Incidente con la precedenza: colpevole in parte

Incidente con la precedenza: colpevole in parte Anche chi può passare per primo deva guidare con la massima prudenza

Anche chi può passare per primo deva guidare con la massima prudenza

21 Novembre 2014 - 09:11

La sentenza 46818/14, del 25 giugno, però pubblicata il 12 novembre dalla quarta sezione penale della Cassazione, ribadisce un concetto semplice: tutti devono guidare con la massima prudenza, anche chi ha la precedenza a un incrocio. Infatti, è stato condannato al carcere il conducente che causò un sinistro; ed è stato riconosciuto un concorso di colpa al 40 per cento anche ai fini civili per il motociclista che pure aveva la precedenza ma non rallentò all'incrocio e morì nell'incidente. Risultato: per gli eredi del motociclista morto, un risarcimento ridotto. Perché una condotta di guida più adeguata della moto avrebbe evitato l'impatto con l'auto, che non aveva rispettato la precedenza: si era sì fermata allo stop, tuttavia aveva ripreso la marcia impegnando la carreggiata.

SCONFITTI I FAMILIARI DEL DEFUNTO – È stato così respinto il ricorso della parte civile, il fratello della vittima. Infatti, non ci sono dubbi sulla dinamica del sinistro, avvenuto in pieno centro a Milano: l'auto prima si ferma allo stop ma poi riprende la marcia e la moto non fa in tempo a frenare, perché va a oltre 60 all'ora? il centauro cade urtando con la testa contro il cerchione dell'auto, con la calotta del casco che si spacca. Le gravi ferite risulteranno fatali. L'automobilista è condannato a cinque mesi e venti giorni di reclusione. Ma la misura del concorso di colpa della vittima risulta confermata perché la motivazione della Corte di appello (contro cui il fratello della vittima ha fatto ricorso per Cassazione) non può dirsi viziata: il diritto di precedenza non esclude il dovere del conducente “favorito” di osservare a sua volta le normali prescrizioni di prudenza quando si avvicina a un incrocio, rallentando la marcia del veicolo.

INCROCI: PERICOLO – Alla base di tutto c'è l'articolo 145 del Codice della strada: l'ingombro dell'incrocio nel traffico cittadino non è una circostanza imprevedibile, e in prossimità delle intersezioni la velocità deve essere moderata. I conducenti, approssimandosi a una intersezione, devono usare la massima prudenza al fine di evitare incidenti. Quando due veicoli stanno per impegnare una intersezione, ovvero laddove le loro traiettorie stiano comunque per intersecarsi, si ha l'obbligo di dare la precedenza a chi proviene da destra, salvo diversa segnalazione. Resta inteso che, negli attraversamenti di linee ferroviarie e tramviarie i conducenti hanno l'obbligo di dare la precedenza ai veicoli circolanti su rotaie, salvo diversa segnalazione. I conducenti sono tenuti a fermarsi in corrispondenza della striscia di arresto, prima di immettersi nella intersezione, quando sia così stabilito. E negli sbocchi su strada da luoghi non soggetti a pubblico passaggio i conducenti hanno l'obbligo di arrestarsi e dare la precedenza a chi circola sulla strada. Rammentiamo che chiunque vìola queste disposizioni paga una multa di 162 euro, e subisce il taglio di 5-6 punti della patente. In più, non ha diritto al risarcimento assicurativo, o viene ritenuto in parte colpevole del sinistro, e otterrà solo un rimborso in proporzione. In genere, per capire la dinamica del sinistro all'incrocio, si va a osservare il punto d'impatto fra i due veicoli. C'è inoltre l'articolo 2054 del Codice civile, che impone la presunzione di un uguale concorso alla determinazione dell'evento in caso di incidente, fino a prova contraria. Tale principio obbliga a partire dall'idea che la colpa sia paritaria e poi verificare le violazioni, mancanze, imprudenze di ciascuno.

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