Motori 3 cilindri. Cosa si nasconde nella corsa al downsizing?

Motori 3 cilindri. Cosa si nasconde nella corsa al downsizing? Tutti promettono consumi da primato e lottano con le vibrazioni fisiologiche di una scelta dettata dalle stringenti normative Euro. Qual è la verità?

Tutti promettono consumi da primato e lottano con le vibrazioni fisiologiche di una scelta dettata dalle stringenti normative Euro. Qual è la verità?

13 Luglio 2015 - 11:07

La moda dei motori a tre cilindri ha ormai contagiato  tutti i Costruttori generalisti ed anche qualche marchio premium come BMW e Volvo. Il motivo di tale scelta, fino a pochi anni fa confinata a pochi modelli utilitari molto economici, è sempre lo stesso: rientrare nei limiti di emissioni di CO2 in sede di omologazione, riducendo la cilindrata e il numero dei cilindri (il famoso downsizing) senza rinunciare a buone caratteristiche di erogazione e coppia ai bassi e medi regimi. Ovviamente, con l'ausilio del turbocompressore tali obiettivi sono ottenibili più facilmente. Ricordiamo che entro il 2020 (salvo proroghe), l'Unione Europea ha imposto un limite medio di emissione di CO2 di 95 g/Km per l'intera gamma di ogni singolo costruttore. Ciò significa che, per evitare le pesanti multe previste dalla UE in caso di superamento di tale limite, le Case che hanno in listino modelli prevalentemente di classe media o premium, sono costrette ad introdurre almeno qualche modello con motore di ridotta cilindrata a bassa emissione oppure le ibride o le elettriche.  Insomma, l'ennesimo escamotage che scaturisce dalle discutibili normative sulle emissioni che penalizzano oltre ogni logica le Case automobilistiche (vedi la recente protesta di ACEA nei confronti dei commissari UE sul clima e i trasporti). Quindi, al di là delle dichiarazioni di facciata  degli uomini di marketing, non si tratta di amore a prima vista ma di un matrimonio d'interesse,  una scelta obbligata dal costo nettamente più basso della soluzione ibrida.

OTTIMI PER LE MOTO – Ovviamente, i motori a 3 cilindri non offrono solo vantaggi (come vedremo in seguito, spesso solo teorici), esiste un rovescio della medaglia non trascurabile e tali aspetti negativi hanno determinato, fino a pochi anni or sono, la scarsa diffusione di questo ridotto frazionamento nel settore auto. Per contro, nelle applicazioni motociclistiche, ove è più sentito il problema ingombro trasversale e il fattore peso,  il motore  3 cilindri rappresenta una buona alternativa al 4 cilindri fronte marcia ed ha visto anche nel recente passato validissimi esempi di propulsori tricilindrici sia stradali che da competizione. Tra questi vale la pena citare il Laverda 1000-1200, il Triumph-BSA 750 (immagine sotto), i Kawasaki 500 e 750, tutti degli anni '70 (questi ultimi a 2 tempi), e il leggendario, plurivittorioso MV 500 da competizione. Attualmente l'inglese Triumph produce eccellenti motori 3 cilindri per le proprie  moto stradali così come l'italiana MV.

