L'UE alle Case: meno emissioni per risparmiare

L'UE alle Case: meno emissioni per risparmiare L'Unione europea ai Costruttori d'auto: ridurre le emissioni inquinanti del 27%; risparmi per 30 miliardi negli acquisti di benzina e gasolio

L'Unione europea ai Costruttori d'auto: ridurre le emissioni inquinanti del 27%; risparmi per 30 miliardi negli acquisti di benzina e gasolio

13 Luglio 2012 - 04:07

Una specie di spending review delle emissioni inquinanti delle auto: è quella che ha in mente l'Unione europea, ormai da anni. Adesso l'obbiettivo dell'UE è una riduzione delle emissioni del 27%, per risparmi dell'ordine di 30 miliardi negli acquisti di benzina e gasolio da parte degli automobilisti.

BENEFICI – Le minori emissioni, secondo l'Unione europea, avrebbero come effetto positivo anche una crescita del PIL di circa 12 miliardi: questi i risultati principali dell'applicazione del meccanismo, svelato poche ore fa dalla Commissione UE, per tagliare le emissioni di CO2 delle macchine. Con l'obiettivo finale di 95 g/km nel 2020. L'esecutivo comunitario ha presentato la sua proposta per suddividere tra le Case gli impegni di riduzione delle emissioni: il taglio riguarda le auto, calando da 130 g/km del 2015 a 95 del 2020, e i veicoli commerciali leggeri, da 181,4 g/km del 2010 a 147 del 2020. Chiara la commissaria al Cambiamento climatico, Connie Hedegaard: “Con questa proposta non solo stiamo proteggendo il clima, ma anche risparmiando denaro per i consumatori e incentivando l'innovazione e la competitività dell'industria europea”.

POLEMICHE – Così, tra il 2015 e il 2020, tutte le marche dovranno diminuire le emissioni dei loro nuovi modelli del 27%. Per il periodo 2009-2015 era stato inizialmente chiesto un maggiore sforzo percentuale alle auto più pesanti; adesso l'impegno a ridurre le emissioni viene invece equiparato in proporsione tra piccole e grandi (ovviamente, c'è un maggior sforzo quantitativo per le più grosse). “La prima proposta – ha illustrato il commissario UE all'industria Antonio Tajani – era troppo onerosa per le auto tedesche. La seconda per quelle italiane e francese. Alla fine abbiamo trovato un buon compromesso sia per la tutela dell'ambiente sia per lo sviluppo del settore”. Se la FIA (Federazione internazionale dell'automobile) è concorde, l'Acea (Associazione europea dei produttori presieduta da Sergio Marchionne) non le manda a dire: stando al segretario generale Ivan Hodac, “arrivare a 95 g/km è una sfida estremamente difficile. Sono i target più duri al mondo e costituiscono un ulteriore peso per un settore che vive momenti difficili”. Ma c'è perfino chi voleva di più. Come il presidente della commissione Ambiente del Parlamento europeo, il socialdemocratico tedesco Matthias Groote: “Dobbiamo e possiamo fare di più per ridurre le emissioni e migliorare l'efficienza dei motori”. La parola passa al Parlamento e al Consiglio europei, che potranno partorire la Legge in base al Regolamento.

QUANTI SOLDI? – Tradotto in quattrini, secondo il Beuc, l'associazione dei consumatori, a fronte di un aumento dei costi ipotizzabile in 700-800 euro per vettura (fare auto più efficienti ha un costo…), ci saranno risparmi in carburanti per almeno 340 euro all'anno per auto e di 30 miliardi in totale. E stando alla Commissione, il risparmio a regime sarà di 160 milioni di tonnellate di petrolio, pari a 70 miliardi di euro, mentre gli investimenti industriali potrebbero portare a un innalzamento del PIL di 12 miliardi di euro all'anno. Chi vede il bicchiere mezzo vuoto potrebbe rispondere che vendere macchine più care, oggi, è un grosso azzardo.

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