Mercedes-Benz SLK 200 Sport: prova su strada

Mercedes-Benz SLK 200 Sport: prova su strada

Abbiamo messo alla prova la spider compatta di Mercedes-Benz. Vi raccontiamo tutto della SLK 200 Sport

26 Giugno 2013 - 10:06

Sportlich (sportiva) e Leicht (leggera), cioè SL, quella sigla magica che dal 1952 è finita sul cofano di cinque generazioni di spider con la Stella sul cofano. La Mercedes SL è sempre stata un'auto di fascia alta, con motori plurifrazionati e dal prezzo non esattamente popolare. Per questo nel 1998, con l'aggiunta di una letterina, è nata la SLK, dove K sta per Kompakt (compatta), ma anche per Kurz (a passo corto). Quest'auto ha stabilito dei primati importanti, essendo la prima vettura di grande serie ad avere un tetto di metallo ripiegabile; inoltre è stata la prima Mercedes ad avere una lunghezza inferiore ai quattro metri (3.995 mm). Col passare degli anni, si sono susseguite altre due generazioni di SLK, l'ultima è stata presentata all'inizio del 2011. La linea dell'auto, fondamentale in una spider che non viene certo acquistata per motivazioni razionali, ha convinto tutti sin da subito, al contrario di quella della SLK di seconda generazione. La R 171 (codice interno Mercedes), infatti aveva un design ispirato a quello della Mercedes SLR, sviluppata in collaborazione con McLaren negli anni del sodalizio in Formula 1. Questa soluzione stilistica, con un musetto molto pronunciato, è stata spesso giudicata eccessiva, non in linea con i tradizionali canoni di eleganza Mercedes. La terza generazione (R 172) è riuscita a mettere d'accordo tutti, non solo rispetto al design, ma anche su quella razionalità di acquisto di cui parlavamo prima. Infatti la SLK si può ordinare anche in versione 250 CDI, che sotto il cofano accoglie il motore bi-turbodiesel da 2,1 di cilindrata, 204 CV e 500 Nm di coppia. La SLK della nostra prova, invece, è una 200 CGI in allestimento Sport, motorizzata con un 1.8 turbobenzina da 184 CV e 270 Nm.

DESIGN – Osservando la Mercedes SLK, la parentela stilistica con la supercar SLS salta subito all'occhio, soprattutto nella parte anteriore e nella calandra. La stella a tre punte troneggia al centro di una presa d'aria essenziale, inframezzata da una sottile barra cromata, un motivo stilistico che è stato poi esteso a molti altri modelli Mercedes. Anche le proporzioni del corpo vettura sono le stesse, con il  cofano lungo e l'abitacolo molto arretrato. La linea della fiancata riprende quella della precedente SLK, ma con un nuovo disegno dei brancardi e l'aggiunta di una presa d'aria orizzontale tra il passaruota anteriore e la portiera. Infine, come tutte le Mercedes dell'era moderna, la SLK ha un'aerodinamica molto curata e può vantare un coefficiente di penetrazione aerodinamica (Cx) di 0.30.

INTERNI –  Anche nell'abitacolo i richiami alla SLS AMG sono molto evidenti, le bocchette per la climatizzazione sono identiche, così come i colori utilizzati e lo stile dei comandi. I sedili sono tipicamente sportivi, avvolgono e contengono sui lati e hanno un disegno quasi racing, esaltato dai poggiatesta integrati. Della stessa impronta sono pure il volante multifunzione a tre razze e il cruscotto con gli strumenti separati, ognuno racchiuso in un cilindro di alluminio. Dello stesso materiale è la consolle centrale, che ospita al centro il display da 6,5 pollici dedicato al sistema di infotainment, che si comanda attraverso la manopola sul tunnel centrale. Il suo utilizzo è molto intuitivo e, sebbene l'interfaccia grafica non sia tra le più scenografiche, si riesce ad accedere a tutte le funzioni senza alcun problema; anche il collegamento bluethoot avviene senza problemi (testato con Samsung Galaxy S3). Il bagagliaio, infine, ha una capienza di 335 litri a tetto aperto, che scendono a 225 quando viene chiuso.

CORPO VETTURA – La Mercedes SLK è lunga 4,13 metri, larga 1,81 m, con un passo di 2,43 m. L'altezza raggiunge gli 1,30 metri, mentre all'interno trovano posto due persone. Il pianale di derivazione è quello della Classe C (W 204), ma la scocca della SLK è stata alleggerita con l'utilizzo di alcuni componenti in alluminio come il cofano e i parafanghi anteriori, la traversa della plancia e il telaietto posteriore. Così il peso complessivo della scocca è sceso di 13 kg rispetto alla versione precedente e la massa complessiva si ferma a 1.435 kg. Le sospensioni anteriori sono di tipo McPherson, mentre al posteriore troviamo il classico schema multilink Mercedes.

