono avere accesso ai dati tecnici necessari per competere alla pari con i produttori di veicoli e offrire ai consumatori un’ampia scelta di soluzioni di riparazione e manutenzione. Un principio su cui si fonda anche la MVBER, prorogata fino al 2028. Tuttavia, uno dei principali ostacoli affrontati dai fornitori di servizi indipendenti, come afferma Belron in un comunicato stampa, è stato l’accesso limitato ai dati dei veicoli, con alcuni produttori che impongono canoni o creano ostacoli tecnici per limitare tale accesso.
Ciò non solo aggiunge costi inutili per i fornitori di servizi, ma mina anche la concorrenza nel mercato e riduce la libertà di scelta dei consumatori. Il nodo ancora da sciogliere è proprio nel valore dei dati attribuito dagli OE, che si traduce in costi extra per l’IAM. Inoltre, quando disponibili, i dati sono forniti in quantità, qualità e rappresentazioni molto variabili tra i vari Brand.
BELRON: OSTACOLI E COSTI INUTILI IMPOSTI DALLE CASE AUTO
Carlos Brito, CEO di Belron, ha sottolineato l’importanza di proteggere l’accesso ai dati dei veicoli tramite la porta OBD (On-Board Diagnostics). “Accogliamo con favore la decisione odierna del Tribunale regionale di Colonia, che si basa sui principi stabiliti dalla Corte di giustizia europea in ottobre. L’accesso al flusso di dati di un veicolo tramite la porta OBD è essenziale per le officine di tutta Europa e la sentenza odierna tutela la possibilità per i fornitori di servizi indipendenti di continuare a lavorare senza incorrere in ostacoli o costi indesiderati. Questo è un principio che Belron continuerà a sostenere. Allo stesso tempo, rimaniamo impegnati a lavorare in modo costruttivo con tutti i produttori di veicoli e con la Commissione Europea per garantire che i consumatori continuino a beneficiare della concorrenza fornita dal mercato post-vendita indipendente”.