Nuove Lancia Thema e Voyager: due italo-americane per risalire la china

Nuove Lancia Thema e Voyager: due italo-americane per risalire la china Presentate ieri a Torino le prime due auto frutto della collaborazione tra Lancia e Chrysler. Un audace connubio tra contenuti italiani e americani

Presentate ieri a Torino le prime due auto frutto della collaborazione tra Lancia e Chrysler. Un audace connubio tra contenuti italiani e americani

20 Ottobre 2011 - 02:10

La centrale piazza San Carlo ha fatto da cornice alla presentazione, avvenuta ieri a Torino, delle nuove Lancia Thema e Voyager. Sono intervenuti alla manifestazione Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat Group Automobiles, e di John Elkann, presidente di Fiat e di Exor, che tuttavia non hanno preso la parola. Le due vetture sono i primi frutti del lavoro congiunto di Lancia e Chrysler. Intendiamo dire I primi frutti “veri”, poiché la recente Ypsilon è di fatto una vettura europea nella quale l'influsso del modo americano d'intendere l'automobile è alquanto modesto.

STELLE, STRISCE E TRICOLORE – Nelle due nuove nate, invece, tale influsso si sente, eccome. Di fatto, Thema e Voyager sono due macchine made in Usa con “qualcosa” (non poco) d'italiano dentro. Per la Thema che, paraurti a parte, è pressoché identica alla nuova Chrysler 300C, il made in Italy è costituito principalmente dal propulsore diesel siglato RA630 DOHC, un 3.0 V6 euro 5 con doppio albero a camme in testa dotato di iniezione MultiJet II, progettato e costruito dalla VM di Cento (il cui 50% è stato acquisito da Fiat Powertrain all'inizio dell'anno, rilevandolo dal gruppo Penske). Tuttavia, non mancano molte forniture italiane e, in generale, possiamo dichiarare “nostra” l'atmosfera che si respira nell'abitacolo dell'ammiraglia: poltrone in pelle “Frau”, orologio di forma trapezoidale che richiama certe Maserati, navigatore con simbologia “Fiat Style” e via dicendo. Un po' meno italiana, invece, è la Voyager, almeno dal punto di vista tecnico: il diesel VM non c'è. Al suo posto, troviamo ancora il noto 4 cilindri da 2,8 litri-163 CV di origine Mercedes. Dentro, invece, i contenuti “tricolori” sono più o meno gli stessi della Thema, visto che molta componentistica, a partire dall'eccellente e gradevole strumentazione, è in comune.

L'OBIETTIVO NON È STRAVENDERE – Vedremo se il nostro pubblico risponderà a queste sollecitazioni dal sapore “patriottico”, ma c'è da dire che per quanto riguarda il mercato italiano, le ambizioni della casa in termini di vendite sembrano tutt'altro che pretenziose: gli obiettivi per l'intero 2012 parlano di 4 mila Thema e di 3.700 Voyager. Traguardi che certo si potrebbero raggiungere più facilmente se entrambi i modelli disponessero di propulsori (che molto probabilmente arriveranno) con cilindrate più contenute e adatte agli automobilisti di casa nostra. Sul fronte prezzi, alla presentazione è stato svelato solo quello di partenza della Thema: da 41.700 euro per la versione d'ingresso, la “Gold”, con motore turbodiesel 3.0 V6 da 190 CV. Non è una somma modesta, anche se gli uomini del marketing Lancia hanno tenuto a sottolineare che tale valore “si colloca 15 mila euro al di sotto di quello della concorrenza tedesca”. Chi vuole intendere… Ovviamente, per gli altri due allestimenti, il “Platinum” e l'”Executive”, equipaggiati anche con diversi motori (un altro 3.0 a gasolio da 239 CV e un 3.6 V6 a benzina da 284) i prezzi salgono. A parte l'allestimento e la dotazione di accessori, di buon livello fin dalla “Gold”, a pesare un po' sul prezzo c'è evidentemente anche l'inevitabile complicazione logistica che devono fronteggiare tutte le aziende fortemente delocalizzate, che assemblano prodotti i cui componenti provengono dai quattro angoli del mondo. Nella fattispecie, i motori dell'italiana VM vengono spediti nello stabilimento Chrysler canadese di Brampton (Ontario, da dove escono le Thema/300C) insieme al resto delle parti prodotte qui da noi, che poi rifanno il viaggio in senso inverso una volta installate sulla vettura completa. E tutto ciò, purtroppo, costa. Una delle domande poste al management durante la presentazione riguardava infatti proprio il peso della componente “trasporti” sul prezzo della vettura, ma gli uomini Lancia hanno elegantemente glissato: “Quel che conta davvero – hanno dichiarato – non è questo aspetto, ma che il prezzo finale della macchina sia competitivo”.

A BORDO, IL SALOTTO ITALIANO – Osservando le due vetture fuori e dentro,  l'impressione, netta per la Voyager e nettissima per la Thema, è che si tratti di modelli che racchiudono davvero due anime diverse: quella esterna, con linee tipicamente “a stelle e strisce”, e quella italiana, che si avverte solo dopo essere saliti a bordo. Non a caso, uno dei possibili slogan per il lancio della Voyager, riportato nella cartella stampa della nuova monovolume, potrebbe essere “accoglienza italiana e funzionalità americana”, una sintesi molto efficace che la dice lunga sui principi che hanno ispirato la Voyager stessa, ma anche la berlinona Thema. Durante la conferenza stampa, che si è tenuta al Teatro Carignano di Torino, questa chiave di lettura è stata confermata dal responsabile dello stile Lancia, Alberto Dilillo, mentre il collega Fabio Dimuro, responsabile tecnico, ha illustrato le valenze tecnologiche delle due auto, soffermandosi soprattutto su quelle legate alla sicurezza. Sulla Thema, ha sostenuto il manager, i dispositivi e i sistemi dedicati a questo ambito sono ben 70, e ammontano a 40 sulla Voyager. Stupisce, a questo proposito, che in veicoli di recente presentazione e dichiarati all'avanguardia sotto il profilo sicurezza, manchi il tasto per la chiamata d'emergenza, l'antesignano del futuro “eCall” europeo, il tasto per le chiamate di soccorso che presto dovrebbe essere reso obbligatorio su tutti i veicoli nuovi commercializzati nel vecchio continente. SicurAUTO ha domandato a Fabio Dimuro come mai il dispositivo non sia stato previsto. Risposta: “Una buona idea, bisognerebbe pensarci”. Peugeot, però, ci ha già pensato e offre il suo “Connect SOS” sui modelli RCZ, 308, 3008 e 508. Un altro esempio che dimostra che le nuove Lancia sono nate prima americane e poi europee.

TUTTE IN PIAZZA – L'intera batteria di vetture a disposizione della stampa era scenograficamente schierata in piazza San Carlo, quindi in un luogo aperto al pubblico. Di conseguenza, non sono mancati i curiosi e anche chi scrive ha dovuto a un certo punto ingegnarsi a fornire informazioni a persone che l'avevano scambiato per un addetto Lancia. SicurAUTO ha provato entrambe le vetture, la Thema in versione 3.0 V6 a gasolio da 239 CV e la Voyager con il 3.6 a benzina Pentastar da 282 CV. In altri imminenti articoli forniremo ai lettori le nostre impressioni di guida e qualche retroscena poco noto utile a comprendere certe scelte della casa.

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