CAPOTE RIGIDA  – Il tetto ripiegabile è disponibile nella tradizionale versione in metallo e nella più spettacolare Magic Sky Control. Con questo sistema, la parte superiore del tetto è realizzata in un particolare cristallo che utilizza le proprietà fisiche del condensatore a piastre: se si applica una tensione elettrica alla struttura in vetro, le particelle di cui si compone si orientano in modo tale che la luce possa passare attraverso il cristallo. Al contrario, se l'alimentazione di corrente viene interrotta, le particelle si dispongono in modo casuale, bloccando quasi completamente il passaggio della luce e oscurando così il vetro. Entrambe le versioni del tetto sono costruite attorno a un'intelaiatura in magnesio, mentre per l'operazione di apertura e di chiusura sono necessari 20 secondi. Per proteggere dalle turbolenze c'è il frangivento basculante Airguide, costituito da due elementi orientabili in materiale sintetico trasparente, fissati sulla parte posteriore dei roll-bar

SU STRADA – La SLK è una spider tutta da guidare. Non aspettatevi una placida cabriolet turistica che ondeggia a ogni curva, questa piccola Mercedes vuole aggredire la strada. Il 1.8 turbobenzina è il meno potente della gamma, ma i suoi 270 Nm spingono costanti dai 1.800 fino ai 4.600 giri, regalando accelerazioni e riprese fulminee. Anche l'allungo non manca, i 184 CV arrivano a 5.250 giri, ma il motore sale senza farsi pregare fino oltre i 6.000. Grazie all'apporto del cambio automatico, che, nonostante il convertitore di coppia, è molto rapido nello snocciolare le sette marce, la SLK scatta da 0 a 100 km/h in 7 secondi e raggiunge i 240 km/h. Il posto guida configura una posizione a gambe semi-distese, con il volante verticale vicino al corpo, il busto ben dritto e il fondoschiena a pochi centimetri dall'asfalto; in buona sostanza, il meglio che si possa chiedere per la guida sportiva. Complice la gommatura generosa (225/45-17 anteriore e 245/40-17 posteriore) la SLK ha riserve di grip praticamente infinite, si inserisce in curva rapidamente e percorre la linea ideale come fosse sui binari. Nemmeno le sconnessioni dell'asfalto più pronunciate la turbano, non si avvertono tremolii o scuotimenti della scoa. Quando il grip finisce è molto probabile che sia il retrotreno a partire per primo, ma vuol dire che state guidando a velocità da ritiro della patente istantaneo. A quel punto l'ESP interviene deciso e “pianta” l'auto a centro curva, interrompendo di colpo quell'armonia di guida che la SLK sa regalare. Questa Mercedes è comoda quando si va a passeggio, anche se l'assetto soffre un po' nelle strade cittadine martoriate da buche e tombini. Ma, in ogni caso, è meglio che vi teniate lontani dal traffico metropolitano, perché nonostante un sistema Start/Stop molto solerte, la SLK fa 8/9 km con un litro, mentre fuori città la situazione migliora, con medie comprese tra i 12 e i 15 km/litro.

SICUREZZA – La rigidità torsionale, importantissima su una spider, è stata curata attentamente. Il roll-bar fisso è in materiali compositi e i montanti anteriori sono formati da tubolari ovali saldati in acciaio ad altissima resistenza foggiato a caldo, mentre le porte dispongono di rinforzi in acciaio altoresistenziale sulla linea di cintura e nella parte terminale inferiore. In caso di incidente, i sensori “upfront”, i sensori satellitari laterali e di cappottamento aiutano la centralina di comando a pronosticare tipologia e gravità dell'impatto. Inoltre, i sensori di pressione installati nelle porte e i sensori di accelerazione integrati nel paraurti anteriore rilevano le collisioni con i pedoni, e sollevano immediatamente di 85 millimetri il cofano motore. Oltre ai classici airbag frontali, c'è il sidebag per la testa che copre ampiamente la fascia laterale d'impatto all'altezza del capo, inoltre un airbag supplementare per il torace installato nello schienale protegge il busto in caso di collisione laterale. I poggiatesta attivi riducono i rischi del colpo di frusta, spostandosi di circa 40 millimetri in avanti e di 30 millimetri in alto, per sostenere la testa in caso di tamponamento. Tra i vari dispositivi elettronici di assistenza alla guida segnaliamo, infine, l'Attention assist, il Pre-safe e il Distronic Plus.

IN OFFICINA – Per contenere i costi di riparazione provocati dagli impatti frontali a velocità fino a 15 km/h, i longheroni anteriori hanno un punto di separazione che permette ai carrozzieri di tagliare via solo la parte danneggiata e si ripiegano nell'area antistante. Il vano motore è molto ordinato, con il propulsore interamente celato da una copertura in plastica. La Mercedes SLK è stata progettata per avere anche propulsori dalle dimensioni generose, come il 5.5 V8 della versione AMG, quindi il 4 cilindri turbo non riempie tutto lo spazio a disposizione nel cofano e lascia un buon margine per le piccole operazioni di manutenzione.

PREZZI – La SLK 200 Sport della nostra prova si porta a casa con 40.222 €, mentre per la diesel bisogna aggiungerne altri 3.000. Le versioni benzina intermedie, 250 e 350, costano rispettivamente 45.183 € e 53.432 €. Al top della gamma c'è la SLK 55 AMG, per la quale Mercedes richiede 75.372 €, che salgono a 85.948 € per la variante Performance. Da sottolineare, infine, che per passare dall'allestimento Sport a quello Premium servono circa 8.000 €

SicurAUTO.it ringrazia l'officina Toppi Claudio di Roma per la cortese collaborazione

Commenta con la tua opinione

X