Autovelox: multata per la stessa infrazione da due comuni diversi. E la farà franca…

Autovelox: multata per la stessa infrazione da due comuni diversi. E la farà franca… Quando l'autovelox sbaglia. Una cittadina multata da due comuni diversi della provincia di Cosenza (Amendolara e Rocca Imperiale) per la stessa identica infrazione e con due verbali identici.

Quando l'autovelox sbaglia. Una cittadina multata da due comuni diversi della provincia di Cosenza (Amendolara e Rocca Imperiale) per la stessa identica infrazione e con due verbali identici.

28 Ottobre 2010 - 05:10

Incredibile ma vero. Quando l'autovelox sbaglia. Una cittadina multata da due comuni diversi della provincia di Cosenza (Amendolara e Rocca Imperiale) per la stessa identica infrazione e con due verbali identici. Il caso ci è stato segnalato da Giovanni D'Agata.

Non è dato sapere se quello che stiamo per raccontare abbia dei precedenti a livello nazionale, ma tanto basta per rimettere ancora una volta in discussione la presunta infallibilità dell'autovelox o degli apparecchi di rilevazione elettronica della velocità in generale.

Nel caso in questione, la proprietaria di un'autovettura si è vista recapitare a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, due verbali perfettamente identici (in allegato in fondo) in quanto riportanti il superamento del limite di velocità e quindi la violazione dell'art. 142 comma 8 del Codice della Strada allo stesso giorno, alla stessa ora, nello stesso tratto di strada, alla stessa velocità rilevata e dallo stesso agente accertatore ed elevati dai Corpi di Polizia Municipale di due comuni diversi in particolare il Comune di Rocca Imperiale ed il Comune di Amendolara, distanti più di 20 km l'uno dall'altro (il che rende la cosa ancora più grave).

Chiaramente la cittadina ha pensato subito di contattare lo “Sportello dei Diritti” per farsi predisporre i ricorsi a questi a dir poco sorprendenti atti di accertamento, rilevando l'evidente e grave vizio di forma determinato da un cosiddetto “copia – incolla” da parte degli accertatori dell'infrazione anche perché non è dato sapere quale dei due verbali corrisponderebbe al fatto storico effettivamente rilevato.

E' evidente, dunque, che trattasi di un grave vizio di forma determinato da un cosiddetto “copia incolla” che determina di per sé la nullità di entrambi i verbali anche perché non è dato sapere quale dei due verbali corrisponderebbe al fatto storico effettivamente rilevato con ciò compromettendo il “diritto alla difesa” costituzionalmente garantito all'art. 24 della Carta, non avendo peraltro la possibilità di conoscere con esattezza quale dovrebbe essere la presunta infrazione eventualmente da contestare essendo perfettamente identici i due verbali così come i fatti ivi riportati.

Cosa possa essere accaduto non lo sappiamo. Sta di fatto che la protagonista di questa vicenda probabilmente vincerà entrambi i ricorsi e riuscirà a farla franca nonostante avesse superato di ben 36 km/h la velocità massima consentita. Ecco l'ennesimo caso in cui un errore (grave) della pubblica amministrazione si trasforma in un atto contrario alle più elementari direttive di sicurezza stradale. E poi si lamentano quando pensiamo che gli autovelox li piazzano solo per fare cassa…

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1 Commento

Salvatore
07:57, 30 Ottobre 2010

Che indaghi la magistratura. Il fatto del copia incolla fa pensare a multe date in appalto a terzi cosa oggi vietata. A questo punto ritengo grave tutto ciò. Inoltre darei una controllatina al velox… Non si sa mai

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