IL 3 CILINDRI E' SQUILIBRATO – L'inconveniente che penalizza maggiormente il 3 cilindri in linea nelle applicazioni automobilistiche è costituito dalle vibrazioni. Infatti, con tale configurazione, solo le forze d'inerzia del primo e del secondo ordine risultano equilibrate, mentre non lo sono le coppie sia del primo che del secondo ordine. In un 4 cilindri in linea  solo le forze d'inerzia del 2° ordine risultano squilibrate. Le forze agenti in un motore endotermico che sono fonte di vibrazioni derivano dalla pressione di combustione, dall'inerzia delle parti in moto alterno e dall'inerzia delle parti rotanti. L'entità di tali forze dipendono dalla massa del pistone e di parte della biella, dalla corsa del pistone e dal numero di giri.  Tali vibrazioni si possono contrastare con opportuni contrappesi di equilibratura ricavati nell'albero motore o ricorrendo a contralberi di bilanciamento. In alcuni motori 3 cilindri di ultima generazione il parziale bilanciamento dello squilibrio intrinseco è ottenuto provocando uno squilibrio sulla massa volanica che si oppone al primo. (Ford EcoBoost, leggi l'analisi tecnica). La presenza del contralbero (comandato dall'albero motore tramite ingranaggi, catena o cinghia), costituisce comunque una complicazione meccanica che assorbe potenza, aumenta il peso e l'ingombro del motore stesso. In genere in un motore 3 cilindri i perni di manovella sono disposte a 120° tra loro così da ottenere una fase utile ogni 240° mentre in un 4 cilindri in linea si ha una fase utile ogni 180°. Ne consegue, per il 3 cilindri, una minore regolarità di funzionamento (specie al minimo), maggiore ruvidità ed anche una maggiore rumorosità di scarico. Estremizzando il concetto, basta confrontare la sonorità di scarico di una moto monocilindrica con quella di un'altra moto 4 cilindri di pari cilindrata, per rendersi conto della notevole differenza. Le stesse considerazioni valgono, amplificate, confrontando un bicilindrico (es. Fiat TwinAir, leggi la nostra analisi tecnica) con un 4 cilindri. Il frazionamento ideale ai fini di un perfetto bilanciamento delle forze d'inerzia e delle coppie è rappresentato dal 6 cilindri in linea con manovelle a 120° abbinate a due a due ma anche l'8 cilindri in linea è perfetto sotto quest'aspetto.

CONSUMI MIRACOLOSI? – In linea teorica, la caratteristica comune dei nuovi 3 cilindri è il minor consumo di carburante – e di conseguenza minori emissioni di CO2- rispetto ad un 4 cilindri di potenza equivalente. Tali risultati sono però ottenibili nelle condizioni ideali (ed irreali)  in cui si svolgono le prove di consumo previste dalle attuali normative di omologazione europea. In altri termini, un 4 cilindri similare, alle basse velocità simulate che caratterizzano le prove sui rulli in sede di omologazione, consumerebbe di più, quindi non darebbe lo stesso vantaggio in termini di emissioni di CO2. Il guaio è che in condizioni di utilizzo reale su strade aperte alla normale circolazione, i consumi sono ben altri e il presunto vantaggio dei 3 cilindri si annulla e non di rado è il 4 cilindri aspirato che si dimostra più parco, soprattutto se il 3 cilindri preso a confronto è turbocompresso. Ecco spiegato il “trucco” dei mirabolanti consumi dichiarati dei nuovi 3 cilindri, consumi che, puntualmente, i clienti non riescono mai ad eguagliare con loro grande disappunto. Basterebbe rendere di pubblico dominio le reali curve di consumo (tenute accuratamente segrete) fino al regime di potenza massima per avere conferma che il consumo è basso solo a regimi molto ridotti. Il divario notevole tra consumi promessi e reali emerge anche nelle varie prove su strada cui sono state sottoposte le varie auto dotate di motore 3 cilindri e per giustificare il deludente risultato il giornalista di turno si affretta a raccomandare ai lettori di essere delicati con l'acceleratore altrimenti i consumi salgono. Ad ogni modo, durante le nostre prove su strada abbiamo constatato che alcuni 3 cilindri manifestano  vibrazioni molto limitate, localizzate solo a certi regimi, segno che i progettisti hanno fatto svolto un lavoro eccellente.

OGNUNO HA IL “SUO” – Come detto in apertura, di motori 3 cilindri c'è solo l'imbarazzo della scelta: Audi-VW propone un 1.0 con vari livelli di potenza  montato su Audi A1,  VW Up!, Polo, Golf, il gruppo PSA ha in listino un 1.0 e un 1.2 anch'essi (leggi l'analisi tecnica del 3 cilindri Peugeot) – nell' immagine a destra – con vari livelli di potenza, per Citroen C1, C3, C4 DS3, Peugeot 108, 208, ecc. Ford monta il pluripremiato EcoBoost 1.0 su Fiesta, Focus, B Max, C Max e addirittura, nei prossimi mesi, sulla grossa Nuova Mondeo, auto che pesa oltre 1500 kg a vuoto ed è lunga quasi 5 metri. Siamo talvolta di fronte a delle vere forzature tecniche. Anche Toyota, Hyundai, Kia, Mini, Nissan, Opel, Renault, hanno in listino modelli equipaggiati con motori 3 cilindri.  Come detto all'inizio, BMW ha introdotto i suoi nuovi 3 cilindri (di origine Mini) sulla  Serie 1. Si tratta di un benzina 1.5 da 109 CV e di un diesel 1.5 da 116 CV. I consumi dichiarati sono per il benzina  6,3 L/100 km (ciclo urbano), 4,2 L/100 km (ciclo extraurbano), mentre per il diesel 4,4 l/100 km e 3,3 L/100 km. A titolo di confronto, la Ford per la Focus 1.5 TDCì 120 CV (4 cilindri), dichiara 4,3 L/100 km nel ciclo urbano e 3,4 L/100 km in quello extraurbano. Alla luce di questi dati ufficiali, rilevati con la stessa metodologia, ci chiediamo dove sia il vantaggio reale offerto da un 3 cilindri in termini di consumo.

