Auto rubate: smantellata la banda di Torchiarolo

Auto rubate: smantellata la banda di Torchiarolo Rubavano auto in Puglia e le taroccavano con ducumenti di vetture demolite in Germania. Recuperate 67 macchine

Rubavano auto in Puglia e le taroccavano con ducumenti di vetture demolite in Germania. Recuperate 67 macchine, 43 gli indagati. Tra i quali molti clienti compiacenti o che chiudevano gli occhi

7 Maggio 2011 - 08:05

Torchiarolo è un piccolo comune (poco più di 5 mila abitanti) in provincia di Brindisi, immerso tra le vigne e gli uliveti del Salento. Da almeno un paio d'anni, però, era immerso anche nelle auto rubate. Tutto grazie a Piero Serinelli, un 41enne pregiudicato torchiarolese che i Carabinieri hanno scoperto essere a capo di un'efficiente organizzazione dedita al furto e alla rivendita di auto rubate in Italia, ma che venivano corredate di documenti di circolazione esteri autentici appartenenti a vetture dello stesso tipo demolite in Germania.

IMPORTAVANO SOLO DOCUMENTI – La banda acquistava in Germania le vetture, ma solo i loro documenti arrivavano da noi. Ripunzonati i telai delle auto rubate con i nuovi caratteri riportati su quei documenti, le vetture venivano poi regolarmente nazionalizzate e reimmatricolate in Italia grazie ad altri documenti falsificati, cioè tutti quelli necessari all'agenzia di pratiche auto (che nella maggior parte dei casi è risultata essere la delegazione Aci di Squinzano) per svolgere correttamente i vari gli adempimeti. Le indagini, effettuate dalla Compagnia dei Carabinieri di Campi Salentina al comando del capitano Simone Puglisi e coadiuvate dal sottotenente Giovanni Carlo Porta, hanno preso il via da una precedente operazione, denominata War Games, al termine della quale l'Arma, nel febbraio 2009, aveva sgominato un'organizzazione dedita ai furti nelle ville. Il compito di Serinelli era quello di procurare le auto di grossa cilindrata necessarie a portare a termine le razzie.

ARRESTI DOMICILIARI – Durante le perquisizioni nella sua abitazione, le forze dell'ordine avevano rinvenuto materiale tale da suggerire che il malvivente avesse già allora cominciato a diversificare la sua attività rivendendo anche a privati estranei alla banda vetture di piccola e media clindrata rubate nelle province limitrofe e poi taroccate. A quel punto è scattata l'operazione “Piazza Pulita”, che ha richiesto un paziente lavoro di indagine per accertare le modalità dell'attività criminosa e per identificare tutte le vetture, gli ex-proprietari che ne avevano denunciato il furto e i nuovi acquirenti. Al termine, su richiesta del pm Myriam Iacoviello, Serinelli è stato posto agli arresti domiciliari dal gip di Brindisi Giuseppe Licci quale capofila dell'organizzazione.

CLIENTI COMPLICI – Nella rete dei Carabinieri sono cadute altre 42 persone, delle quali tre aiutavano il “capo” nell'attività di falsificazione di telai e documenti. I restanti 39 sono tutti acquirenti delle vetture rubate: per i Carabinieri, 16 di loro erano consapevoli della provenienza illecità delle macchine e quindi sono indagati per ricettazione, mentre 23 hanno semplicemente evitato di approfondire da dove venissero, e per questo l'accusa si è limitata all'incauto acquisto. Insomma, Serinelli aveva messo in piedi un vasto giro in cui venditore e acquirenti erano assai spesso complici.

PICCOLE RATE – Il meccanismo di vendita era semplicissimo e molto discreto: avveniva per “passaparola”, senza il ricorso ad alcun autosalone, né tantomeno a società finanziarie per gli eventuali pagamenti rateali. Chi voleva una dilazione, compilava e firmava cambiali di importo contenuto (di solito non più di 100 euro). In questo modo, l'impegno per il debitore era sopportabile, il rischio di mancati pagamenti modesto e del resto, qualora si fosse concretizzato, i margini conseguiti dall'attività criminosa consentivano di sopportarlo agevolmente. Le vetture recuperate sono 67, per 51 delle quali si è potuto risalire ai legittimi proprietari ai quali sono state restituite. Altre 16 sono state invece vendute all'asta. Le indagini potrebbero portare a ulteriori sviluppi volti ad accertare le eventuali complicità di Serinelli in Germania o in altri settori dell'attività illecità che aveva messo in piedi.

Sicurauto Whatsapp Channel
Resta sempre aggiornato su tutte le novità automotive e aftermarket

Iscriviti gratis al nostro canale whatsapp cliccando qui o inquadrando il QR Code

Commenta con la tua opinione

X