Ford stacca la spina alla Focus elettrica in Europa e punta all'ibrido

Ford stacca la spina alla Focus elettrica in Europa e punta all'ibrido Vendite irrilevanti e attenzione sull'ibrido inducono Ford a fermare la produzione europea della Focus elettrica

Vendite irrilevanti e attenzione sull'ibrido inducono Ford a fermare la produzione europea della Focus elettrica

13 Aprile 2017 - 01:04

Se un analista automotive alieno guardasse la Terra da lontano si chiederebbe: che ragionamento c'è dietro alle scelte del mercato e dell'industria? Le auto elettriche, per esempio, sono nate praticamente insieme a quelle con motore a scoppio ma sembravano cadute nell'oblio dopo aver venduto, nei primi anni del secolo scorso, più delle altre. Negli anni 2000 sono ritornate in auge ad opera di un piccolo costruttore visionario che, pochi giorni fa, è diventato il primo marchio USA per valore in Borsa. Un'altra Casa USA, l'ultracentenaria Ford, è stata invece indotta a fermare la produzione europea della sua ben più economica Focus Electric (leggi della Focus Electric campionessa di economia): cosa succede sul terzo pianeta?

NUMERI MICROSCOPICI La notizia, di per sé lineare, contiene invece più cose di quel che sembra. Si tratta dell'annuncio della cessazione della produzione europea della Focus Electric, costruita dal 2013 nello stabilimento Ford di Saarlouis, in Germania, nelle stesse linee delle versioni tradizionali.

 Graham Hoare, Head of global vehicle evaluation di Ford, durante la conferenza Connected Car in UK (leggi che Ford crede molto alle auto connesse e alle comunicazioni V2I e V2V), ha infatti dichiarato: “I volumi non sono abbastanza grandi. Riesamineremo la situazione quando il mercato maturerà”. In effetti le vendite della Focus Electric nel 2016 hanno registrato soltanto 61 esemplari in Europa, un risultato non solo misero ma persino in calo rispetto alle 70 auto del 2015: queste cifre sono state fornite dagli analisti JATO Dynamics e riportare da Autonews.

ELETTRICHE POCO APPETIBILI La Focus Electric è un'auto sulla carta interessante: oltre alla già citata economia d'esercizio ha le qualità stradali delle “sorelle” a benzina e gasolio e un'autonomia “a prova di ansia”. Lo scorso anno aveva infatti ricevuto un pacco batteria maggiorato a 33,5 kWh che aveva portato la sua autonomia al per nulla disprezzabile valore di 225 km, un incremento sostanziale rispetto ai 160 km precedenti. La Focus Electric costa circa 34.900 euro in Germania prima degli incentivi, che sono piuttosto “robusti”: bollo gratis e 4 mila euro di bonus. Ford importerà la Focus elettrica, per alcuni mercati europei, dagli Stati Uniti, nel cui territorio è in gamma con il nome di Focus Energi. Ford ha inoltre comunicato che le vendite di veicoli elettrici puri sono state fiacche in Europa perché pochi clienti li vedevano come pratici, vista la bassa autonomia che esibivano prima degli irrobustimenti delle batterie. La Casa ci tiene inoltre a precisare che è stata riluttante a scontare la Focus Electric per aumentarne le vendite, a differenza di quanto fatto da altri produttori di veicoli elettrici.

IN ATTESA DI ALTRE ELETTRICHE Come anticipato più sopra, Ford non rinuncia al settore delle elettriche pure che verrà anzi rilanciato. La Casa ha infatti in programma il lancio di un nuovissimo SUV elettrico con autonomia che si preannuncia dell'ordine di 480 km entro il 2020, modello di pregio in una gamma globale che conterà altri 12 nuovi veicoli elettrici entro i prossimi cinque anni.

In ogni caso Ford vede una crescita maggiore nei veicoli ibridi (leggi della C-Max Solar Energi con tetto fotovoltaico vista al salone di Ginevra), con powertrain che vedono motori a combustione interna assistiti da motori elettrici. Ford proverà infatti una versione ibrida a benzina del suo commerciale Transit alla fine di quest'anno per prepararne la produzione, a partire nel 2019, nel suo impianto turco che già produce le versioni convenzionali. Ford guarda avanti, quando arriveranno restrizioni più severe per i commerciali diesel nelle città: Hoare ha infatti detto: “Riteniamo che questo sia in qualche modo inevitabile”, riferendosi alla città di Londra che dal 2018 permetterà l'immatricolazione di taxi soltanto a emissioni zero.

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