MERCEDES BENZ CI STA PENSANDO – Fra le Case tedesche solo Mercedes non fa ancora parte del club 3 cilindri, ma la strada è aperta, forse è questione di tempo perché il motore è già disponibile, vista la stretta collaborazione con Renault come fornitore per le motorizzazione di bassa gamma. In conclusione, chi scrive non è contrario, in linea di principio, ai motori 3 cilindri (ne ha progettato uno motociclistico in gioventù, immagine sotto). Tuttavia, questi propulsori, per le proprie caratteristiche intrinseche, sono più adatti ad equipaggiare vetture di limitate dimensioni e peso, senza grandi esigenze in termini di confort. Le altre applicazioni sono soltanto forzature tecniche che rispondono, come abbiamo visto, ad esigenze di natura burocratica. Le attuali, assurde ed irreali normative europee sul rilevamento dei consumi e sulle emissioni, sono finalmente in fase di revisione al fine di renderle più aderenti alla realtà. E' quindi auspicabile che le nuove norme vadano nella giusta direzione della piena trasparenza. In tal caso, credo che i vari 3 cilindri ne uscirebbero fortemente ridimensionati.

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12 Commenti

Carlo
18:24, 4 Ottobre 2015

interessante.ora una domanda:questi motori usano sempre un volano bimassa?sto considerando l'acquisto di una vettura a benzina e tra le candidate ci sono vari tricilindrici:preferirei evitare questa soluzione tecnica,poiche' da' spesso problemi col tempo

Carlo
12:30, 11 Ottobre 2015

L'analisi è doviziosa è interessante – però segnalo che, all'atto pratico, prestazioni e consumi di un BMW serie 2 116d sono i primi più che soddisfacenti per un uso pertinente (cioè non su tornanti a pieno carico) e sorprendenti i secondi, sempre in relazione alla stessa tipologia di uso.Per farla breve: se si sceglie un motore cosiffatto per guidarlo come una BMW tradizionale, non si coglie evidentemente nel segno – ma se lo si interpreta per quello che è stato altrettanto evidentemente concepito, non si avranno delusioni.

Claudio
19:32, 21 Gennaio 2016

Complimenti sig Bruno per l'approfondita analisi tecnica. Sono interessato all' acquisto di un'auto proprio in questi giorni, probabilmente una Peugeot 208. Il venditore forza molto sulla soluzione del tre cilindri consigliandola fermamente. Senza conoscere affatto le nuove tecnologie, non mi sento favorevole per questo motore perché temo le vibrazioni a certi regimi, sopratutto a bassi giri. La sua analisi che riguarda anche i consumi in certe condizioni di maggior lavoro, mi fanno scegliere il noto 4 cilindri senza ripensamenti.Grazie!

Bruno
10:54, 22 Gennaio 2016

Gent.mo Sig. Papa,La ringrazio per l'apprezzamento e mi fa piacere che l'articolo abbia contribuito alla sua scelta ragionata. Continui a seguirci.Cordiali salutiBruno Pellegrini

Antonio
12:56, 21 Febbraio 2016

Buongiorno. Io gradirei solo una precisazione alla chiarezza dell'articolo. Comprendo i problemi di rumorosità e i consumi non favorevoli di questa scelta ma, anche l'affidabilità nel tempo è compromessa oppure no? Lo domando in virtù del fatto che mi è stato detto che quasi tutte le case andranno in questa direzione. Grazie!

