Uber riparte da Londra: nuova licenza in prova per 15 mesi

Uber riparte da Londra: nuova licenza in prova per 15 mesi Il tribunale inglese riabilita Uber

Il tribunale inglese riabilita Uber, ora l'app è più sicura e in contatto con i clienti ma resta sotto osservazione del Transport for London

28 Giugno 2018 - 08:06

A Londra Uber ha giocato la carta decisiva ottenendo l'ok – seppure in prova, come ha stabilito un giudice del tribunale londinese – di poter continuare ad offrire il servizio di taxi alternativo tramite app. Ma per convincere la corte, Uber ne ha fatti di cambiamenti dallo scorso anno dimostrando che ora (con al timone Dara Khosrowshahi) i passeggeri non corrono rischi durante l'utilizzo del servizio. Una piccola vittoria che serviva a Uber poiché il suo principale investitore, la SoftBank, ha chiesto proprio di concentrarsi su Europa e Stati Uniti. Ecco come è cambiato Uber e cosa dovete sapere se chiamate il taxi nero tramite app a Londra.

SE PERDE LONDRA PERDE L'EUROPA Londra, per ripartire in Europa è un mercato chiave per Uber, poiché nella capitale l'app usata per chiamare un taxi (sai cosa cambia tra Uber e i Taxi gialli ? Leggi qui) dà lavoro a 45 mila conducenti e ha 3,6 milioni di utenti. Abbastanza per capire che i problemi sollevati dal Transport for London andavano risolti. E così Uber ha avuto tempo per fare appello ma anche mea culpa: durante questo periodo infatti le auto hanno continuato a lavorare normalmente ma dietro le quinte è stato messo in atto il piano voluto da Dara Khosrowshahi, CEO succeduto a Travis Kalanick. La licenza di Uber è di nuovo abilitata dopo che il tribunale ha riconosciuto la volontà dell'azienda di correggere le lacune sulla sicurezza dei passeggeri e delle corse, ma sarà un sorvegliato speciale per i prossimi 15 mesi.

PERCHE' LA LICENZA FU SOSPESA Lo scorso settembre il Transport fort London, come riporta il Finacial Times, aveva bloccato il rinnovo della licenza a Uber ritenendo che l'app non fosse abbastanza sicura: “l'approccio e la condotta dimostrano una mancanza di responsabilità aziendale”. Le accuse nei dettagli riguardavano episodi di incidenti gravi che l'azienda non avrebbe reso noti alle autorità, scarso controllo dei suoi driver accusati in tre presunte aggressioni dei conducenti ai danni di 3 donne (che Uber avrebbe anche insabbiato non denunciando l'accaduto alla Polizia). Non ha sicuramente aiutato neppure l'utilizzo del software spia Greybal – leggi qui come funzionava il trucco di Uber, scoperto da un'inchiesta del New York Times a inizio 2017, con cui Uber ingannava i controlli governativi negli USA. In un secondo momento poi Uber avrebbe ammesso che l'app furba veniva utilizzata in Australia, Corea del Sud e Cina.

QUANTO E' CAMBIATO UBER Uber effettuerà controlli periodici, segnalando eventuali violenze o incidenti alla polizia e ha introdotto un call center attivo ogni giorno h24 per gestire le richieste di conducenti e clienti. Gli utenti dell'app vedranno anche il numero della patente di chi guida al momento della prenotazione del viaggio. Intanto il TfL continuerà a vigilare su Uber assicurandosi che siano mantenuti gli impegni per rendere più sicuro il servizio. E c'è da scommettere che Uber non mancherà all'appuntamento poiché Londra è un mercato chiave, se non essenziale, per la sopravvivenza di Uber nel vecchio continente.

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