Abarth 595 Competizione 2016: prova su strada in anteprima

Abarth 595 Competizione 2016: prova su strada in anteprima

La Abarth 595 Competizione è una piccola sportiva tuttofare ma in città l'indole corsaiola non le permette di guizzare agilmente nel traffico

 

La Abarth 595 Competizione è una piccola sportiva tuttofare ma in città l'indole corsaiola non le permette di guizzare agilmente nel traffico

10 Giugno 2016 - 10:06

La Abarth 595 si rinnova per il 2016 per cercare di offrire esclusività e cura dei dettagli agli appassionati del brand dello Scorpione, con tre livelli di potenza a disposizione e tanti optional. Abbiamo provato su strada in anteprima la versione 595 Competizione, che nonostante la propensione corsaiola ha un occhio di riguardo verso sicurezza ed infotainment.

UNA LINEA AGGRESSIVA Come ogni Abarth della serie 500 la base di partenza dell'elaborazione è sempre la classica Fiat 500, della quale mantiene ovviamente la linea nonostante gli upgrade estetici. Sulla 595 Competizione 2016 ciò che più attira l'attenzione è il grande paraurti anteriore, bombato e muscoloso con una serie di appendici aerodinamiche e la scritta “Abarth” formata dai listelli della griglia pararadiatore. Il colore giallo che abbiamo avuto in prova viene spezzato sul fianco dal grigio scuro opaco di maniglie e montanti, così come dal kit adesivi dedicato e dal logo 595 su bandiera italiana, mentre al posteriore il diffusore con scarico Record Monza a quattro terminali, due per lato, e le feritoie per raffreddare i freni contribuiscono all'aspetto più aggressivo. Di serie sulla Competizione, ma optional sugli altri allestimenti, è il tappo da montare al posto dell'antenna sul tetto, apparato che viene replicato con un circuito all'interno del vetro posteriore sinistro, dietro al quale trova spazio uno spoiler come già visto sulle precedenti versioni.

CURA DEI PARTICOLARI ALL'INTERNO Gli interni della nuova Abarth 595 Competizione mostrano una cura dei dettagli estremamente elevata, frutto di studi e relazioni con il pubblico di appassionati, una nicchia da prendere in considerazione – che nel tempo ha cominciato ad abbracciare anche una nutrita parte femminile – e che passa anche attraverso forme di comunicazione quali i forum monomarca presenti su internet. Essendo l'allestimento più potente ed incline alla pista l'utilizzo del carbonio pareva quasi d'obbligo, ed infatti i (bei) sedili Sabelt sono a guscio in carbonio, sempre con cinture di attacco a tre punti per questioni di omologazione alla circolazione su strada e sicurezza, così come gli inserti su plancia e volante. Lo spigoloso scorpione di Abarth è impresso sulla manopola per regolare l'inclinazione del sedile, mentre il fatto che siamo su una 595 è ricordato un po' ovunque, dal battitacco ai tappetini, così come la pedaliera in alluminio mostra la scritta “Abarth”. Dalla 500 stradale è derivata anche la strumentazione con un luminoso display digitale circolare, alla quale è statao però affiancato più piccolo elemento tondo sulla sinistra: è il manometro, che indica la pressione del turbo e l'azionamento o meno della modalità sport, ma stona un po' con l'armonia generale della plancia e sembra essere stato posizionato lì per caso (guardalo nella gallery). Ancora in versione da 5 pollici il display dell'infotainment, seppur con sistema completo di tutte le funzioni, ma non tarderà ad arrivare anche la versione con diagonale da 7 pollici e risoluzione HD, che ci hanno detto abbia tardato per questioni di alloggiamento.

ABARTH 595 COMPETIZIONE SU STRADA La qualità tecnica dietro la nuova Abarth 595 Competizione è di alto livello, ma comincia già a scontrarsi con l'impossibilità di regolare il volante in profondità ancor prima di accendere il motore: per alcuni utenti potrebbero esserci difficoltà, considerate le dimensioni contenute dell'abitacolo, la quale conseguenza sarebbe l'assumere una non corretta posizione di guida, a svantaggio della sicurezza. Accendere il motore 1.4 T-Jet da 180 cavalli (che scendono a 165 in caso della Turismo ed a 145 con la 595 normale) produce un suono roco e soddisfacente per gli appassionati delle auto sportive, così come il guidarlo: quando il turbo entra in pressione l'auto scarica bene la potenza a terra anche in curva, merito del differenziale autobloccante meccanico montato all'anteriore, ma patisce un po' di turbo-lag quando si sale di marcia con il cambio manuale a 5 rapporti. In modalità Sport le reazioni vengono amplificate poiché l'elettronica agisce sul pedale acceleratore per renderlo più aggressivo, sul carico volante per una maggiore precisione e sui sistemi elettronici per ritardare la soglia d'intervento (il controllo di stabilità non è disinseribile), oltre a cambiare il tema della strumentazione per evidenziare meglio i giri motore. Questa modalità non tocca però l'assetto, che risponde comunque bene alle sollecitazioni grazie alle sospensioni Koni FSD, garantendo un'ottima stabilità di marcia nel misto stretto e durante i cambi di direzione veloci; filtrano in parte anche eventuali sconnessioni e rendono l'auto sfruttabile in città, a differenza del raggio di sterzata che invece avremmo immaginato migliore su auto di questo segmento e che costringe a qualche manovra in più. Molto interessante l'impianto frenante che sfrutta dischi freno forati e ventilati abbinati a pinze Brembo, che garantiscono un'ottima sicurezza e stabilità in frenate anche più decise, durante le quali quasi subito si attiva il lampeggio delle frecce d'emergenza per avvisare chi ci segue di un eventuale “panic stop”.

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