Bruno
21:34, 22 Febbraio 2016

(risponde l'autore dell'articolo)Egregio Sig. Mannavola,circa l'affidabilità nel tempo dei motori 3 cilindri di nuova generazione bisognerà attendere qualche anno. Fin'ora questo tipo di motorizzazione è stata favorita dalle modalità dei test di omologazione e di verifica delle emissioni che si svolgono in condizioni surreali e assai diverse da quelle verificabili su strada. Dal 2017 entrano in vigore nuove regole di omologazione più aderenti all'uso reale e i 3 cilindri dovrebbero perdere in convenienza. La ringrazio per l'attenzione.Bruno Pellegrini

Salvatore
23:03, 5 Marzo 2016

il 3 cilindri orizzontale da lei disegnato x uso motociclistico, sarebbe l'ideale architettura x le smart mercedes, la smart come cettura e' stata mal interpretata da mercedes, e' nata come piccolo bolide x i giovani e non giovani, visto il maggior peso della nuova versione 2015 doveva avere il motore turbo 1000 sia aspirato che turbo da 110 cv in modo di spingere la vettura in tempi brevi a toccare i 200 km, altro consiglio tecnico x risparmiare a livello commerciale, e' di costruire un cambio meccanico a 6 rapporti, ma attenzione con la stessa rapportatura del cambio semi automatico, in modo che sostituendo il cambio vada bene la configurazione della coppia del motore, ritengo un metodo inteligente di risparmiare senza penalizzare le prestazioni, grazie x avermi dato la possibilita' di esprimere il mio pensiero, buona serata

Salvatore
16:51, 8 Marzo 2016

buon giorno signor Pellegrini, la ringrazio x avermi risposto, se posso . . . mi piace parlare di tecnica con persone competenti come lei, la smart da me provata monta un motore 900 cc sviluppato da Renault, e' ruvido nel prendere giri per mancanza di controalberi di bilanciamento, molto meglio era il motore della vecchia versione (900 cc mizubisci) da una Mercedes l'acquirente pretende un motore che non vibra e che in questa versione turbo dia circa 110 cv, in pratica deve avere le qualita' meccaniche che contraddistinguono il marchio, l'architettura del motore orizzontale da lei progettato sarebbe perfetto se munito di controalberi di bilanciamento, e se posizionato con la testata in direzione del posteriore vettura, faciliterebbe la manutenzione sell'impianto di iniezione e relativi accessori, migliorando la tenuta di strada per effetto del baricentro motore piu' basso, di conseguenza aumenta lo spazio per i bagagli,

Salvatore
23:01, 9 Marzo 2016

buona sera, (Personale per il signor Pellegrini) in un progetto basta una disattenzione per rovinare il progetto stesso, e' importante la collocazione del blocco cambio motore orizzontale tra le ruote posteriori ma che per una migliore la ripartizione dei pesi come esempio di riferimento (il suo motore) il semiasse destro passi in mezzo tra tubo di scarico e cilindri motore e relativa coppa, allo scopo di ripartirne meglio il peso tra le ruote posteriori e anteriori.distinti saluti

Salvatore
06:07, 18 Marzo 2016

buon giorno : all'attenzione del signor Pellegrini,Ho letto le sue conclusioni sui motori a 3 cilindri, che con le nuove normative potrebbero essere penalizzati, il ragionamento x aggirare il problema porta quindi a pensare un motore 3 cilindri unico nella cilindrata, aspirato e turbo munito di controalberi, e con cilindrata leggermente aumentata per sopperire al maggior atrito dei controalberi. distinti saluti

Leonardo
00:49, 15 Gennaio 2018

Buongiorno. Io in base alla mia esperienza posso dire che le vibrazioni sono il problema principale sulle macchine a 3 cilindri. Esperienza Opel 1000, con una marmitta che si rompeva continuamente dovuto alle vibrazioni; ripresa un po lenta ma i consumi ridotti e un bollo basso fanno un po gola ma appena si supera i 100 km / ora smette di aver un consumo ridotto. Un motore buono ma se pieno carico fa un po fatica . buona tenuta sulla strada , ma ora che vedo tante macchine a 3 cilindri sul mercato ci penso un po anche se diffido vista la mia esperienza.

Bruno
11:36, 15 Gennaio 2018

Gent.mo Sig. Leonardo,
La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza sul 3 cilindri. Cordiali saluti.

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