Pirata: Comune parte civile? Il discutibile no del giudice

Pirata: Comune parte civile? Il discutibile no del giudice Il Comune di Castel Bolognese non può costituirsi parte civile contro un pirata della strada: lo ha deciso il giudice

Il Comune di Castel Bolognese non può costituirsi parte civile contro un pirata della strada: lo ha deciso il giudice

2 Gennaio 2014 - 04:01

Il fatto: la notte tra il 2 e il 3 novembre 2013, nel centro di Castel Bolognese, un uomo alla guida di un suv (vedi foto) travolge e uccide la 76enne Imelde Ghetti mentre attraversa via Emilia sulle strisce pedonali; il conducente scappa, diventando pirata della strada, perché non ha prestato soccorso alla vittima; e dopo quattro giorni viene arrestato dai Carabineri. E ora arriviamo al dunque; il Comune di Castel Bolognese cerca di costituirsi parte civile contro il pirata della strada: intende far valere innanzi al giudice penale la propria domanda di risarcimento. Significa che il giudice penale accerta la responsabilità dell'imputato e, se lo ritiene colpevole, lo condanna a una pena (galera o sanzione pecuniaria). In più, se qualcuno ha chiesto un risarcimento, costituituendosi parte civile nel processo penale, il magistrato decide anche sui danni subiti. Il Comune di Castel Bolognese lo ha fatto subito, altrimenti il diritto a essere parte civile decade.

NON HA QUEL DIRITTO – Il giudice Rossella Materia ha detto no al Comune, nel processo contro il 58enne nato a Firenze ma residente a Crespino sul Lamone, nel comune di Marradi, e imputato per omissione di soccorso e fuga da incidente con esito mortale. La richiesta era stata formulata dall'avvocato Nicola Festa, per conto del sindaco Daniele Bambi, però per il giudice non può essere ammessa per “difetto di legittimità”. E sotto il profilo dell'interesse comunale a tutelarsi nel settore della sicurezza stradale? Nulla da fare: il giudice ha rilevato che “il contesto nel quale si è verificato il fatto non rientra tra le attività comunali”, quali la vigilanza all'ingresso delle scuole, la videosorveglianza o il contrasto della prostituzione lungo l'Emilia. Al contrario, è stata invece ammessa la costituzione di parte civile dei due figli della vittima tutelati dall'avvocato Patrizia Marchi. La prossima udienza si terrà a fine febbraio 2014: l'Assicurazione che copre il Suv dell'uomo potrà risarcire i danni. L'imputato, dalla convalida dell'arresto, non può allontanarsi dal comune di residenza o uscire di casa tra le 22 e le 7; ma la difesa (avvocato Gabriele Sangiorgi) ha però ottenuto che potesse trascorrere le vacanze natalizie con la sorella a Lugo.

QUALCHE PERPLESSITÀ – Lascia qualche dubbio la decisione del giudice: davvero il Comune non ha diritto a essere parte civile contro il pirata della strada? Eppure, la sicurezza stradale è stata messa in pericolo dall'uomo, quella stessa sicurezza per cui il Comune lavora da anni. Eppure, il tutto è avvenuto sulle strade gestire dall'ente locale. È vero: non è stato divelto nessun oggetto di proprietà comunale (un'aiuola, un marciapiede, un muretto, un guardrail); ma se i Comuni in futuro potessero costituirsi parte civile contro i pirati della strada a seguito di un sinistro stradale grave, si potrebbe combattere meglio la piaga della pirateria stradale. Chi fosse intenzionato a fuggire saprebbe che, così facendo, dovrebbe risarcire anche i danni arrecati al Comune. Insomma, lì dove non arriva il legislatore con norme un po' più severe (scatta l'omicidio colposo, ossia per imprudenza), lì dove i giudici si orientano a infliggere sempre il minimo della pena per omicidio colposo o per fuga dopo il sinistro, a fare da deterrente potrebbe essere il timore di un Comune che si fa parte civile. Nel diritto penale, il danno può anche essere indiretto: non un oggetto distrutto dal pirata della strada, ma un danno alla sicurezza stradale, all'immagine stessa del Comune in cui è avvenuto il sinistro tragico, senza che l'amministrazione locale ne abbia una minima resposabilità. E tutti i Comuni potrebbero anche farsi parte civile nei processi contro tutti coloro fermati nella città alla guida di un veicolo in forte stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, senza che abbiano causato incidenti o siano pirati della strada. Chissà, potrebbero anche aversi effetti positivi per la sicurezza stradale e per il calo dei sinistri.

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