RCA: dubbi sull'Ivass, quei membri che siedono nelle Assicurazioni

RCA: dubbi sull'Ivass, quei membri che siedono nelle Assicurazioni C'è chi solleva perplessità sulla composizione dell'Ivass

C'è chi solleva perplessità sulla composizione dell'Ivass, il nuovo organo di controllo sulle Compagnie

11 Gennaio 2013 - 03:01

SicurAUTO.it aveva subito sollevato qualche dubbio: l'Ivass, il nuovo organo di vigilanza che ha appena preso il posto del vecchio Isvap, è sotto il controllo della Banca d'Italia, ed è risaputo che gli intrecci (perfettamente leciti) fra banche e Assicurazioni sono numerosi, nonché difficili da individuare con precisione. Ma ora Stefano Mannacio (numero uno del Cupsit, patrocinatori stragiudiziali) rincara la dose, in un articolo pubblicato da Car Carrozzeria.

SI PEGGIORA? – In buona sostanza, con il nuovo vigilante, si passerebbe dalla padella (l'Isvap) alla brace (l'Ivass). Spiega Mannacio che il Consiglio dei ministri ha nominato, su proposta del presidente del Consiglio, il professor Riccardo Cesari e il dottor Alberto Coriniti a consiglieri dell'Ivass, su designazione della Banca d'Italia. Si tratta, secondo il presidente del Cupsit, “di una delle più gattopardesche operazioni di rinnovamento di un organo di vigilanza. Dove esce di scena Giancarlo Giannini, ex presidente e commissario dell'Isvap, cui è stato notificato un avviso di garanzia per concorso in falso in bilancio nella valutazione delle riserve della FonSai, sale sul palcoscenico Cesari, consulente di punta dell'Unipol e professore universitario bolognese”. Quindi, “Alberto Coriniti, ex dirigente dell'Isvap, poi direttore generale del Ceiops, il regolatore delle assicurazioni, e della federazione europea delle Compagnie assicuratrici.” A completare il quadro c'è il presidente dell'Ivass, Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Banca Italia: “Nulla da rilevare – evidenzia Mannacio – se non il fatto che lavora per un istituto che detiene il 4,5% del pacchetto azionario delle Generali. Come si possa controllare una azienda di cui si è in parte proprietari, è un mistero. L'operazione triennale di dismissione di tale pacchetto al Fondo strategico della Cassa depositi e prestiti (di cui Banca Italia deterrà una quota) non elimina certo il conflitto di interesse, anzi..”. La domanda maliziosa: “Partendo dal presupposto che la competenza in materia assicurativa della nuova dirigenza è indiscutibile, dove sta l'indipendenza? L'Isvap era stato da tempo messo in discussione per le 'relazioni pericolose', puntualmente emerse, tra autorità di controllo e Compagnie. L'Isvap, inoltre, ha sposato tutte le misure tese a favorire le Compagnie di assicurazioni: dai primi provvedimenti riduttivi dei risarcimenti per le lesioni lievi a quelle gravi, dalla promozione del risarcimento in forma specifica all'indennizzo diretto”. Adesso, prosegue il patrocinatore, “se Banca Italia non scioglie il nodo delle Generali e inaugura il suo ciclo con una dirigenza schierata solo a favore delle Assicurazionii, c'è l rischio che dalla padella dell'Isvap si passi alla brace dell'Ivass”.

GIUDIZIO SOSPESO – Ovviamente, è impossibile dare un giudizio adesso dell'operato dell'Ivass, neonato. È auspicabile che qualsiasi provvedimento venga adottato con la massima imparzialità, e che l'Istituto non sia avaro di multe quando le Assicurazioni non rispettano i tempi per i risarcimenti, o quando questi sono troppo bassi, oppure quando le Compagnie stesse tentano di eludere l'obbligo a contrarre le RCA al Sud Italia, proponendo prezzi elevatissimi.

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