Firenze: semafori sincronizzati al posto degli Autovelox

Firenze: semafori sincronizzati al posto degli Autovelox I dispositivi di rilevamento della velocità servono solo a fare cassa

I dispositivi di rilevamento della velocità servono solo a fare cassa, non sicurezza stradale, né prevenzione. Lo dicono due amministratori pubblici. E se lo dicono loro...

24 Agosto 2011 - 05:08

Siamo sinceri: quando abbiamo appreso la novità, quasi non ci credevamo e siamo subito andati a controllare il calendario per verificare se non fosse per caso il 1° aprile. Invece la notizia è vera e risale solo a pochi giorni fa: gli uffici della mobilità del comune di Firenze sono al lavoro per installare lungo le circonvallazioni e le principali direttrici della città, al posto degli Autovelox, degli impianti semaforici sincronizzati con tanto di indicazioni luminose sull'esatta velocità da tenere per trovarli tutti o quasi tutti verdi.

L'ALTERNATIVA – La novità potrebbe essere giudicata una non-novità, visto che la sincronizzazione semaforica non è certo l'ultimo grido in fatto di tecnologie applicate alla regolazione del traffico. Senonché, è la prima volta (forse siamo distratti, o forse abbiamo la memoria corta) che sentiamo dire di qualcuno, almeno in Italia, che abbia deciso di applicarla addirittura in alternativa agli Autovelox. E soprattutto, è la prima volta che sentiamo due amministratori pubblici, i consiglieri fiorentini Francesco Torselli ed Emanuele Roselli, schierarsi in modo così esplicito contro gli Autovelox in una dichiarazione che non lascia spazio a interpretazioni e che merita di essere riportata integralmente:

«Fino a oggi la politica dell'amministrazione comunale in termini di sicurezza stradale si è basata quasi esclusivamente sugli autovelox: le postazioni fisse dei rilevatori di velocità negli ultimi due anni sono state raddoppiate, passando da 6 a 12. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: 52 milioni di euro di multe e quasi 70 mila contravvenzioni per eccesso di velocità entro i 10 km/h rispetto al limite indicato. Gli Autovelox, a nostro modo di vedere, non rappresentano un deterrente efficace, e le decine di migliaia di verbali emessi lo dimostrano, perchè sono uno strumento soprattutto sanzionatorio e non preventivo: non impediscono la violazione, ma la registrano e basta. Rientrano più in una logica economica che di sicurezza stradale. Se è vero che l'Autovelox può rappresentare un deterrente quando è ben segnalato, è anche vero che la riduzione di velocità può riguardare solo quelle poche decine di metri in cui la velocità del mezzo viene rilevata. Non è un caso, infatti, che un automobilista rallenti, a volte anche bruscamente e pericolosamente, solo in prossimità dell'Autovelox, per poi riprendere a velocità ben più elevate rispetto al limite consentito. Il beneficio, in termini di sicurezza, è quindi assai limitato, se non addirittura inesistente. Per questo abbiamo pensato a questa nuova soluzione, che ha già dato ottimi risultati in altre città, che magari fanno meno cassa per il Comune, ma che risponde in modo più efficace alla vera priorità che è quella della sicurezza stradale».

UNA BUONA NOTIZIA – Insomma, i due consiglieri hanno concentrato in poche righe la quintessenza di quella che potremmo definire l'”idiozia autoveloxiana”, demolendo in una manciata di parole anni di strenua difesa (da parte dei loro colleghi di altre amministrazioni) dei dispositivi rilevatori della velocità. Che, a quanto dicono a Firenze, sono utili solo a sistemare i conti dei comuni, ma dal punto di vista della prevenzione e della sicurezza stradale non servono praticamente a nulla. Son cose che si dicono e si ripetono da anni, ma che a sostenerle, e con queste argomentazioni, siano due amministratori pubblici il cui comune ha nel frattempo incassato 52 milioni di euro di contravvenzioni è comunque una buona notizia. Speriamo che Firenze faccia scuola.

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